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Rubrica Arte – Cristina Patti

MOSTRA DELL’ARTISTA CRISTINA PATTI

Dal 30 Novembre si apre una stagione florida di eventi artistici e musicali al Wagner wine bar di Via Libertà 58 a Palermo con la Direzione Artistica affidata dal proprietario F. Genovese allo storico e critico d’Arte Internazionale Francesca Mezzatesta. In una raffinata cornice storica artistica nel cuore Liberty di Palermo si apre con un artista palermitana che è nel cuore del critico per la sua capacità espressiva e talento che con la Mostra dal titolo: “METAMORPHOSYS FEMME” esprime sulle tele un essenza che va oltre le ragioni estetiche e che nella sua plasticità si riveste di un corpo, solo per pretesto, per articolare in molteplici sfaccettature dell’essere, l’essenza interiore dell’esistere nell’esistenza. Il vernissage sarà alle ore 18. La Mostra è aperta no stop dalle ore 9,00 alle ore 23,00 dal 30 novembre al 7 dicembre 2014

Biografia di Cristina Patti (Crista)
Nata a Palermo il 23 maggio 1982 e attualmente vi risiede.
Diplomata al I° liceo artistico di Palermo nell’ anno 2000.
Laureata all’ accademia di belle arti l.r Picasso nell’ anno 2004 con il massimo dei voti e la lode, sostenendo la tesi dal titolo “Psiche e Sentimento”.
Negli anni dell’ accademia ha sviluppato il suo stile artistico. L’ arte figurativa l’ ha sempre affascinata e con gli anni ha sviluppato una sua personale interpretazione della figura umana.
Crista, è una pittrice dotata di una spiccata personalità artistica, estrosa e creativa nel concepire la figura umana nelle sue forme sinuose, sensuali, leggiadre, piene di un erotismo elegante. Il suo approccio con l’arte è emozionale ed introspettivo.
Crista dipinge  emozioni, stati d’animo, sentimenti, ciò che custodisce dentro. Partendo da una sua personale introspezione, dipinge sentimenti astratti che sulla tela si concretizzano sotto forma di donne voluttuose, fluttuanti, leggiadre erotiche e sensuali che danzano su sfondi senza dimensione. Lascia che la gestualità del corpo parli e si esprima lei meglio  che la fisiognomica del viso o le stesse parole. La femminilità e la sensualità sono il filo conduttore delle sue opere.  Le sue donne sono sensuali ed erotiche ed esprimono tutta la loro femminilità attraverso l’esagerazione  e l’enfatizzazione delle schiene curvate all’indietro, dei fianchi ridondanti,delle spalle disegnate, dei seni turgidi. Anche la sua tecnica pittorica è istintiva,  è la tela che le dice come meglio vuole essere dipinta. L’artista giustappone il colore direttamente sulla tela, senza miscelarlo prima ma sfumandolo direttamente sul soggetto con pennellate brevi e gesti rapidi. Potrei dire dunque che le opere di Crista sono sempre una trasposizione del suo io, un  suo ritratto  interiore.
I pittori che hanno ispirato ed influenzato maggiormente le sue scelte pittoriche attraverso la sensualità che emanano i loro dipinti, sono Gustave Klimt con la sua pittura simbolista e decorativa ed Egon Schiele, Amedeo Modigliani con la sua raffinata eleganza, Paul Gauguin e le sue libertà espressive e cromatiche. La sensualità più o meno sfacciata, l’ erotismo trasmesso dalle loro opere l’ha fatto suo, metabolizzandolo nel suo stile unico e riconoscibile solo a lei distinguendosi, quindi, come pittrice nel panorama della pittura contemporanea.
Nell’ opera ” L’Equilibrio “, l’aggrovigliarsi di corpi,  intersecati e sovrapposti fra di loro, rivela un’elevata cura formale e un’attento studio delle proporzioni che si risolve in un raffinato equilibrio cromatico.
Un forte senso di plasticismo permea tutti i suoi quadri: il modellato, il colore, il disegno si condensano a comporre un dipinto che si impone per stile e perfezione.

RECENZIONE: Crista (Cristina Patti)

Nasce a Palermo nel 1982, si diploma al Liceo Artistico nel 2000 e successivamente ottiene il massimo dei voti conseguendo la Laurea all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2004, con una tesi il cui tema diverrà il “leit motiv” di tutta la sua ricerca non solo artistica ma concettuale, che ancora oggi traspare dalla sua arte: “Psiche e Sentimento”. In tutta la sua opera la donna è il logos per eccellenza, espressione di un essenza che va oltre le ragioni estetiche e che nella sua plasticità si riveste di un corpo, solo per pretesto, per articolare in molteplici sfaccettature dell’essere, l’essenza interiore dell’esistere nell’esistenza. In spazi circondati da atmosfere eteree, senza mai una dimensione statica, la mano sicura e magister dell’artista palermitana, riesce a evolvere nelle figure la sintesi narrativa affrontando i temi dell’anima all’interno di ogni spazio pittorico e lasciandoli fluire senza forza gravitazionale sospesi tra il carnale e lo spirituale. Enigmatici corpi in metamorphosi ovidiche, che danzano e lasciano risuonare echi dei loro sussurri d’amore, sofferenza,sentimenti e stridenti note trasgressive e sconcertanti dei vizi capitali. In un intimistica stesura del colore, Cristina Patti traduce con poetica il suo talento e in una interpretazione di un eros raffinato seduce i sensi e cede al fruitore significati allegorici ispirazione di tanti maestri come Leonardo in pittura che nella rappresentazione di Leda giacente o Danae dormiente, trasformano in cigno o in polvere d’oro, Zeus lasciando ergere con grazia ed eleganza la veste voluttuosa dell’amplesso . Iconografie che nel contemporaneo stile, l’artista si ispira con pathos nella spirale dei sentimenti e della psiche per sostituirsi all’umano in “divenire”. Figure in balia del vigore vibrante e cinetico mosse da un flusso inebriante e infinito, che coglie il fruitore più attento a distogliere lo sguardo all’esteriorità per inoltrarsi nell’incrocio della bellezza e della sofferenza dove ogni stato d’animo è trasposto in una linea in un colore fluorescente estemporaneo e sensoriale-animistico. Opere che addentrano tra terra ed Olimpo, la cui catarsi attraversa memorie e frantuma l’ineffabile moltiplicarsi di corpi in prolungamento in una tensione lirica viva di archetipi dell’antichità ma di richiamo guerriero alla suscettibile perdita di quella sfera del “profondo” nel contemporanea.

Dott.ssa Francesca Mezzatesta
(Storico e critico dell’Arte e dello spettacolo)

Nella foto l’opera: vacua e lenta la discesa nell’oblio (aretusa) acrilico su  tela 60×80 (2014)

vacua e lenta la discesa nell'oblio (aretusa) acrilico su  tela 60x80 (2014)

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