mercoledì, 18 Dicembre 2024
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Rosalia è sogno: prende corpo il Carro trionfale della Santuzza, oltre al sogno, ispirato alla semplicità

Filippo Sapienza, che ha progettato il Carro con Fabrizio Lupo, racconta il suo sogno d'infanzia legato al Carro trionfale di Santa Rosalia e alla sera del 14 luglio, tanto attesa ogni anno da tutti i palermitani, e non solo

Manca davvero poco per il via al 399° Festino di Santa Rosalia, quest’anno ancor più atteso dai palermitani per cercare di dimenticare il triste periodo della pandemia che ha ridotto le ultime edizioni, si fa quindi ancor più intensa l’esigenza di sentire vicina la nostra Santa Patrona Rosalia, tanto amata e invocata da devoti e non.

Rosalia è sogno è il tema del Carro trionfale che in questi giorni viene preparato e allestito presso la Missione Speranza e Carità di via Decollati, a Palermo, fondata dal compianto Fratel Biagio Conte, un luogo, questo, non scelto a caso poichè il Carro è dedicato anche al frate missionario laico, al suo messaggio, al suo sogno, e a lavorarci, anche gli ospiti della struttura, ognuno apportando la propria maestria, e con loro, gli allievi dell’Accademia di Belle Arti.

La statua di Santa Rosalia, la conosciamo già, è quella utilizzata nell’edizione 2017 del Festino che raffigura la Santuzza dai delicati e leggiadri lineamenti normanni, e che stavolta non verrà collocata in alto del Carro, bensì, procederà lungo il Cassaro, la sera del 14 luglio, alla stessa altezza della folla, e questa volontà era proprio tra i desideri di Biagio Conte.

A fare da sfondo, nel Carro, una nuvola bianca ed una luna di 8 metri, con base in ferro e rivestita da frammenti di legno, alla base, invece, una scaletta, molto semplice, attraverso la quale, all’altezza dei Quattro Canti, salirà il Primo cittadino per il consueto omaggio floreale alla Santuzza. Anche qui una ricerca della semplicità, ispirata sempre da fratel Biagio.

A progettare il Carro, come già anticipato dal GCPress in un precedente articolo, sono stati Fabrizio Lupo e Filippo Sapienza che, insieme a Gaspare Simeti, siedono anche al tavolo tecnico dell’edizione 2023 del Festino di Santa Rosalia.

“Sin da piccolo giocavo nell’immaginare il Festino, costruivo dei piccoli carri e pensavo alla sera del 14 luglio come un’immensa narrazione, un luogo d’incontro di tante anime e di tanti sogni – racconta Filippo Sapienza -. Ricordo il mio incedere, lungo il corridoio di casa, con un carro fatto di cartoni e, sull’apice, un’immaginetta della Santuzza. Nei meandri della memoria, offuscata dalla fatica dell’essere adulti, risiede ancora qualche vago ricordo di un bambino che sognava”.

Un sogno che prende corpo e diviene realtà, “oggi – prosegue Sapienza – un trentenne sognatore, con tanti incubi, per caso, si è ritrovato a pensare con Fabrizio Lupo e Gaspare Simeti davvero a quel sogno d’infanzia: un festino fatto di cielo, di astrazione, di prossimità. Da Fabri, con la sua decennale esperienza, sto imparando l’arte di poter sognare anche da adulti; da Gas sto imparando la sua pragmaticità e la sua caparbietà nel poter rendere il sogno concreto”.

Il messaggio del sogno è anche quello che ci ha lasciato in eredità Biagio Conte, infatti, a tal proposito Filippo Sapienza aggiunge: “Sogni di uomini guidati, per vie traverse, dai profetici occhi color cielo di Fratel Biagio che ci ha chiesto cose che stiamo tentando di realizzare. Ritengo che la festa di Santa Rosalia, nella sua rinnovata accezione, sia il luogo di un sogno collettivo. I Santi patroni sono l’espressione più alta e l’incarnazione delle virtù più belle, dei gesti eroici, dei grandi miti, delle leggende, delle storie, dove ognuno può veramente sperare e, in qualche modo, pensare una società diversa. Inconsciamente si riversa su di essi tutto ciò che di bello possiamo essere ed esprimere e, perché no, sognare. Alla fine, ciò che si sogna, l’indomani può avverarsi.

Palermo, un sogno lungo 400 anni. Rosalia, la luna nelle notti più buie“, conclude Filippo Sapienza.

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