lunedì, 16 Settembre 2024
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Rischio biologico, un corso per i vigili del fuoco italiani organizzato dal Comando provinciale di Palermo

Palermo – Sono arrivati da tutta Italia e, fino al 7 giugno, con lezioni teorico-pratiche, i vigili del fuoco studieranno come riconoscere il “rischio biologico”, impareranno cioè a non compromettere le indagini, in tutti quei casi di incidenti stradali o di situazioni in cui anche un solo passo può rivelarsi falso, ai fini delle ricerche degli investigatori.

Il corso di formazione riguarda proprio la “rilevazione del rischio biologico” ed è organizzato dal dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche (Stebicef) dell’Università di Palermo e dal Nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico) del Comando dei vigili del fuoco di Palermo.

L’inaugurazione si è svolta nei giorni scorsi nell’aula magna Mutolo dello Stebicef (edificio 16), al campus di viale delle Scienze.

Le lezioni sono rivolte a venti vigili del fuoco dei Comandi provinciali di Milano, Palermo, Roma, Torino e Venezia e sono coordinate da Patrizia Cancemi (Biologia cellulare).

Il corso sarà tenuto da un team multidisciplinare di docenti di Biologia forense (Elena Carra), Microbiologia e biotecnologie microbiche (Rosa Alduina, Giuseppe Gallo, Alessandro Presentato e Valeria Villanova), Genetica (Fabio Caradonna e Salvatore Feo), Biologia molecolare (Vincenzo Cavalieri e Raffaella Melfi), Fisica sperimentale (Simonpietro Agnello), Chimica-Fisica (Francesco Armetta, Elena Piacenza, Rosa Ponterio e Maria Luisa Saladino), di Igiene (Carmelo Massimo Maida) e di Microbiologia clinica (Celestino Bonura).

Il corso è frutto di un accordo di collaborazione tra i vigili del fuoco e l’Università di Palermo, sottoscritto nel marzo scorso da Domenico De Bartolomeo, direttore centrale per la Formazione e da Vincenzo Arizza, direttore del dipartimento Stebicef dell’Ateneo. Un’intesa finalizzata a favorire l’organizzazione di conferenze, convegni, seminari, tirocini formativi per studenti e laureati e a incentivare la promozione sul territorio delle attività congiunte di carattere tecnico-scientifico.

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