domenica, 22 Dicembre 2024
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Ripartire dopo il Coronavirus: i Monti Sicani e il turismo lento

I Monti Sicani, catena montuosa che insiste nell’area centro-meridionale della Sicilia, è situata tra il libero consorzio comunale di Agrigento e la città metropolitana di Palermo.
Con la denominazione di Monti Sicani, inoltre, si indica un insieme di comuni posti in
questa vasta area dell’Isola, situata a metà strada tra le città di Palermo ed Agrigento da nord a sud e tra le città di Trapani e Caltanissetta da ovest ad est. Il territorio è
caratterizzato da una zona collinare di natura argillosa o arenacea adibita a pascolo ed una zona montana, oltre i 900 m, costituita da rocce calcaree pelagiche risalenti al periodo mesozoico. Numerose sono le vette oltre i 1000 m che culminano con Rocca Busambra e Monte Cammarata, entrambi oltre i 1500 m s.l.m.
In questo complesso montuoso sono state costituite diverse riserve naturali allo scopo di tutelare la natura: la Riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago, la Riserva naturale integrale Grotta di Sant’Angelo Muxaro, la Riserva naturale integrale Grotta di Entella, la Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, la Riserva naturale orientata Monte Carcaci, la riserva naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco e la riserva naturale orientata Monte Cammarata.

Il territorio dei Monti Sicani offre diversi habitat alla fauna selvatica che risulta molto ricca di vertebrati ed invertebrati. Tra gli uccelli, si riscontrano diverse specie di rapaci rare quali il Nibbio bruno, l’Aquila reale e il Capovaccaio (sono presenti qui gli unici siti riproduttivi della Sicilia), ed altre più diffuse come il Falco pellegrino, lo Sparviero, il Gheppio, la Poiana, l’Albanella, il Barbagianni, la Civetta e l’Allocco. Sono inoltre presenti il Gruccione, il Cuculo, il Codirosso spazzacamino, il Picchio rosso maggiore e la Tordela, mentre tra gole e strapiombi è talvolta presente il rarissimo Codirossone, la Rondine montana e il Rondone maggiore. I rettili più comuni sono la Vipera, la Natrice, il Saettone, il Ramarro e la Tartaruga terrestre. Tra i mammiferi si citano la Martora, l’Istrice, il Gatto selvatico, la Volpe, l’Arvicola del Savi e la Donnola.

Potere visitare luoghi unici come l’area dei Monti Sicani, significa fare esperienze che
rimangono piacevolmente, impresse nella memoria, esperienze da condividere con la
narrazione di ciò che si è provato arricchisce ulteriormente i patrimoni naturali siciliani, perché raccontare la bellezza diventa un vero e proprio “motore rigenerativo”, con il quale si può riscoprire l’appartenenza alla propria terra, alle proprie tradizioni, alle proprie origini.

L’occasione che si prospetta è orientata alla promozione del turismo interno, soprattutto rivolto alle famiglie dell’entroterra, nei piccoli borghi, nelle aree rurali meno frequentate e più isolate. Camminare all’aria aperta, allontanarsi dalle città, rivedere i nostri modelli di socialità e convivialità, magari a ritmi più lenti, naturali e sani, sono le migliori risposte, per reagire in maniera creativa ed attiva alla crisi generata dal Covid-19.

Truly Sicily prossimamente presenterà un portale internet dove è possibile visionare ed acquistare pacchetti turistici, prenotando viaggi nei Monti Sicani e dove si possono
condividere le proprie esperienze di viaggio. Poichè, far riscoprire la bellezza dei Monti Sicani, per promuovere e valorizzare le risorse di un territorio a forte vocazione turistica, è l’idea portata avanti da Truly Sicily, Think thank nel turismo esperienziale.

Slow Tourism o Turismo Lento

E’ la nuova formula con la quale l’approccio al viaggio, assume la forma di una vera e propria filosofia di vita, che va vissuta intensamente, sia pur nella sua brevità. Il binomio vincente dello Slow Tourism è costituito dalla promozione della qualità, unita all’esperienza vissuta dal viaggiatore, caratteristiche entrambe, che si
contrappongono al turismo di massa, troppo “veloce” e i cui ritmi sono scanditi da una logica consumistica, che valorizza poco le tipicità di un luogo.

La conoscenza e la scoperta di cibi biologici e a Km zero, la propensione a destinazioni attente dal risparmio energetico e alla raccolta differenziata per perseguire valori sostenibili, sono le principali direttrici verso un turismo più sano e consapevole.

Per chi viaggia in chiave slow è cresciuta la volontà di andar oltre la lettura di una brochure, per conoscere l’impatto ambientale di una struttura turistica e la sensibilità ecologica dei gestori o la provenienza e del cibo prima di acquistare un determinato servizio.

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