martedì, 19 Novembre 2024
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Rinvenute a Mazara del Vallo tre ancore di epoca romana. Il sito avrà un nuovo itinerario sommerso

Un’operazione congiunta tra Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, Guardia Costiera di Mazara del Vallo e 3° Nucleo Subacquei della Guardia Costiera di Messina, ha portato  al rinvenimento di tre ancore romane nel fondale antistante la città di Mazara del Vallo. L’individuazione è avvenuta grazie alla segnalazione da parte di un subacqueo mazarese, Walter Marino e dai subacquei della Lega Navale di Mazara nel corso di una immersione ricreativa. La tempestiva segnalazione al Comandante della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, C.F. (CP) Enrico Arena, ha attivato le procedure di verifica del sito. Nel corso dell’immersione, effettuata dai sommozzatori del Nucleo Subacqueo della Soprintendenza del Mare e del 3°Nucleo Subacquei della Guardia Costiera, sono stati documentati e rilevati due grandi ceppi d’ancora in piombo, di epoca romana, e un’ancora in ferro in corso di identificazione. Il rilievo 3D effettuato nel corso dell’immersione, consentirà di eseguire i primi approfondimenti sulla consistenza del ritrovamento. Nelle prossime settimane il sito sarà oggetto di ulteriori indagini per verificare la presenza di altre evidenze archeologiche e per rendere fruibile l’itinerario ai visitatori secondo gli orientamenti manifestati in questi anni dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samoná che proprio sulla valorizzazione dell’archeologia emersa e sommersa ha orientato parte del proprio mandato.

“Ancora una volta – dichiara il Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici – la sinergia tra la Capitaneria di Porto e la Soprintendenza del Mare con l’attiva partecipazione dei segnalatori, ha consentito la scoperta di un sito archeologico che presenta, alla luce delle informazioni fino ad ora acquisite, le potenzialità per rivelarsi un futuro itinerario culturale sommerso fruibile da appassionati subacquei e turisti. È questa un’opportunità per un territorio che tanto ha già dato all’archeologia subacquea siciliana e che presenta buone prospettive di sviluppo con un turismo subacqueo culturale”.

“Nei giorni scorsi – dichiara il Comandante Arena – è stato raggiunto un rilevante obiettivo di tutela dei beni archeologici presenti nelle acque di nostra giurisdizione, reso possibile dal tempestivo intervento di Capitaneria di Porto e Soprintendenza del Mare, con la fattiva partecipazione di una locale associazione di diving e con la preziosa collaborazione del 3° Nucleo Subacquei della Guardia Costiera, componente specialistica del Corpo sempre più impegnata in campagne di scoperta e di valorizzazione del patrimonio archeologico sommerso”.  

ALTRE NEWS SUI BENI CULTURALI IN SICILIA 

L’archeologo Johannes Bergemann il 4 ottobre a piazza Armerina per parlare di survey

L’indagine archeologica negli ultimi decenni ha subito grandi trasformazioni grazie a metodi nuovi che consentono la ricerca di reperti attraverso azioni non invasive. Il cosiddetto “survey archeologico” negli ultimi venticinque anni ha portato, in particolare ad una nuova intensificazione della ricerca sui paesaggi della Sicilia. È su questi temi che il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, diretto dall’architetto Liborio Calascibetta, ha programmato per martedì 4 ottobre alle ore 17:00, nella sala conferenze di Palazzo Trigona, a Piazza Armerina, un incontro con Johannes Bergemann, professore di Archeologia Classica nell’Università di Göttingen su “Archeologia del paesaggio in Sicilia. Contesti costieri ed interni a confronto”. Il gruppo del prof. J. Bergemann grazie a questo approccio metodologico ha condotto indagini e progetti in zone costiere, tra cui Gela e Camarina, ma anche nelle zone interne dei Monti Sicani nell’hinterland di Agrigento. I risultati hanno portato ad una definizione culturale delle zone di presenza e influsso dei Greci che fondavano le loro città sulla costa, come anche delle popolazioni autoctone. Gli scavi, avviati in seguito ai survey preventivi, infine, hanno fornito nuovi e maggiori risultati, spesso inaspettati. I lavori nella scia della politica di valorizzazione dell’heritage siciliano portata avanti in questi anni dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, saranno introdotti dall’archeologo del Parco archeologico, Rosario Patané.

Johannes Bergemann è professore di Archeologia Classica e Direttore dell’Istituto Archeologico dell’Università di Göttingen. Da diversi anni opera in Sicilia con indagini archeologiche di superficie. Ha curato, assieme ad Oscar Belvedere, un importante convegno internazionale sulla Sicilia romana, i cui atti sono stati pubblicati nel 2018.

L’Assessore Samonà su area archeologica di Calatubo

Valorizzare l’area archeologica di Calatubo ad Alcamo che fa da cornice al bellissimo Castello. A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà, che nei giorni scorsi, insieme alla Soprintendente di Trapani Mimma Fontana, ha incontrato i volontari dell’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo”, da sempre impegnati per la rinascita e la piena fruizione di questo luogo unico.

“Abbiamo allo studio un protocollo di intesa – sottolinea l’assessore Alberto Samonà – tra la Soprintendenza di Trapani, l’Università di Palermo e la stessa associazione, perché questo sito divenga parte integrante di un grande progetto culturale di ricerca, che possa anche contribuire a ricostruire la presenza nell’area del misterioso popolo degli Elimi e i successivi insediamenti”.

“Grazie all’impegno del Gal locale e dei volontari dell’associazione – aggiunge Samonà – il castello è stato già parzialmente restaurato, ma occorre fare tutti la nostra parte perché questo luogo ricco di storia possa diventare fiore all’occhiello dell’offerta culturale della Sicilia nord occidentale”.

Mario Barbuto e Alberto Samonà su accessibilità luoghi della Cultura

Rimuovere le barriere fisiche, sensoriali e cognitive nei musei e nei luoghi della Cultura, per renderli ancora più accessibili e fruibili, garantendo a tutti una piena partecipazione alla vita culturale e sociale. Un impegno che dovrà vedere le istituzioni ancor più in prima linea, sia a livello locale e regionale, sia in ambito nazionale. A sottolinearlo sono Mario Barbuto, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, candidato per il Centrodestra al Senato della Repubblica nel collegio uninominale di Palermo e Provincia, insieme all’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà (Lega). In questi ultimi anni, anche a seguito di uno specifico atto d’indirizzo pubblicato già nell’autunno del 2020 proprio dall’assessore Samonà, nei siti culturali siciliani la Regione Siciliana ha compiuto significativi passi in avanti per renderli più fruibili non soltanto ai non vedenti, agli ipovedenti e in generale alle persone con disabilità o agli anziani, ma soprattutto per garantire standard moderni di visita, in linea con quelli dei grandi musei internazionali. Un’attività che, in alcuni casi, in Sicilia ha portato a importanti risultati, come il cantiere di restauro dell’Anfiteatro romano di piazza Stesicoro a Catania, che a fine lavori prevede l’apertura di un nuovo ingresso accessibile a tutti. O i lavori di consolidamento e restauro nel Chiostro di Monreale, con abbattimento delle barriere architettoniche nell’ingresso del monumento. E ancora, l’intervento per la rimozione delle barriere al Palazzo della Zisa di Palermo. Così come il cantiere di restauro delle sale espositive dell’Albergo delle Povere di Palermo, che prevede – fra gli altri interventi – la rimozione delle barriere e l’accessibilità piena del sito. Fra i parchi archeologici siciliani, inoltre, un esempio virtuoso è costituito dal percorso accessibile nella Valle dei Templi di Agrigento. Tuttavia, si tratta di una direzione avviata, ma che nei prossimi anni dovrà essere ulteriormente incrementata con nuovi progetti che rendano i luoghi della cultura in Sicilia ancora più aperti a fasce sempre più ampie di visitatori.

“In alcuni casi sottolineano Mario Barbuto e Alberto Samonà possono essere sufficienti semplici azioni di adeguamento, ma in altri si rendono necessari interventi infrastrutturali per eliminare o ridurre le barriere, tenuto conto delle peculiarità dei singoli luoghi. Per rendere pienamente fruibili tutti i luoghi della cultura alle persone con disabilità motoria sensoriale e cognitiva si dovranno impiegare anche  le nuove formule di fruizione, come la realtà virtuale, la realtà aumentata alternativa e le altre tecnologie abilitanti. L’obiettivo da perseguire nel medio periodo è la piena fruizione dei Musei e dei luoghi della Cultura da parte di tutte le categorie di visitatori”.

A questo proposito, una buona notizia è che entro fine anno sarà ripristinato l’itinerario subacqueo tattile delle Isole Ciclopi ad Acireale, che si presentava deteriorato: si tratta della prima realizzazione di un itinerario archeologico subacqueo in Sicilia accessibile per non vedenti e ipovedenti, che hanno la possibilità di fruire direttamente sott’acqua delle testimonianze archeologiche grazie all’uso di schede tattili subacquee in Braille e la possibilità di toccare direttamente sott’acqua i reperti riprodotti. Al termine dell’intervento, il sito sommerso tornerà pienamente fruibile. Un vasto programma con la Sicilia e Palermo che potranno divenire protagonisti del rilancio e potenziamento dell’offerta turistica, grazie alla piena fruizione dei beni culturali, artistici e archeologici quale elemento di richiamo per portare a casa nostra milioni di visitatori accolti da strutture alberghiere confortevoli, trasporti efficienti, ristorazione adeguata, nel quadro di un sistema “Sicilia” integrato. Ultimo, ma non meno importante, il tema della formazione e aggiornamento degli operatori museali e delle guide che potrebbe riservare opportunità di lavoro per i giovani palermitani e siciliani.    

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