Da sempre la cultura ebraica è legata al concetto del ricordo, diventato poi cardine rievocativo della Shoah nella Giornata della Memoria del 27 gennaio. Ed è proprio pensando a questa occasione che la Città Metropolitana e la Fondazione Sant’Elia ospitano a Palermo “RICORDI FUTURI 3.0. Diaspore in terra di Sicilia”, visitabile dal 25 gennaio al 24 marzo nella sala delle Capriate di Palazzo Sant’Elia, mostra a cura di Ermanno Tedeschi e Flavia Alaimo. Nata in coproduzione con la Fondazione Sant’Elia e con l’Assessorato comunale alla Cultura, e tra i primi eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.
Un’esposizione originale e multimediale con installazioni, oggetti simbolici ed opere d’arte contemporanea, video e proiezioni, armonizzati in un percorso narrativo che conduce ad un’esperienza avvolgente – a tratti graffiante, a tratti subliminale – e di grande effetto emotivo nella memoria della Shoah, che in Sicilia si arricchisce di documenti e materiali storici inediti, come le lettere di espulsione dei professori universitari – tra gli altri, il grande fisico Emilio Segrè, il biochimico Camillo Artom e l’oncologo Maurizio Ascoli – durante il ventennio fascista. In mostra anche una videointervista a Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, che proprio ieri è stata nominata senatrice a vita.
RICORDI FUTURI 3.0 è resa possibile grazie alla co-produzione tra l’Associazione culturale Acribia e la Fondazione Sant’Elia, gode dei patrocini della Città Metropolitana di Palermo, dell’Università, dell’Associazione Francese Amici dell’Università di Tel Aviv, dell’Ambasciata di Israele e dell’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Realizzata con il sostegno di Reale Mutua e del Comune di Palermo nell’ambito degli eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018; e grazie alla sponsorizzazione di Sicily By Car.