“Il ricordo è un modo di incontrarsi“, scriveva Khalil Gibran, e sul filo rosso di questa massima si è svolto, lo scorso giovedì 22 novembre al Cineteatro ‘Colosseum‘ di Palermo, lo spettacolo intitolato ‘Ricordando Aldo Melilli‘ in memoria del padre fondatore dell’Associazione ‘LeAli’, scomparso prematuramente la notte del 6 luglio 2017.
La serata di beneficenza, nata dall’idea di Sergio Quartana, è stata presentata da Lidia Tilotta, diretta da Rosalinda Ferrante e organizzata dall’Associazione della Polizia Municipale e da LeAli in ricordo dell’amato e stimato Aldo Melilli, ma volta anche alla sensibilizzazione di tematiche sociali quali la difesa e la tutela dei diritti dei più bisognosi: temi, questi, molto cari ad Aldo e fulcro del suo lavoro.
Una vita spesa per il prossimo, senza mai arrendersi e sfidando sempre sé stesso quella di Aldo Melilli che, grazie alla partecipazione di tanti artisti e persone a lui vicine, si è trasformata in uno spettacolo denso di emozioni.
Ad aprire la serata, un audio inviato dall’Arcivescovo Corrado Lorefice: “Anche se per impegni non posso essere li con voi, sentitemi vicino, accanto a voi a ricordare Aldo. Voglio portarlo al cuore mio e di voi tutti e collocarlo laddove si è collocato lui stesso con la sua capacità di relazione. Facciamo dono della sua umiltà e della sua condotta meravigliosa”.
Dalle note di “Gocce di memoria” e “Who wants to live forever” interpretate da Sara Vetrano, alle divertenti gag di Gianfranco Ponte (sosia di Totò), si sono alternati sul palco anche le cantanti Lucina Lanzara e Ilenia Lino, il Lidia Fortunato Trio (Lidia Fortunato, Attilio Isabella e Alessio Tarantino), l’attrice Martina Calandra e la scrittrice Teresa Gammauta che ha riassunto le testimonianze di chi ha voluto bene ad Aldo.
A dare una testimonianza importante Sergio Melilli, fratello di Aldo, e Sonia Pecorella, attuale presidente dell’Associazione “LeAli“, che hanno ricordato l’instancabile senso del dovere nonché la passione di Aldo da sempre impegnato nella difesa dei diritti dei più deboli e nell’azione concreta sul campo.
Durante la serata è stato, inoltre, proiettato il docufilm “Nessuno spenga i tuoi sogni” contro ogni forma di violenza sulle donne.
Sergio Quartana, grande amico di Aldo, ci ha dato la sua testimonianza e, nel ricordarlo, ci ha raccontato alcuni aneddoti sulla loro amicizia e sulla loro collaborazione sul campo: «Insieme ad Aldo abbiamo fatto tante cose. Con i proventi del libro “L’ultimo sorriso” abbiamo acquistato un mezzo per l’emergenza sociale che lo stesso Aldo ci aveva proposto quale bene da destinare a chi ne aveva bisogno».
«Abbiamo anche organizzato ogni anno il pranzo di Natale per i più poveri – ha proseguito ironicamente Quartana – quasi mettendo sotto sopra la Cattedrale. Aldo, seppur ateo e taciturno, sapeva fare del bene in silenzio, nell’ombra: un non credente che predicava il Vangelo non con la Parola, ma con azioni concrete e vissute».
«È nostro desiderio – ha concluso Quartana – istituire un premio annuale, intitolato ad Aldo, sul principio che “il bene fa bene ed è contagioso“, premio che lui stesso ha ricevuto, ma attraverso il quale, adesso, verrà ricordato».