Il gruppo contesta anche i tagli senza criteri. “Un ospedale per provincia non può essere un metodo”.
“Così com’è fatta non può andare assolutamente”. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars boccia in Commissione Sanità la nuova rete ospedaliera siciliana, “fatta senza approfonditi studi epidemiologici e senza un’adeguata conoscenza della rete delle cliniche private”.
“Non si può – dice Stefano Zito – pretendere di mettere in pedi un piano del genere andando incontro a sicuri doppioni in alcuni discipline e a buchi in altre. Come si fa a stabilire su quali discipline puntare, se non sappiamo quanti posti letto ci sono nei privati e che reparti hanno questi dentro le cliniche? E, soprattutto, come si fa a pianificare senza un serio studio epidemiologico alle spalle, che, a nostro parere, non c’è stato. Come si spiega altrimenti il fatto che dove ci sono siti inquinati, e quindi ad alta incidenza di malattie respiratorie, non ci sia una pneumologia? Di contro, invece, ci sono Asp dove si sprecano le oculistiche: quattro in altrettanti ospedali”.
Per il M5S il piano dei tagli è stato fatto senza criterio. “Non può essere considerato un criterio infatti il metodo che avrebbe portato un ospedale per provincia a trasformarsi in ospedale di comunità”.
“A quanto pare- dice Vanessa Ferreri – il buco di bilancio è ormai sanato, perché continuare a tagliare? Anche perché è stato dimostrato dai nostri colleghi romani del Movimento che ai tagli dei posti letto non corrisponde una diminuzione della spesa”.
“Il nostro no alla rete ospedaliera – dicono i deputati – deriva pure dal fatto che i concorsi che si andranno a fare, con tutta probabilità non daranno le risposte che si attendono la gente e gli operatori”.
Il M5S ha votato sì alla risoluzione che mira a salvare gli ospedali candidati a diventare di comunità, “anche se – dicono – dubitiamo si riesca nell’intento”.