lunedì, 23 Dicembre 2024
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Regione Sicilia. Da oggi niente assistenza ai giovani ciechi, ipovedenti e pluriminorati. Negato diritto allo studio

Era il 3 ottobre, esattamente un mese fa, quando il Presidente della Regione, durante una riunione, aveva rassicurato le associazioni, gli enti e i sindacati presenti che il 6 ottobre sarebbero stati attivati i servizi come il convitto, il semiconvitto, il trasporto e le attività extrascolastiche, erogati dalla Provincia in favore dei disabili sensoriali. Addirittura, aveva assicurato che i servizi sarebbero stati garantiti fino al 2015.

Ed in effetti il 6 ottobre, i servizi vennero riattivati. Sembrava tutto tornato alla normalità quando ecco che arriva la doccia gelata per i disabili. La Provincia comunica per iscritto alle associazioni che da lunedì 3 novembre i servizi non verranno più erogati perchè la Regione non ha trasferito le somme che lo stesso Presidente Crocetta aveva garantito.

E così, da oggi circa 1200 disabili sono rimasti a casa senza che gli venga garantito il diritto allo studio. Ad essere colpiti, ancora una volta sono coloro che hanno più bisogno di assistenza: i ragazzi ciechi, gli ipovedenti, i ciechi pluriminorati e le loro famiglie che ogni giorno lottano per garantire ai propri figli una vita normale ma che sistematicamente vengono umiliate e subiscono le inefficienze e la burocrazia dell’amministrazione pubblica.

Per i due mesi che mancano alla conclusione dell’anno mancano circa un milione di euro e la regione, pare, non abbia pensato ad un contributo straordinario per non lasciare senza assistenza tanti ragazzi. Forse qualcuno ha dimenticato di preparare gli atti necessari al trasferimento dei fondi dalla regione alla provincia? Forse quelle del 3 ottobre erano solo promesse per calmare gli animi? O forse il diritto allo studio e la tutela dei disabili non meritano una maggiore attenzione?

L’unica certezza è che a mobilitarsi, contro questa ingiustizia, sono proprio i giovani studenti non vedenti e ipovedenti e ciechi pluriminorati (assistiti dall’Unione Italiana Ciechi – UIci) che prima hanno scritto una lettera alle istituzioni, che riportiamo sotto, nella quale hanno espresso il loro disagio e il loro sconcerto per essere stati abbandonati da chi è tenuto a proteggerli e poi sono scesi in piazza a protestare.

“Noi giovani, bambini e ragazzi, ciechi ed ipovedenti, inseriti nelle istituzioni scolastiche, incontriamo ogni giorno difficoltà fisiche e morali dovute alle nostre disabilità.
Partecipando alle attività extra scolastiche, riusciamo ad affrontare le difficoltà che incontriamo nei nostri percorsi educativi o informativi, acquistando ad esempio un metodo di studio adatto alle nostre esigenze e imparando a usufruire delle tecnologie più avanzate oggi accessibili a chiunque.
La mancanza dei servizi che fino ad oggi 31 ottobre, ci sono stati garantiti dall’associazione UIci, ci costringerebbe a subire ulteriori umiliazioni e sarebbe un’evidente negazione al nostro diritto allo studio, al lavoro, e di conseguenza ad un posto nella società del futuro. Inoltre, L’UICI, tutela anche ragazzi con condizioni di disabilità psichiche e fisiche. Musico-terapia, danza-terapia, neuro-psicomotricità­ ed arte-terapia, sono alcune delle attività che li aiutano a comprendere le loro potenzialità ed il mondo che li circonda, in modo da sostenere ed agevolare gli impegni quotidiani della famiglia.
Il rapporto interpersonale che instaurano nel tempo che trascorrono nelle sedi dell’UICI, con operatori, educatori e dottoresse, favorisce la crescita della loro sfera socio-affettiva.
Speriamo e vi preghiamo quindi di non restare indifferenti alle nostre richieste, comprendendo che è una scelta complicata, ma necessaria”.

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