mercoledì, 25 Dicembre 2024
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Reddito di cittadinanza, partono i progetti di utilità: anche gli enti privati potranno coinvolgere i beneficiari

Pronti a partire i primi progetti di utilità collettiva che coinvolgono i percettori del reddito di cittadinanza. Si inizierà con circa 1.700 persone che saranno impegnate nelle attività organizzate dal Comune di Palermo e dalle sue partecipate per sei mesi, ma a questi si aggiungeranno altri, con progetti organizzati da altri enti pubblici o da enti privati non-profit.
È stata approvato ieri in Giunta l’atto di indirizzo relativo ai Progetti Utili alla Collettività, che potranno riguardare gli ambiti del sociale, delle attività culturali e artistiche, la tutela dell’ambientale, tutela dei beni comuni e altre attività di interesse collettivo.

Visto l’alto numero di persone percettori del Reddito (a Palermo le persone potenzialmente coinvolte possono essere oltre 12.000) la Giunta ha deciso di offrire anche ad enti del terzo settore la possibilità di avviare progetti, e in tal senso sarà pubblicato nei prossimi giorni uno specifico avviso.
Nel frattempo, altri enti pubblici, fra cui ad esempio, l’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia, hanno manifestato l’interesse a questo tipo di attività.

Per il sindaco Leoluca Orlando, “si tratta di un piano articolato per mettere a frutto le energie di migliaia di persone che in questo ultimo anno sono state beneficiarie di un contributo importante da parte dello Stato e quindi della collettività. Finalmente, alla fine di un percorso che purtroppo richiede tanti, forse troppi passaggi burocratici, si avviano questi progetti, che permetteranno a tutta la nostra comunità di beneficiare in termini di servizi, decoro, pulizia e sicurezza. La conferma del fatto che il Reddito di cittadinanza può avere una valenza di civiltà ed utilità, ben oltre il supporto ai diretti beneficiari, purché sia ben organizzato e gestito”.

L’assessore Giuseppe Mattina, sottolinea che “in questi mesi i nostri uffici hanno lavorato, nonostante le tante difficoltà operative legate al Covid, per giungere ad avere quanti più progetti possibili pronti, nel momento in cui da parte dello Stato e dei Centri per l’impiego fosse stato completato l’iter. Ci auguriamo che anche da parte degli enti del terzo settore venga ora una risposta massiccia, perché siano sempre più i posti disponibili”.

L’avviso rivolto agli enti non profit ricorda che, così come per il Comune e gli altri enti pubblici, le attività non possono in alcun modo essere assimilabili nè convertibili in rapporti di lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo, trattandosi di attività – contemplate nello specifico del Patto per il Lavoro o del Patto per l’Inclusione Sociale – che il beneficiario del Reddito di cittadinanza è tenuto a prestare, e che, pertanto, non danno luogo ad alcun ulteriore diritto.

I progetti saranno strutturati in coerenza con le competenze professionali e personali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti.

Sono esclusi dalla partecipazione ai PUC i beneficiari minori di 18 anni; i componenti del nucleo familiare non conteggiati in scala di equivalenza (detenuti, ricoverati in strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra Pubblica Amministrazione, ecc.); le persone in condizioni di salute che non permettono il lavoro (ad esempio in alcuni casi, la gravidanza).

La programmazione prevede un numero di ore settimanali non inferiori a 8 e aumentabili fino a 16 ore complessive. La programmazione delle ore settimanali può essere sviluppata su uno o più giorni della settimana o su uno o più periodi del mese.

Per quanto riguarda i soggetti che possono presentare progetti in cui coinvolgere i percettori del RdC, questi possono essere Scuole, Consorzi ed Aziende Speciali (Partecipate), Ambiti territoriali, Servizi territoriali coinvolti nella rete del Reddito di Cittadinanza, Enti del Terzo Cooperative sociali, nonché altri Enti pubblici o privati senza finalità di lucro, con personalità giuridica riconosciuta, con documentata esperienza nel settore del sostegno delle relazioni familiari, dei servizi socio-educativi, di aggregazione e accompagnamento di minori con rischio di disagio scolastico e di emarginazione sociale, o di messa in atto di comportamenti devianti e, comunque, ciascun soggetto giuridico in possesso dei requisiti necessari.

I primi progetti a partire saranno quelli già predisposti dal Comune di Palermo, che coinvolgono circa 1.700 persone nell’area del verde, della scuola, dei servizi demografici e del decoro, nei mercati e al canile.
In particolare 10 persone saranno coinvolte all’Ufficio di Stato civile, circa cento nell’area della scuola sia in attività di supporto agli studenti sia in attività di gestione della sicurezza.
320 saranno le persone coinvolte da RAP in attività di supporto alla raccolta differenziata e nelle attività di pulizia e decoro, e infine circa 6000 collaboreranno con l’area del verde.

Infine il SUAP ha previsto il coinvolgimento di circa 460 persone in progetti di supporto alle attività e per la sicurezza dei mercati rionali e generali, mentre il settore del benessere animale prevede di coinvolgere 20 persone nelle attività del canile.

Tutti questi progetti avranno una durata di almeno 6 mesi, con un impegno settimanale per ciascuna persona compreso fra 8 e 16 ore e saranno attività di restituzione alla collettività che non rappresenterà in nessun di rapporto di lavoro e nemmeno lo potrà diventare.

“Era ora. Ha impiegato un bel pò di tempo, ma alla fine, il Comune è riuscito a varare i progetti di utilità collettiva riservati a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire, anche se ci sono voluti quasi due anni. Ma ormai la Giunta Orlando ci ha abituato ai suoi soliti ritardi – lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc di Palermo -. In questa prima fase, sembrerebbe che soltanto 1700 persone sui potenziali 12000 svolgeranno lavori di utilità per tutta la collettività palermitana, dalla cura del verde al supporto nella raccolta differenziata o nel controllo dei mercatini rionali, ecc. E gli altri 10300? Boh, vedremo. Sono convinta che tutti coloro che si metteranno all’opera svolgeranno il proprio compito con il massimo scrupolo ed attenzione, ma resto dell’idea che il Comune comunque debba garantire controlli capillari per evitare qualsiasi inconveniente o problema. Siamo sicuri che il sindaco Orlando e i suoi assessori saranno in prima linea e si spenderanno in prima persona per assicurarsi che tutto fili liscio”.

“Finalmente anche il Comune di Palermo dà avvio ai PUC, ovvero ai Progetti di pubblica utilità, attraverso i quali i percettori del Reddito di Cittadinanza potranno mettersi al servizio della città per 8-16 ore a settimana, dimostrando di poter e saper dare un contributo concreto al miglioramento e all’ampliamento dei servizi per la collettività. La misura del RdC, voluta fortemente dal MoVimento 5 Stelle, si è dimostrata, soprattutto in questo periodo di emergenza da Covid-19, una rivoluzione epocale che ridà dignità all’uomo; una riforma indispensabile a sostegno delle persone in condizioni di disagio economico, poiché non ancora entrate nel mondo del lavoro, licenziate o con retribuzioni insufficienti al proprio e all’altrui sostentamento. I PUC dimostrano come il Reddito di Cittadinanza sia distante anni luce da quell’idea di sussidio che i detrattori hanno contestato, rappresentando piuttosto una misura di politica “attiva” del lavoro, come noi promotori avevamo da sempre affermato”. Lo dichiarano i Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle a Palazzo delle Aquile, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo e Concetta Amella.

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