Il dodicesimo rostro in bronzo, il pesante oggetto da sfondamento che veniva montato sulla prua delle navi antiche per affondare le navi nemiche, è stato trovato laddove, da anni, si ritiene fosse avvenuta, nel 241 a.C., la battaglia delle Egadi tra Romani e Cartaginese, a 80 metri di profondità, nei fondali a nord – ovest dell’isola di Levanzo. Questa importante scoperta conferma la veridicità dell’ipotesi e aggiunge un tassello importante al patrimonio culturale della Sicilia. Il suo recupero è stato possibile grazie alla fruttuosa collaborazione tra la Soprintendenza del Mare e la RPM Nautical Foundation statunitense.
Il reperto presenta la novità assoluta, tra i 12 finora identificati, di avere la parte lignea della prua della nave all’interno. La sua estrazione e conseguente studio darà preziose informazioni sulla tecnologia navale adoperata per costruire le navi da guerra in quel periodo. Si notano le parti finali della chiglia, del dritto di prua, delle due cinte laterali e della trave di speronamento.
Il rostro verrà presentato alla stampa martedì 8 agosto 2017, alle ore 10,30, presso l’Istituto Roosevelt –Soprintendenza del Mare, Lungomare Cristoforo Colombo, 4521 a Palermo. All’incontro prenderanno parte il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa, James Goold e William Murray della RPM Nautical Foundation