Il Tribunale di Palermo sezione del lavoro, ha rigettato ancora una volta due ricorsi proposti da altri due ex dipendenti della Rap, S.M e F.M., che erano stati licenziati dall’azienda lo scorso 3 giugno 2015 dopo che gli stessi erano stati intercettati, pedinati e filmati dalla Polizia di Stato assieme ad altri 7 impiegati mentre riempivano le taniche di carburante e sottraevano beni aziendali.
Le sentenze emesse dal giudice Paola Marino hanno riconosciuto la legittimità del provvedimento adottato dalla società Rap “in ragione della gravità dei fatti commessi , sul grado di coscienza e volontà (dolo o colpa) con cui le stesse condotte sono state poste in essere ed infine l’idoneità di essi ad inficiare il legittimo affidamento datoriale sul futuro adempimento degli obblighi gravanti sul lavoratore… che costituiscono innegabilmente la totale negazione del modello di probità e rigore che deve necessariamente caratterizzare la condotta del lavoratore dipendente incaricato di pubblico servizio”.
In entrambe le sentenze – del Tribunale di Palermo – dove la Rap difesa dal proprio ufficio legale, si è confermata la bontà della politica aziendale di assoluto rispetto delle normative vigenti che si coniugano, in questo caso, con il dovuto rigore nei confronti di quei lavoratori che violano gravemente la legge e vengono meno al rapporto fiduciario.
Ai due ex dipendenti sono state addebitate anche il pagamento delle spese processuali che ammontano complessivamente a 8.000 Euro da ripartire.