giovedì, 14 Novembre 2024
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HomesocialeRacket sui set. La fiction "Il Padrino" nel mirino delle estorsioni

Racket sui set. La fiction “Il Padrino” nel mirino delle estorsioni

“Ci siamo veramente liberati del condizionamento del pizzo nel cinema? Da magistrato sono pessimista. Sarebbe opportuna una rivoluzione copernicana, denunciare ogni pressione e smettere di fare i sudditi”. Lo ha detto Francesco Del Bene, magistrato della Dda di Palermo, intervenendo ieri a tarda sera a un dibattito organizzato da Addiopizzo su ‘Cinema e pizzo’ alla spiaggia Sconzajuoco sul lungomare di Isola delle Femmine (Pa), in occasione del 23/mo anniversario dell’uccisione dell’imprenditore Libero Grassi. Il magistrato ha ricostruito il racket sui set cinematografici, dall’imposizione di comparse e operai fino all’inchiesta che ha portato all’arresto di 41 affiliati al clan della Noce per aver chiesto il pizzo ai produttori di Magnolia fiction, durante le riprese a Palermo della serie televisiva “Il segreto dell’acqua”, con Riccardo Scamarcio. “Ho scoperto che prima dei casi più recenti come con la produzione Magnolia – ha aggiunto Del Bene – avevano chiesto il pizzo anche a Francis Ford Coppola durante le riprese de ‘Il padrino’, al punto da costringere la produzione a spostarsi da Palermo nel Messinese. Era tanto tempo fa, ma le cose non sono molto diverse oggi”. All’incontro erano presenti anche Pina Maisano Grassi e Pif, regista de “La mafia uccide solo d’estate”. “Spero che Pif sia il futuro – ha proseguito il magistrato Del Bene – ma credo anche che a Pif non abbiano chiesto il pizzo proprio perché è lui e se ne conosce l’orientamento, mi chiedo se a una società sconosciuta del Nord sarebbe successo lo stesso”. Ansa

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