“Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze”, così il poeta Costantino Kavafis inizia la sua splendida “Itaca”. Per suggestioni, passando dall’isola dell’Egeo alla nostrana Sicilia (sempre in Magna Grecia siamo), “il viaggio” che si prospetta in questa ultima Isola, dal 07 all’11 ottobre, offre due particolari rotte e una sola bussola per gli appassionati di letteratura, ma anche di altri racconti in genere (cinema, musica e gusto). Scrittori, editori indipendenti, libri e librai, racconti filmati e musicali daranno sostanza a incontri, avventure, quotidiane esplorazioni e scambio sul comune tema di un Mediterraneo sempre più “polis d’acqua”. Salperemo così in viaggi di vita, ma anche di memorie, alternando gli approdi in storie di lotte e fatti d’uomini come noi. Un’esperienza – questo viaggio – sdoppiata fra due città, Palermo e Messina, unite da una strana congiunzione astrale d’ottobre che porta a legare i due eventi, seppur distintamente, al comune filo di Arianna della multiculturalità e ai temi dell’identità letteraria e delle culture migranti. Per cominciare da Palermo, dal 7 all’11 ottobre, il Festival Internazionale delle Letterature Migranti, alla sua prima edizione. La città, dopo il riconoscimento Unesco dell’unicità del suo patrimonio arabo-normanno, torna idealmente ad essere la “Panourmus” (tutto porto) aperta al mondo delle memorie e dei tanti popoli. Storie di fatti e persone, che hanno costruito quest’Isola, affioreranno lungo la rotta di questo viaggio. Esperienze di vite che ne hanno fatto parte e che continuano ancora a farne. Esistono, difatti, molteplici Letterature come Migrazioni è il tema apripista scelto in questa edizione di lancio, che meglio definisce la nostra quotidianità intorno, è: “Comunicazione e Memoria ci avvicinano”. Interessante in proposito, vi invito a scoprirlo da voi, il nutrito programma di ospiti, proiezioni e musica (http://www.festivaletteraturemigranti.it/programma/), ma anche la distribuzione territoriale degli eventi in dodici gioielli del patrimonio storico-culturale cittadino (http://www.festivaletteraturemigranti.it/luoghi/). Per concludere l’appuntamento di Palermo, anche perché poco spazio viene offerto in genere a chi da praticità a un progetto, le sinergie: dal direttore artistico Davide Camarrone – giornalista, scrittore e recente Premio Kaos 2015 con il suo “Lampeduza” (Sellerio) – al coordinatore del Comitato scientifico Ignazio E. Buttitta – ordinario di Discipline demo-etno-antropologiche dell’Università di Palermo, ma anche presidente dell’omonima Fondazione e studioso dei fenomeni religioso-popolare nell’euro-mediterraneo –, dal presidente del Festival (FLM) Rosario Perricone – docente dell’Accademia di Belle Arti a Palermo, direttore del Museo internazionale delle Marionette A. Pasqualino e del Festival Morgana – al coordinatore dell’ufficio stampa Giosuè Calaciura – giornalista, autore radiofonico della ben nota trasmissione “Fahrehneit prodotta da Radio 3 Rai e scrittore (segnalo anzi l’ultimo suo “Bambini e altri animali”, una raccolta di racconti edita da Sellerio). A questi in aggiunta, per stare in seno al Comitato scientifico del “FLM 2015”, il coinvolgimento di accademici delle Università di Palermo, Torino, Milano-Bicocca, Luiss “Guido Carli” di Roma, “Birkbeck College” di Londra, quindi dell’Istituto Euroarabo di Mazara del Vallo e delle scrittrici Evelina Santangelo ed Annamaria Piccione. Per proseguire a Messina, dall’8 all’11 ottobre invece, “SabirFest” Festival Internazionale della Cultura e Cittadinanza Mediterranea, alla sua seconda edizione. La città, anche in questo caso, si offre al mondo come una grande libreria aperta sul Mediterraneo. Le aspettative di quest’anno, con attese in crescita, partono dagli incoraggianti numeri registrati l’anno scorso: 70 ospiti da tutto il Mediterraneo, 40 editori presenti e oltre 3 mila presenze per 60 volontari. Qui il “viaggio”, come per quello della Palermo letteraria e migrante, diventa anche sensazione aperta agli odori, ai sapori, agli oggetti come ai libri (con SabirSuq e SabirLibri) e si completa poi (in SabirMaydan) con il confronto fra le tante voci migranti e in storie dirette alla ricerca di nuove opportunità, comprese quelle d’espressione e creative, per il riscatto personale e collettivo (dei popoli perseguitati) e in difesa dei più elementari diritti civili negati. Anche in questo caso, come per l’FLM di Palermo, c’è un tema che si richiama ad una provocazione: “FuoriLuogo” (per approfondimenti: http://www.sabirfest.it/area-media/rassegna-stampa/25-edizione-fuoriluogo.html). Gli incontri e le conversazioni, anche stavolta, sono distribuiti fra undici palazzi di pregio e strade del centro storico cittadino (http://www.sabirfest.it/sabirfest/luoghi.html), con scrittori e artisti, provenienti da tutto il Mediterraneo, convenuti a dialogare su: diritti umani, equità e giustizia sociale, indipendenza di media e social network, diritti delle donne, religioni e fondamentalismi, attivismo politico e spazi urbani. Nell’occasione, inoltre, ci sarà modo di lanciare campagne tematiche transmediterranee e progetti per una concreta costruzione di un’identità mediterranea (un canale radio/tv transmediterraneo, un programma di mobilità per gli attivisti, un istituto per l’attivismo nel Mediterraneo, un incubatore di micro-iniziative per lo sviluppo locale). Qui a Messina, e per come già espresso per Palermo, le sinergie operative per dar attuazione al progetto passano attraverso un composito Comitato promotore che unisce: SABIR, società di promozione culturale con sedi a Messina e Palermo, la nota Casa Editrice Mesogea di Messina, l’Associazione Musicale Etnea di Catania e la COSPE Onlus (Organizzazione non governativa impegnata in più di 30 Paesi, con 150 progetti per la cooperazione e lo sviluppo equo-solidale). Per completare la parte tecnica, invece, troviamo il team “People on the Move” di Messina. Collaborano all’evento anche il Parco Letterario Horcynus Orca e NaxosLegge. A questo punto, come concludere l’invito – letterario e migrante – se non con le stesse parole di Kavafis? “Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos’altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso, già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare”.
“Quando ti metterai in viaggio…”. Due Festival, due città (Palermo e Messina) con una sola lingua: la Letteratura.
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