Si è ufficilamente inaugurato, nell’area verde della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di Palermo, OUT OF STOCK, il wall painting dell’artista Paolo Gonzato realizzato in collaborazione con il gruppo composto da persone detenute, operatori socio-sanitari, operatori culturali e docenti universitari in occasione del progetto biennale Spazio Acrobazie.
Laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica (2022-2024), a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, e promosso da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia.
Il murales, dai motivi geometrici di cm200x3000, è stato concepitro durante il ciclo di workshop tenuto da Paolo Gonzato all’interno del polo didattico dell’ala V dell’Ucciardone tra settembre 2022 a marzo 2023, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra le persone detenute e i familiari attraverso un intervento artistico mirato a connotare positivamente il giardino destinato prevalentemente ai minori.
Partendo dalla “griglia geometrica” e dalla serie OUT OF STOCK che caratterizza la ricerca artistica di Paolo Gonzato, sono stati sperimentati forme e colori attraverso attività individuali e di gruppo che hanno guidato nella composizione finale dei pattern del wall painting, alternando progettualità ed elementi di casualità: una sorta di partitura musicale, la cui armonia trasmette la fiducia nell’entropia generata dalle dinamiche tra le persone. Le varie fasi, dall’ideazione alla maquette, alla progettazione finale, sono state il frutto di processi collaborativi documentati, che hanno coinvolto attivamente i partecipanti nella produzione dell’intervento su grande scala dove hanno trovato spazio i contributi di tutti.
Il progetto Spazio Acrobazie mira a creare un innovativo modello di “servizi”, che utilizzando l’arte e la creatività come occasione di formazione, di riqualificazione degli spazi detentivi e come pratica produttiva in grado di migliorare l’immagine e il posizionamento di quanto prodotto dal sistema carcerario, funzioni da cerniera tra il dentro e il fuori.
Attraverso la formula del workshop con l’artista, ci si focalizza sulle aree comuni degli spazi detentivi che necessitano di essere nuovamente risemantizzati (sala d’attesa, aree verdi, spazi ricreativi), operando anche in esterno con interventi di giustizia riparativa, dove la riqualificazione vuole essere una forma di risarcimento per la comunità: un valore che dai luoghi si trasferisce alle persone, utilizzando proprio l’arte come modello formativo in grado di favorire l’acquisizione di nuove competenze relazionali.
Costruito su tre target differenti – detenuti con pena definitiva; minori; e detenuti in esecuzione penale esterna -, e in collaborazione con l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia, il progetto prevede l’intervento nella Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone e nell’Istituto Penale per Minorenni Malaspina degli artisti Francesco Arena, Flavio Favelli, Stefania Galegati, Paolo Gonzato, il duo Genuardi/Ruta, Marzia Migliora, Andrea Sala e Francesco Simeti.
Dall’avvio del progetto con Paolo Gonzato, sono già stati riqualificati degli spazi ricreativi del carcere Minorile da parte del duo artistico Genuardi/Ruta, che sta attualmente progettando sempre con i minori una palla che sarà distribuita con il marchio Spazio Acrobazie, in collaborazione con Palermo Football Club. L’artista Marzia Migliora sta invece tenendo un ciclo di workshop al Museo Riso di Palermo destinato alle persone in esecuzione penale esterna, che si concluderà con la pubblicazione di un libro/manuale che racconterà con disegni, testi, e illustrazioni, l’apprendimento di nuove competenze pratiche e filosofiche.
Spazio Acrobazie recupera le buone prassi del precedente progetto L’Arte della Libertà, proseguendo l’esperienza delle lezioni di arte contemporanea in carcere, l’attivazione di laboratori settimanali con artisti e figure del mondo dell’arte, della giustizia e del sociale, e le visite guidate nei luoghi culturali, studiando nuovi format: visite guidate a distanza, mostre e rassegne di cinema in carcere, ciclo di incontri sul diritto in collaborazione con L’Università di Palermo e il Tribunale di Palermo.
Tra le novità, l’attivazione di un laboratorio all’interno del Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Riso di Palermo, che ha l’obiettivo di coinvolgere in modo nuovo le diverse fasce della popolazione carceraria e di progettare per la prima volta attività a misura delle famiglie, creando dei “presidi artistici” sia all’interno delle strutture detentive che all’esterno; e l’ideazione del marchio Spazio Acrobazie, etichetta con cui verrà veicolata una collezione di oggetti a tiratura limitata, realizzata dagli artisti in co-progettazione con i detenuti, che attraverso 4 borse lavoro (work experience) parteciperanno sia alla parte ideativa che a quella produttiva, per stimolare e facilitare la loro entrata nel mondo del lavoro. Una sperimentazione per avviare nuove strategie di auto-produzione e di distribuzione, attivando partnership tecniche con le imprese e collaborando con il circuito del design e dell’arte contemporanea per promuovere e rendere sostenibile il progetto.
Commenta così Fabio Prestopinio, direttore della Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone: «ll wallpainting di Paolo Gonzato, realizzato nell’area verde in occasione del progetto Spazio Acrobazie, è in continuità con le progettualità agite in questa struttura dove da tempo sosteniamo gli interventi di riqualificazione attraverso la pratica artistica. Si tratta di una riflessione che tocca il tema della qualità dello spazio e delle relazioni, partendo dal miglioramento dei luoghi dove si incontrano i familiari più stretti ed i figli e dalla capacità dell’arte di coinvolgere le persone detenute in processi di cambiamento attraverso l’espressione guidata di quanto, a volte inconsapevolmente, ciascuno di noi porta dentro di sé». Al contempo il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore aggiunge: «Fondazione Sicilia ha sempre sostenuto iniziative attraverso cui far conoscere ed apprezzare opere artistiche all’interno dei luoghi di detenzione. Il wall painting, promosso da Paolo Gonzato, ne è un esempio virtuoso, poiché è portatore di innumerevoli messaggi positivi, quali la collaborazione tra detenuti, operatori culturali e docenti universitari, l’incontro con le famiglie e la valorizzazione di un giardino destinato ai minori. Si tratta di manifestazioni che dimostrano, in modo concreto, che l’arte, se condivisa, è realmente in grado di migliorare ed arricchire sia l’ambiente che le persone».
PAOLO GONZATO
(Busto Arsizio 1975; vive e lavora a Milano)
La ricerca di paolo Gonzato si rivolge da sempre alla trasformazione e alla marginalità, rientrando nel concetto di arte estesa, e interfacciandosi con il design, l’editoria e la moda, attraverso l’impiego di vari media. La serie di lavori dal titolo OUT OF STOCK, che realizza dal 2003, e la più recente Baracche, riflettono sul tema della precarietà, del caso e dell’effimero. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Ha preso parte a progetti della Biennale d’arte e architettura a Venezia e Berlino oltre che a residenze artistiche, a premi, tenendo workshop in musei e istituzioni. Dal 2012 è rappresentato dalla galleria APALAZZO dove nel 2023 presenterà la sua mostra personale.