Come capita oramai sovente nei primi giorni autunnali, è bastata mezz’ora per ridurre la zona nord occidentale della città in un paesaggio lagunare. La pioggia caduta copiosa, ma non forte, ha allagato i sottopassaggi, tratti dell’autostrada e il v.le Regione Siciliana. Le solite scene di panico e i soliti automobilisti a bordo di Suv e similari che infischiandosene degli altri si “divertono” a far alzare il livello dell’acqua. Alcuni automobilisti, sicuramente presi dal panico, facendo manovre azzardate si immettevano in controsenso, pur di cercare di guadagnarsi quello che per loro era la “salvezza”. Nella zona Castelforte-Olimpo, l’aria è resa quasi irrespirabile per il fetore dovuto alla fuoriuscita delle acque fognarie che si riversano in via Venere dove iniziano il percorso a cielo aperto verso lo scarico che immaginiamo marino. Nella zona Partanna Mondello le solite strade allagate con l’acqua che arriva sin sulla soglia di casa. Insomma primo vero acquazzone autunnale ed è iniziato il caos. Nella speranza che le parole o meglio le previsioni dei tecnici dei LL.PP. della Regione non trovino mai funeste conferme, la città affronterà l’Inverno con le stesse infrastrutture fognarie dello scorso anno. Ma perchè non si riesce a trovare una soluzione agli annosi problemi che affliggono la zona nord occidentale della città? Come mai Mondello, che ricordiamo è una delle più belle zone balneari della Sicilia, non riesce mai a superare l’inverno senza le immancabili scene degli allagamenti. E non sono immuni a tali allagamenti neanche altre zone del Quartiere, come Valdesi e Partanna Mondello. Negli anni numerose sono state le iniziative per cercare di sensibilizzare le varie Amministrazioni comnali che si sono succedute nel tempo, ma tranne dei lavori che hanno cercato di mitigare le inondazioni delle strade, veri lavori infrastrutturali non se ne sono realizzati. Per esempio sono state realizzate delle vasche , cosiddette di laminazione, che posizionate in zone strategiche hanno effettivamente ridotto il volume del flusso dell’acqua piovana che scendendo dale falde del Monte Gallo e dalle parti del Quartiere della Marinella, confluivano verso una zona depressa di Partanna Mondello dove vi è una scuola elementare. Scene di panico erano solite nella cosiddetta zona durante le piogge. Con genitori con in braccio bambini che cercavano di guadare il “fiume” alto anche cinquanta centimetri e le auto che quasi “navigando” facevano alzare il livello dell’acqua arrecando danno sopra danno sia alle auto in transito che alle abitazioni. Insomma scene da “terzo mondo”. Con le vasche un po’ la situazione è cambiata ci dice Ottavio Zacco, Consigliere Comunale di Palermo. Non ci sono più gli stessi allagamenti che accadevano anni fa, ovvero le vasche fanno si che il livello dell’acqua sia più basso. Infatti le vache posizionate in via Partanna Mondello, altezza “Guajama”, in via Aiace, in un terreno comunale, in via Amarilli e in piazza Serenità riesco a mitigare “l’inondazione”. Ricordo che le vasche servono a mitigare e non a risolvere gli allagamenti. Per risolvere gli allagamenti si devono realizare delle opere che prevedano il contenimento delle acque meteoriche che scendono da Monte Gallo”. Infatti le acque piovane dopo aver allagato la zona “Santocanale” affluiscono a Mondello allagando tutte le strade e stradine che immettono nella ridente località balneare. Intanto si aspettano i lavori per la pulizia del famoso “Ferro di cavallo”, cioè il famoso canale a forma proprio di ferro di cavallo che un tempo riusciva a drenare l’acqua piovana proveniente dalla zona di Partanna Mondello, ma che adesso, essendo ridotto a causa dei fanghi e dei detriti che lo ostruiscono, non riesce a svogere il suo compito. Già nel 2021 c’era stato un ulteriore passo in avanti per la bonifica e la messa in sicurezza del canale che oramai viene considerato dalla cronaca come uno dei problemi storici di Mondello e tantissimi anni di attesa per affrontare la sua bonifica ne sono una dimostrazione. Come si apprende dalle cronache è stato infatti aggiudicato il Piano di caratterizzazione dei sedimenti presenti all’interno del canale di raccolta delle acque meteoriche – che permetterà di avere i primi risultati nel più breve tempo e nello stesso tempo ad occuparsene sarà un’associazione temporanea di imprese coordinata dalla Tecnologia & Ambiente srl di Putignano”. Già il governo Musumeci aveva deliberato il trasferimento di cinque milioni e mezzo di euro dei fondi del Patto per il Sud all’Ufficio contro il dissesto idrogeologico diretto da Maurizio Croce, per progettare una soluzione definitiva; il Piano di caratterizzazione rappresentava il primo step per risolvere l’annoso problema degli allagamenti. Purtroppo a tutt’oggi si aspetta l’inizio dei lavori e il Governo regionale e l’Amministrazione comunale sono cambiate.