In questa fase della pandemia continua ad essere determinante il supporto delle farmacie alle Istituzioni per contenere i contagi e rispondere prontamente alle necessità di salute dei cittadini. In quest’ottica Federfarma ha accolto l’invito del Commissario straordinario Figliuolo a praticare un prezzo massimo di vendita delle mascherine FFP2 pari a 0,75 euro.
Federfarma intende così agevolare l’accesso della maggior parte di persone possibile ad un presidio di protezione individuale che, alla luce delle nuove norme varate dal Governo, riveste un’importanza fondamentale per poter continuare a svolgere le normali attività quotidiane.
Il Protocollo d’intesa sottoscritto ieri tra il Ministro della salute, il Commissario straordinario e le Associazioni di categoria, corrisponde agli indirizzi dettati dal Governo con l’emanazione del decreto-legge 229/2021 che, all’articolo 3, prevede appunto la stipula di un accordo volto ad assicurare la vendita dei dispositivi di protezione individuale FFP2 a prezzi contenuti. L’adesione da parte delle farmacie è su base volontaria.
“Auspico una massiccia adesione, da parte dei colleghi, al protocollo d’intesa e li ringrazio per essersi resi sempre disponibili alle richieste delle Istituzioni nell’interesse della collettività, confermando il ruolo della farmacia quale primo presidio sanitario di prossimità integrato nel SSN”, dichiara il Presidente di Federfarma Marco Cossolo. “Aderire al prezzo massimo di vendita concordato per le mascherine FFP2 è un ulteriore servizio che rientra appieno nell’evoluzione del nuovo modello di farmacia. Una farmacia che non ha paura di cambiare, perché consapevole di essere un tassello fondamentale nel processo di territorializzazione dell’assistenza sanitaria, primo anello di congiunzione tra cittadini e SSN”.
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Dal commissario Figliuolo novità sulle mascherine Ffp2 a prezzo calmierato
A seguito del protocollo firmato con il commissario Francesco Paolo Figliuolo e delle successive interlocuzioni per le vie brevi, Federfarma nazionale ha comunicato oggi a tutte le farmacie aderenti all’iniziativa che il prezzo calmierato massimo di 75 centesimi è riferito alle mascherine Ffp2 corrispondenti alle caratteristiche “standard” stabilite dal protocollo e che mascherine di colore, foggia o caratteristiche estetiche particolari potranno essere vendute solo se in farmacia sia presente per la vendita al pubblico anche un’ampia disponibilità di mascherine Ffp2 “standard” al prezzo massimo di 75 centesimi.
“Le mascherine Ffp2 si vendono ovunque e a volte senza i necessari quanto opportuni controlli di qualità e sicurezza – dice Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente a Palermo di Federfarma – . Le farmacie che stanno aderendo all’accordo hanno accolto l’invito del governo nazionale a praticare un prezzo calmierato fino a un massimo di 75 centesimi pur non avendo in tante il potere d’acquisto della grande distribuzione organizzata, con l’obiettivo di offrire ai cittadini un dispositivo medico assolutamente sicuro e indispensabile in questo particolare momento pandemico e, in alcuni casi, obbligatorio per lo svolgimento delle attività sociali e lavorative. I margini di questa attività sono sicuramente risibili e non comportano benefici evidenti per le farmacie, che continuano a erogare il servizio nell’interesse della collettività. La fornitura di mascherine e presidi di sicurezza è un dovere: lucrare su questi articoli sarebbe immorale e contrario ai principi della professione del farmacista sui quali abbiamo prestato giuramento”.
Roberto Tobia aggiunge: “In occasione dell’emergenza pandemica le farmacie italiane si sono messe volontariamente a disposizione del Servizio sanitario nazionale consapevoli del loro ruolo di primo presidio sanitario di prossimità. La farmacia però è anche un’impresa privata che ha bisogno di sostenibilità economica per erogare efficacemente un servizio sociale e contribuire agli sforzi collettivi del Paese contro la diffusione del Covid. A riprova di ciò, nella sola Palermo la scorsa settimana sono stati vaccinati in farmacia 4.790 cittadini, ben 35.710 dallo scorso 3 settembre”.
“Tutto il personale – conclude Tobia – è impegnato ogni giorno ben oltre il normale orario di lavoro per garantire ai propri pazienti l’erogazione di servizi aggiuntivi come vaccinazioni e tamponi, per i quali le farmacie sostengono evidenti costi di gestione relativi, ad esempio, alla sanificazione dei locali, ai Dispositivi di protezione individuale, ai guanti, ai materiali di consumo: tutto ciò al fine di erogare un servizio, oggi primario, con la garanzia della sicurezza dei cittadini e del nostro personale sanitario”.