Tassare le bibite zuccherate può abbassarne il consumo riducendo obesità, diabete di tipo 2 e carie. Lo afferma un rapporto appena pubblicato dall’Oms, secondo cui un aumento di almeno il 20% del prezzo di questi prodotti può portare in una riduzione dei consumi proporzionale.
Il rapporto presenta i risultati di un meeting di esperti che si è tenuto a metà del 2015 e di 11 revisioni sistematiche degli studi sull’efficacia degli interventi di politica fiscale per migliorare le diete e prevenire le malattie non trasmissibili.
“Dal punto di vista nutrizionale le persone non hanno bisogno di nessun zucchero aggiunto alla loro dieta – spiega Francesco Branca, direttore del dipartimento per la Nutrizione dell’Oms -.
L’Organizzazione raccomanda che se si consumano zuccheri aggiunti devono rimanere sotto il 10% del fabbisogno energetico quotidiano, che andrebbe ridotto a meno del 5% per avere benefici addizionali per la salute. Questo equivale a meno di 250 millilitri al giorno delle bevande comuni”.
L’analisi fornisce anche altri suggerimenti di politica fiscale per migliorare la dieta. Sussidi che abbassino il prezzo di frutta e verdura del 30% ne aumentano il consumo, scrivono gli esperti, inoltre destinare i guadagni derivanti dagli aumenti delle tasse ad iniziative di salute pubblica ne aumentano il supporto da parte del pubblico.