Presentato a Palermo, a Palazzo Branciforte, il decimo Rapporto dell’Associazione Civita dal titolo #SOCIALMUSEUMS. Social media e cultura fra post e tweet.
Ne ha illustrato i contenuti l’economista della cultura Pietro A. Valentino, Co-curatore del Rapporto e Vice Presidente del Comitato scientifico di Civita.
Il Vice Presidente dell’Associazione Civita Nicola Maccanico, intervenendo alla tavola rotonda, ha affermato: “Con questo decimo Rapporto affrontiamo l’universo del web 2.0 per comprendere in che misura e con quali effetti il mondo delle organizzazioni culturali venga investito dalla rivoluzione social. Dalla nostra indagine campionaria si stima che oggi in Italia circa 9 milioni di persone impiegano i nuovi media per entrare in contatto con realtà culturali, ma l’interazione tra pubblico e musei nei social è ancora assolutamente marginale, e che per le istituzioni culturali l’utilizzo di questi strumenti per attrarre nuovi pubblici non è ancora considerato un obiettivo strategico. Va quindi avviata una progettualità innovativa e vanno formate nuove professionalità attraverso un utilizzo virtuoso dei fondi europei”.
Hanno partecipato alla discussione, tra gli altri, Antonella Purpura, Direttrice Galleria d’Arte Moderna di Palermo, Francesca Spatafora, Direttore Museo archeologico regionale “Antonino Salinas”, e Elisa Bonacini, ideologa e Ambassador Sicilia di Invasioni Digitali.
Il Rapporto è composto da due macro-sezioni.
La prima presenta i risultati delle indagini condotte dal Centro Studi “Gianfranco Imperatori” dell’Associazione Civita, che mostrano sia il modo in cui gli italiani si interfacciano online, e con quali aspettative, con il mondo della cultura, consentendo agli operatori culturali di disegnare strategie più consapevoli di comportamento, sia come l’uso dei social media abbia modificato le politiche di offerta delle istituzioni museali. Nella seconda parte del volume si illustrano, invece, i diversi aspetti della comunicazione culturale “social” attraverso il punto di vista di alcuni fra i maggiori esperti italiani: dalla misurazione degli impatti delle campagne digitali alle modalità di crowdfunding per la cultura attraverso i canali social fino agli effetti prodotti da questi ultimi nei settori del cinema, dell’editoria d’arte e dell’organizzazione di eventi e gestione di spazi culturali.
Rilevando sia le buone pratiche italiane che i ritardi accumulati, il Rapporto si chiude sul “che fare” e rivolge alcune proposte alle Istituzioni e agli operatori culturali che intendano orientarsi verso una comunicazione digitale multidirezionale e multicanale, in un’ottica di social media marketing e, al contempo, con l’obiettivo di sostenere processi di innovazione tecnologica a sostegno delle realtà culturali e produttive del Paese.
Il decimo Rapporto Civita porta avanti le analisi avviate con i precedenti Rapporti. Già nel 1997 I formati della memoria: i beni culturali e nuove tecnologie alla soglia del terzo millennio approfondiva gli impatti su musei, biblioteche e archivi di una tecnologia, all’epoca, ancora in fieri, mentre in Galassia web: la cultura nella rete de 2008, a circa dieci anni di distanza dal primo, internet è stato indagato come l’ambiente in cui avviene la maggior parte delle transazioni culturali e delle attività creative.