Martedì prossimo, 15 febbraio, sarà data esecuzione alla Ordinanza del Servizio Mobilità Urbana n. 55 del 25/01/2022 con il materiale sbarramento della corsia laterale di viale Regione Siciliana, lato mare/direzione Trapani, mediante apposizione di new jersey in cemento che inibiranno l’immissione nella corsia centrale esistente poco prima del Ponte Corleone.
La chiusura, dettata da motivi di sicurezza e richiesta dal Servizio Infrastrutture, comporterà prevedibilmente un appesantimento della circolazione, specie di quella in uscita da via Villagrazia (lato mare) dalla quale, per immettersi nel viale Regione Siciliana, sarà necessario svoltare a sinistra sulla medesima laterale lato mare, percorrerne un lungo tratto in direzione CT per portarsi sul ponte Bonagia così da immettersi poi nel viale Regione direzione TP.
Inoltre, molti cittadini, specie nelle ore mattutine di ingresso in città, usano percorrere la corsia laterale in direzione TP per evitare la centrale, ma da martedì non avranno più questa possibilità in quanto la laterale sarà “strada senza uscita”.
Il tratto da via Villagrazia allo sbarramento sarà strada senza uscita, con doppio senso di circolazione per permettere a residenti ed alle attività commerciali di accedervi.
Ponte Corleone. Verdi “Sia dichiarato struttura strategica nazionale”
Considerare il ponte di Corleone come una arteria autostradale, tecnicamente come lo svincolo di collegamento fra l’Autostrada E90 e la Strada Statale 624 Palermo-Sciacca, per dare a quest’opera la valenza di struttura strategica nazionale e quindi applicare una normativa agevolata e facilitare il reperimento di fondi per la ricostruzione.
Questa la proposta lanciata nei giorni scorsi dai Verdi – Europa Verde, che in prossimità del ponte hanno tenuto una manifestazione e che hanno inviato una nota, tra gli altri al Presidente del Consiglio, ai Ministri dei trasporti, degli affari regionali, dell’ambiente e dei beni culturali.
Nella nota, i rappresentanti dei Verdi sottolineano che la Circonvallazione di Palermo, nel tratto compreso fra la fine dell’autostrada Palermo-Messina e lo svincolo della Palermo-Sciacca, ha caratteristiche di tipo autostradale, simili per altro al tratto autostradale che dalla Trapani-Palermo si innesta in via Belgio.
“Proprio la zona del ponte di Corleone – affermano – vede per altro una prevalenza di traffico generato dai flussi di spostamento dalle città limitrofe dell’area metropolitana; un fatto che di per sé spiega come non possano dipendere dal solo Comune di Palermo le scelte che si ripercuotono principalmente su tali città limitrofe”.
Per Valentina Palmeri, deputata regionale che ha preso parte alla manifestazione, “al di là delle valutazioni sulla necessità di mantenere un commissariamento nella forma attuale o meno, ciò che non è più rinviabile è individuare le risorse necessarie alla ricostruzione del ponte esistente e quelle necessarie per il raddoppio, ricorrendo a procedure snelle e ad una progettazione che utilizzi le tecnologie costruttive più moderne ed efficienti, prevedendo anche l’attraversamento ciclabile e la possibilità di dotare il ponte di punti di osservazione sulla splendida vallata dell’Oreto”.
PROBLEMA TRAFFICO A PALERMO: STATISTICHE E TOM TOM
“Palermo città più trafficata d’Italia secondo le statistiche di Tom Tom. Tristissimo record i cui meriti vanno, in buonissima parte, all’assessore Giusto Catania. Se Palermo è riuscita ad essere trafficata come Rio de Janeiro, che però ha 10 volte il numero degli abitanti e Parigi che ne ha quasi 4 rispetto a Palermo, il merito lo dobbiamo in buona parte a chi non ha mai preso veramente coscienza di essere assessore alla viabilità, se non per imporre la ZTL, le piste ciclabili e i monopattini dal posteggio selvaggio. In un paese normale Giusto Catania si sarebbe già dimesso da tempo. Lui non solo non l’ho fatto, ma a questo punto temiamo che potrebbe candidarsi come assessore alla viabilità proprio di Parigi o di Rio de Janeiro”. Lo ha detto Igor Gelarda capogruppo Lega a Palazzo delle Aquile.
“C’è un modo concreto per ridurre il traffico cittadino: diminuire l’uso delle automobili per gli spostamenti urbani. È questa la scelta fatta dall’Amministrazione comunale e i dati di Tom Tom sono la conferma che questo processo è necessario. Inoltre, rappresentano uno stimolo a continuare sulla strada della mobilità sostenibile. Palermo, in questi anni, ha acquistato centinaia di nuovi autobus e avviato il sistema tramviario, dimostrando di voler investire sul trasporto pubblico di massa. Abbiamo dato un’alternativa alle automobili istituendo 250.000 metri quadrati di aree pedonali, pianificando 120 chilometri di piste ciclabili, realizzando decine di chilometri di spazi riservati alle biciclette, limitando la circolazione stradale alle automobili più inquinanti, investendo sulla micro-mobilità elettrica e sulla sharing mobility. È evidente che questo non è ancora sufficiente: facciamo i conti con un ritardo storico della città negli investimenti sulla mobilità urbana, ma il percorso è stato tracciato e, in questo momento, la città ha a disposizione un ulteriore miliardo di euro per ampliare il sistema tramviario, costruire dodici parcheggi di interscambio, chiudere l’anello ferroviario, progettare nuove piste ciclabili. Tutte queste scelte sono state possibili grazie alla capacità dell’Amministrazione comunale di guardare lontano, contrastando resistenze e pregiudizi, e i risultati saranno presto visibili. Chi continua a immaginare Palermo solo a misura di automobile è rimasto legato a un antiquato e superato modo di vivere la città”. Lo dichiara l’assessore alla mobilità urbana Giusto Catania.