Palermo, 06.01.2017 – Se riunisci un manipolo di poeti e scrittori all’interno di un garage nel centro storico di Palermo, immerso tra candele ed effluvi di vera poesia, ottieni un’alchimia speciale all’interno della quale si fondono le anime dei presenti, che si esaltano nella declamazione e nella condivisione delle proprie opere.
È quanto successo la sera del 5 gennaio alle ore 18, in Piazza del Resuttano a Palermo, presso la Scuola Stabile di Fotografia di Antonio Saporito durante l’ultimo “Poetri, Poesie dell’Essere e del Divenire”. Erano dieci i poeti e scrittori che si sono alternati al leggio illuminato da tenue luci e flebili candele per questa iniziativa che si ripete, in sordina e i con i toni morbidi della poesia, da circa dieci anni.
Antonio Saporito, fotografo palermitano, è l’ideatore di questa iniziativa culturale aperta a tutti gli autori che si riconoscono nei principi tratteggiati dallo stesso in questa breve intervista rilasciata al GCPress: “Poetri nasce per una esigenza personale, individuale di esprimere attraverso la poesia sia l’amore verso la città, sia verso quegli aspetti della vita che meritano di essere celebrati e vissuti. Nasce in un periodo in cui la storia di questa città era molto triste, il periodo della spazzatura e dell’abbandono; il periodo in cui i ragazzi non uscivano la sera. L’abbandono della società per incuria culturale è una cosa dalla quale ci si deve difendere e non si può accettare”
Quali sono i progetti futuri?
“Oramai sono sempre più proiettato verso la fotografia – risponde Antonio Saporito – e in quanto fondatore e presidente della Scuola Stabile di Fotografia di Palermo, organizzo corsi, mostre d’arte fotografiche, libri, viaggi fotografici tutte attività che ruotano intorno alle espressioni della fotografia“.
Qual’è il rapporto fra fotografia e poesia?
“Secondo il mio punto di vista tra il linguaggio fonetico e visivo non ci sono grandi differenze, cambia soltanto l’organo di percezione con cui imparare a leggere, ascoltare o vedere la comunicazione, che avviene attraverso questo tipo di linguaggio. Se una persona si esprime bene in modo fonetico e con proprietà di linguaggio, compone poesia; lo stesso avviene con il linguaggio visivo. Con la sensibilità e con la delicatezza ci si può esprimere attraverso la fotografia suscitando quelle reazioni emotive molto simili a chi ascolta una poesia”.
Il poeta Francesco Di Franco, anche lui presente alla serata e molto attivo nell’organizzazione dell’evento ci dice:
“Che bella serata da autori e ascoltatori, quante emozioni sono uscite dal prologo prima di recitare, quel senso di aggregazione che accomuna nella stessa direzione. Qualità unita alla semplicità d’animo, hanno reso protagonista la poesia, senza interferenze dell’ego senza esibizionismo; letture colme di sapere e umanità. Uno dei più bei Poetri che io ricordi, nel quale si è creata una magica atmosfera grazie a tutti. Sento l’eco di un richiamo per una nuova adunanza poetica. Come una comunità lontana dal divario e dalla conflittualità che proviene da un esterno sempre più chiassoso e confuso, – continua Francesco Di Franco – si è formato un recinto di versi e immagini e di musica, elementi che contengono una differente comunicazione. La parola si fa suono e vibrazione evocatrice, la parola che approfondisce l’immediato messaggio fotografico pur riservandogli priorità emotiva nello scatto di una immagine“.
Ogni autore ha potuto leggere le proprie poesie, rispettando i tempi del cerimoniale. Teresa Gammauta, scrittrice, invece ha letto una sua breve storia, prosa che diventa poesia nella speciale, quanto rara, atmosfera regalata dal Poetri: “una bella esperienza. Io non scrivo versi – esprime il suo pensiero al GCPress la scrittrice palermitana – ma nemmeno per un momento mi sono sentita a disagio o fuori posto. Un’atmosfera molto suggestiva e persone interessanti, straordinarie come solo i poeti riescono ad essere. Sono stata davvero bene. Grazie a Francesco di Franco per avermi invitato.”
Grande emozione anche per Antonella Bufalo che ha dedicato la sua ultima poesia alla
madre. Partendo da una sua breve frase poetica ecco un suo commento: “il respiro della vita è amore. Penso che la forza trainante e l’anima dei Poetri, siamo stati tutti noi con le nostre storie, le nostre verità, i nostri fallimenti”.
Particolarmente apprezzata è stata anche la partecipazione dello scrittore Gino Pantaleone, che ha deliziato i presenti con alcune poesie tratte dalle sue prime pubblicazioni letterarie con l’acuto finale rappresentato da una lettura a due con la musicista Alessia Misiti in lingua francese.