E’ la Scozia l’ospite d’onore del Pisa Book Festival 2015, manifestazione giunta alla XIII edizione con sede nel Palazzo dei Congressi pisano. Il nutrito drappello di penne in kilt – capeggiata dal direttore dell’Edinburgh International Book Festival, Nick Barley – animerà i diversi appuntamenti internazionali di questo Salone italiano del libro; divenuto negli anni evento autunnale di rilevo per l’Editoria indipendente e non solo. In un fine settimana intenso, dal 6 all’8 Novembre, il pubblico del PBF ‘15 verrà coinvolto in oltre 200 eventi, fra nazionali e non, e potrà dialogare con più di 150 editori distribuiti tra in vari padiglioni. Scrittori, traduttori, illustratori e artisti si incontreranno in questa piazza letteraria a due piani e saranno a disposizione degli appassionati del libro e dei semplici curiosi “non ancora dediti” alla lettura. Per tornare al “Guest of Honour 2015” – questa per molti evocabile nei classici recenti territorialmente acquisiti, si pensi al famoso Harry Potter della “non scozzese” J. K. Rowling, che ne iniziò la saga ad Edimburgo, nei cui sobborghi ancora oggi la scrittrice risiede; ai classici del passato, si pensi stavolta al capitano Acab (di Moby Dick) o alla claustrofobica vicenda del Dottor Jeckill che si trasforma in Mr. Hyde, stavolta di uno scozzese d’origine controllata come Robert Louis Stevenson – la Scozia, appunto, presenta autori destinati a divenire un classico di domani. Fra le loro presenze: il giallista William Mc Ilvanney – nominato dal Telegraph tra i 50 autori di genere che un lettore deve aver letto prima di morire – in Italia pubblicato da Tranchida e Feltrinelli/FoxCrime, che sarà al Pisa Book Festival per presentare “Docherty” (Edizioni Pagina Uno), un intenso racconto sulla Scozia del primo Novecento con cui ha vinto il Whitbread Award for Fiction; oppure lo scrittore e regista Ewan Morrison – in Italia noto per il romanzo “Scambisti” (Fazi editore) – vincitore, fra i tanti premi in carriera, anche dello Scottish Book of the Year Fiction Prize 2013; ancora Donald S. Murray – autore di romanzi, saggi, poesie e racconti – che a Pisa presenterà il romanzo dal titolo “The Italian Chapel”, una storia di prigionieri italiani nelle isole Orcadi durante il Secondo conflitto mondiale; dunque Allan Massie – scrittore, giornalista e critico letterario con oltre 60 libri all’attivo –, che al Festival terrà una conferenza sulla storia europea vista dalla Scozia; poi Jenni Fagan, impostasi all’attenzione di critica e pubblico col romanzo d’esordio “Panopticon” (ISBN), tradotto in 8 lingue e ispiratore del prossimo film di Ken Loach; a seguire il vincitore dello Scott Prize for Short Stories 2013 Kirsty Logan, da agosto scorso in libreria con “A Portable Shelter”, raccolta di racconti sulla perdita e l’identità ispirata a narrazioni orali popolari scozzesi; oppure James Robertson – noto in Scozia per aver tradotto nel dialetto scozzese libri per bambini e che con “Joseph Knight”, suo secondo romanzo, ha ottenuto due prestigiosi premi – da settembre in libreria col romanzo storico “And the Land Stay Still”. Infine, ultimo ospite di
rilievo, Ross Collins, scrittore per l’infanzia e illustratore. Al Palazzo Blu, infatti, quest’ultimo sul Lungarno meridionale, nel cuore del centro storico e a pochi passi dal Ponte di Mezzo come dal Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa, un allestimento delle illustrazioni di Collins sarà in mostra in contemporanea con il Festival. Queste sono solo una parte degli eventi in programma e quindi, data le problematiche in Italia di editoria e lettura, potremo attenderci in questa Repubblica marinara, insieme alle curiosità provenienti dalla terra di Wallace e di Robert The Bruce (Roberto I di Scozia), la riscossa letteraria e i nuovi adepti del libro per gli editori indipendenti? Occhi spalancati sul Pisa Book Festival e staremo a vedere. Per adesso, “Welcome Scotland”.