È stata inaugurata, presso la ex Fonderia Orotea alla Cala, a Palermo, la mostra collettiva e polimaterica intitolata “Pirandello Tattile”, ideata per i non vedenti ed ispirata alle tematiche letterarie del Premio Nobel per la Letteratura siciliano, Luigi Pirandello. La mostra è stata curata da Mariella Ramondo e da Nicoletta Militello, e sarà visitabile, con ingresso libero, fino al 13 febbraio 2018, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19, domenica esclusa.
21 artisti del panorama artistico contemporaneo palermitano, esprimono e sviluppano le tematiche principali delle opere pirandelliane, attraverso l’uso di tecniche pittoriche molto diverse e materiali di diversa tipologia e natura. La tela, il legno, il cartone si mischiano con gli acrilici e con altri elementi formando un complesso contenitore di senso rappresentato dalle opere nella loro totalità. Le stesse, si trasformano poi in “mezzi di comunicazione” per non-vedenti e ipovedenti poiché, i rilievi creati dai materiali utilizzati, permettono di poter essere percepiti e riconosciuti attraverso il tatto.
In merito alle tematiche pirandelliane che hanno ispirato le opere, è intervenuto il poeta e scrittore Francesco Federico il quale, sottolineando l’attualità del pensiero del Premio Nobel siciliano, ha spiegato: «Le implicazioni del pensiero di Pirandello nell’opera pittorica sono molteplici, ma quella più importante sulla quale lo stesso autore ci invita a soffermarci è “togliere la maschera”. Volendo apparire ciò che non si è – continua Federico – si finisce col perdere la propria identità, divenendo una grottesca caricatura di sé stessi. In quest’ottica – conclude il poeta – i linguaggi interpretativi proposti da Pirandello si inseriscono molto bene nella componente artistica poiché quest’ultima diventa la sintesi creativa di una ricerca più ampia: il senso stesso della vita».
Tra gli artisti, Ambra Pavesi, spiega al GCPress il senso intrinseco della sua opera realizzata attraverso la personale interpretazione del pensiero di Pirandello: «La realtà pirandelliana è un flusso in continuo divenire, perpetua trasformazione da uno stato all’altro. Gli schemi sociali – continua la Pavesi – ci portano ad irrigidirci e ad assurmere una forma distinta ed individuale, una maschera che nasconde quel fluire di stati in continua trasformazione, per cui ora non siamo più quel che eravamo un istante prima. Unica via d’uscita dalla trappola delle forme – conclude l’artista – è la fuga nell’irrazionale che immagino come una cerniera che apre la maschera rendedoci liberi dalle forme in un continuo e perpetuo fluire della nostra vera essenza».
Gli artisti partecipanti alla collettiva sono: Rosa Anna Argento, Ferdinando Caronia, Nadia D’Anna, Rita Di Franco, Marion Fernhout, Antonino “Nino” Gambino, Daniela Gargano, Gabriella Gargano, Domenico Guzzetta, Giuseppa Matraxia, Nicoletta Militello, Sara Mineo, Cristina Patti, Ambra Pavesi, Mariella Ramondo, Cinzia Romano, Celestina Salemi, Angela Sarzana, Concetta Scianna, Rita Adriana Stuppia, Barbara Terrana.