Sono stati sospesi i lavori al parcheggio sotto il grattacelo Ina di piazzale Ungheria. Lo hanno deciso i responsabili dell’ufficio sportello unico edilizia del Comune di Palermo, dopo un sopralluogo effettuato insieme alla polizia municipale che ha messo i sigilli all’area interessata ai lavori.
La decisione è scattata per la difformità tra i lavori eseguiti e il progetto presentato dalla ditta “Ungheria srl”.
“A seguito della segnalazione ricevuta dai consiglieri Ferrandelli e Argiroffi su fatti che potrebbero risultare particolarmente gravi, attesa la responsabilità degli uffici e la complessità tecnica della vicenda, ho chiesto al Capo Area di fornire una relazione, valutando l’opportunità di interventi amministrativi urgenti e vagliando quanto fatto fino ad oggi dagli uffici. Ho ricevuto assicurazione che gli accertamenti richiesti saranno svolti in tempi brevissimi”. Così aveva dichiarato l’assessore alla Rigenerazione Urbana, Maria Prestigiacomo, con riferimento al parcheggio sotto il grattacielo INA di Piazzale Ungheria e le problematiche che in questi giorni sono venute fuori con le proteste dei condomini.
“La sospensione dei lavori sotto il Grattacielo Ina appena notificata dalla polizia municipale in cantiere è una grande conquista di coloro che si sono battuti per affermare i diritti, per accertare la procedura e garantire la legalità. Evidentemente le perplessità evidenziate durante la mia ispezione hanno trovato riscontri”. Così Fabrizio Ferrandelli, leader di +Europa e capo dell’opposizione in consiglio comunale, che ieri aveva effettuato un’ispezione insieme alla consigliera Argiroffi.
“Non posso che esprimere grande apprezzamento – continua Ferrandelli – per la sensibilità e serietà dimostrata dall’assessore Maria Prestigiacomo e dal Capo area Di Bartolomeo. Tireranno un sospiro di sollievo anche gli inquilini del Grattacielo Ina che in questi giorni hanno vissuto momenti di grande tensione e preoccupazione. E’ evidente che qualcuno, forse anche dentro le Istituzioni, si sia reso palesemente garante di tale operazione poco chiara che ha rischiato di danneggiare parte del tessuto cittadino e del tanto discusso “salotto di Palermo”. Mi auguro che chi abbia commesso un simile danno voglia ora ripristinare la status quo, così come mi auguro che l’Amministrazione comunale voglia prendere gli opportuni provvedimenti nei confronti di chi ne è stato causa”.