martedì, 19 Novembre 2024
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Il Peso delle Parole: conclusa a Palazzo Jung la mostra di Bartolomeo Ciampaglia

Si è conclusa lo scorso 30 marzo la mostra personale dell’artista Bartolomeo Ciampaglia intitolata “Il Peso delle Parole“, in esposizione a Palazzo Jung dal 23 marzo. La mostra è stata presentata dal professor Filippo Solito e curata dalla giornalista Marianna La Barbera e dalla Team Manager Daniela Martino. 

Un percorso logico, sequenziale, ma anche artistico-pittorico, caratterizzato da opere realizzate con diversi stili e tecniche, studiato nella forma e arricchito dall’irrompere di frasi e massime filosofiche annoverate tra le forme geometriche e gli elementi base. Un susseguirsi di eventi, di ragionamenti e riflessioni che, sin dalla prima opera fino all’ultima, conducono l’osservatore verso una direzione quasi obbligata, che apre al dialogo ma mai banale.

Il percorso si apre con le parole di Gesù, quasi come a voler sottolineare il principio dal quale tutto ha inizio e si conclude con una massima sulla morte, passando per Jung, Freud, Cartesio, Baudelaire, Giovanni Paolo II, Giovanni Falcone e molti altri “grandi punti di riferimento” che hanno caratterizzato le opere dell’artista e che sono state liberamente suggerite dalla moglie, come ci riferisce lo stesso Ciampaglia.

Ciascun elaborato è contenitore di senso per colui che, da quel messaggio, trae insegnamento o, semplicemente, vi si riconosce per le proprie esperienze di vita, senza dover aggiungere spiegazioni, senza esasperare il significato: è tutto chiaro, ti appartiene. Le scelte stilistiche, siano esse figurative, astratte o informali, non nascono a prescindere dalle parole, ma a partire dalle parole: la parola, che ha un suo “peso”, determina lo stile, la parola dà vita all’estro in un congiungersi sinergico di creatività.

Ogni opera sembra voler raccontare un’esperienza di vita che ciascuno può attraversare e nel quale ritrovarsi e, questo susseguirsi di eventi, riporta ai percorsi artistici precedenti di Ciampaglia, come ad esempio “Ciclicità“: un tema che ricorre proprio per sottolineare l’importanza che l’artista attribuisce al susseguirsi perpetuo degli eventi che caratterizzano la vita di ciascun essere umano e che, per questo, suggeriscono di riflettere su ciò che altri, prima di noi, hanno vissuto e che, in dono, ci hanno trasmesso.

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