Le deroghe ai requisiti Monti-Fornero, contenuti in una doppia Circolare pubblicata nelle ultime ore, riguardano diverse opzioni di anticipo pensionistico: per l’opzione donna, viene spiegato che la domanda di dimissione deve essere presentata utilizzando la procedura web Polis istanze on line che sarà resa disponibile dal 27 gennaio al 28 febbraio. Per l’ottava salvaguardia degli esodati, rivolta a chi è in congedo per assistere figli con disabilità grave, è possibile presentare la candidatura presso l’Ispettorato territoriale entro il 2 marzo; successivamente, sarà dato sapere se si rientra in questa categoria. Per quanto attiene invece l’Ape, il Ministero dell’Istruzione fa sapere che non sono ancora stati varati i decreti attuativi con le indicazioni per poter accedere all’anticipo pensionistico e sarà necessario attendere tali direttive. Per tutti, in ogni caso, la riduzione dell’assegno di quiescenza è assicurata.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo all’assurdo, perché l’importo della pensione deve necessariamente corrispondere ai contributi versati per una vita lavorativa. È comunque bene che i lavoratori si sappiano districare in questo ginepraio di leggi e novità sui requisiti: per questo motivo abbiamo predisposto un servizio di consulenza per tutti coloro che sono interessati al pensionamento.
Per fornire a ogni lavoratore informazioni dettagliate, Anief ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato: è possibile chiedere una consulenza personalizzata attraverso la mail nazionale info@cedan.it, contattare il numero 091 424272 o rivolgersi alle sedi territoriali.
I recenti eventi sismici e meteorologici hanno indotto il Miur a prorogare dal 23 gennaio al prossimo 13 febbraio la scadenza per la presentazione della domanda di dimissioni volontarie del personale scolastico attraverso le istanze on line: la proroga (introdotta con la nota n. 2718 a seguito delle difficoltà riscontrate “dal personale interessato nella presentazione delle domande di cessazione dal servizio”), integra la Circolare n. 2473, attraverso cui l’amministrazione ha riassunto i requisiti e le categorie per le quali la Legge di Stabilità 2017 ha introdotto una serie di eccezioni e deroghe rispetto ai requisiti restrittivi introdotti con la Legge di riforma Monti-Fornero.
La pensione di anzianità, quest’anno, potrà essere concessa ai lavoratori uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e alle lavoratrici con 41 anni e 10 mesi; per quella di vecchiaia, invece, il via libera si realizzerà solo a 66 e 7 mesi di età anagrafica. L’elenco delle eccezioni è in apparenza lungo: sono state attivate l’opzione donna, la nona salvaguardia esodati e le categorie di lavori usuranti e precoci che hanno accesso alla cosiddetta Ape Social.
Tra le indicazioni fornite dal Miur, si spiega che per quanto riguarda la domanda di dimissione per l’opzione donna, questa “deve essere presentata utilizzando, esclusivamente, la procedura web Polis istanze on line che sarà resa disponibile dal 27 gennaio al 28 febbraio”. Sull’ottava salvaguardia degli esodati, l’amministrazione ricorda che è rivolta, in particolare, a chi è in congedo per assistere figli con disabilità grave: è possibile presentare la domanda di accesso presso l’Ispettorato territoriale di competenza entro e non oltre il 2 marzo; solo in un secondo momento, sarà dato sapere se si rientra in questa specifica categoria. Per quanto attiene invece l’Ape, l’anticipo pensionistico anticipato fino a 3 anni e mezzo, il Ministero dell’Istruzione fa sapere che non sono ancora stati varati i decreti attuativi con le indicazioni per poter accedere all’anticipo pensionistico: sarà necessario, quindi, attendere tali direttive.
Da Viale Trastevere viene specificato che l’articolo 1 comma, 195 e seguenti, della Legge di Bilancio 2017, ha previsto la possibilità di cumulare, senza oneri a carico dell’interessato, i periodi assicurativi con contribuzione versata a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, autonomi, e degli iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché agli enti di previdenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, “per conseguire il diritto ad un’unica pensione. Il cumulo può essere utilizzato per ottenere la pensione di vecchiaia, di inabilità, indiretta ai superstiti o, dal 2017, per ottenere la pensione anticipata. Nulla di nuovo, infine, per quel che concerne l’istanza di cessazione, la quale potrà essere presentata utilizzando le causali attualmente presenti su web Polis “istanze on line”.
L’aspetto economico risulta essere un aspetto dolente: sono tanti i sacrifici che vengono richiesti ai docenti e agli Ata che hanno presentano anticipatamente domanda di pensione. L’opzione donna, ad esempio, prevede in media un taglio dell’assegno pensionistico anche superiore al 30 per cento e anche l’Ape non è da meno. Uno degli emendamenti presentati in Parlamento da Anief alla Legge di Stabilità era rivolto all’estensione della deroga Ape a tutti i docenti della scuola pubblica, prescindendo dal tipo di corso scolastico di appartenenza; non si comprende, poi, per quale motivo, le nostre istituzioni continuino a negare l’elevato rischio psico-fisico connesso allo svolgimento della funzione docente, senza alcuna distinzione di ordine e grado:
Eppure, tutti i docenti rimangono ad altissimo rischio burnout e devono avere la possibilità di fruire delle agevolazioni pensionistiche spettanti a chi svolge un lavoro usurante. Per chi ha almeno 35 anni di anzianità contributiva e oltre 63 anni e 7 mesi, c’è la possibilità di accedere all’Ape volontaria. Ma ad un prezzo a dir poco salato, visto che il lavoratore dovrà restituire per 20 anni, a partire da quando sarebbe dovuto andare in pensione secondo la Legge Fornero, tra il 2% e il 5,5% per ogni anno di anticipo, a seconda della percentuale dell’assegno chiesta. Per capire meglio la poca convenienza dell’opportunità fornita, Anief ha stimato che un pensionato con un assegno lordo di 2.200 euro, una somma verosimile per un docente della secondaria che chiede di andare in pensione, può fruire di 3 anni e 7 mesi di anticipo rispetto alla soglia Fornero, si troverebbe a restituire per venti anni ben 430 euro lordi al mese.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, “siamo all’assurdo, perché l’assegno di quiescenza deve necessariamente corrispondere ai contributi versati per una vita lavorativa. Lo ribadiamo: chiedere a chi ha lavorato 35 o 40 anni di privarsi di 300 o 400 euro su una pensione già penalizzata dal nuovo modello di calcolo contributivo introdotto dalla riforma Monti-Fornero, rappresenta secondo una provocazione bella e buona. Oppure solo fumo negli occhi”.
Secondo le previsioni del sindacato, non potrà essere sovvertita la tendenza verso la riduzione dei pensionamenti in Italia, rilevata di recente dalI’Istat attraverso il Focus sulle condizioni di vita dei pensionati 2014-2015. Secondo tali notizie, nel 2015 risultano essere 16,2 milioni i pensionati, con un calo di 80mila unità rispetto al 2014 e 600mila sul 2008. In base alle prime stime, nel 2017, a lasciare il servizio nelle scuole saranno appena 12mila docenti e 3mila dipendenti Ata e degli 80mila potenziali interessati alla pensione anticipata con l’Ape aderiranno ben pochi.
L’ingiustizia diventa ancora più importante quando si scopre che un docente tedesco oggi lascia l’insegnamento dopo 24 anni di servizio e senza decurtazioni, percependo una pensione quasi doppia rispetto ai nostri; invece, in Italia, per più di quattro pensionati su dieci l’assegno non arriva neppure a mille euro al mese. Sempre oggi, l’Istat ci ha detto, a questo proposito, che la media del reddito pensionistico lordo è di soli 17.323 euro. “È comunque bene che i lavoratori si sappiano districare in questo ginepraio di leggi e novità sui requisiti: per questo motivo abbiamo predisposto un servizio di consulenza per tutti coloro che sono interessati al pensionamento”, conclude Pacifico.
Anief ha infatti siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato. I servizi offerti sono rappresentati dalla compilazione e elaborazione del modello 730, Isee e ogni pratica di natura fiscale, domande di pensioni, disoccupazione e assistenza previdenziale. È possibile, pertanto, richiedere una consulenza personalizzata attraverso la mail nazionale info@cedan.it, contattare il numero 091 424272 o rivolgersi alle sedi territoriali Anief.
PER APPROFONDIMENTI (a cura dell’Ufficio Studi Anief)
I requisiti per andare in pensione nel 2017: dipendenti pubblici
Pensione di vecchiaia
Uomini e donne – nel 2017 con 66 anni e 7 mesi di età (con almeno 20 anni di contributi)
Pensione anticipata
Donne – nel 2017 con 41 anni e 10 mesi di contributi
Uomini – nel 2017 con 42 anni e 10 mesi di contributi
Uomini e donne assunti dal 1/1/1996 in possesso di anzianità contributiva minima di 20 anni e importo minimo pari 2,8 volte l’assegno sociale – nel 2015 con 63 anni e 7 mesi di età.
Le differenze nel corso degli anni, a seguito della riforma Monti-Fornero (sempre nel pubblico impiego):
PENSIONE DI ANZIANITÀ
Uomini Donne
2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
2016 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
2017 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
2019 43 anni e 2 mesi 42 anni e 3 mesi
2020 43 anni e 2 mesi 42 anni e 3 mesi
2025 43 anni e 11 mesi 42 anni e 11 mesi
2030 44 anni e 4 mesi 43 anni e 4 mesi
2031 44 anni e 6 mesi 43 anni e 6 mesi
PENSIONE DI VECCHIAIA
2012 66 anni
2016 66 e 7 mesi
2017 66 e 7 mesi
2018 66 e 7 mesi
2019 66 e 11 mesi
2020 66 e 11 mesi
2025 67 e 8 mesi
2030 68 e 1 mese
2031 68 e 3 mesi
Deroghe e possibilità di uscita anticipata:
Tipologia |
Requisiti |
Specifiche |
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OPZIONE DONNA | Si tratta dell’estensione della pensione anticipata alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958, a patto che le stesse abbiano maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015. Requisito necessario è: 57 anni di età (per le lavoratrici dipendenti) o 58 anni (per le autonome) e 35 anni di contributi maturati entro data 31 dicembre 2015 | Si deve valutare anche l’adeguamento alla speranza di vita, che ad oggi è pari a 6 mesi. Per quanto riguarda, dunque, le lavoratrici che sono nate nell’ultimo trimestre del 1958, l’Opzione Donna è esercitabile sino al 31 luglio 2016, dopo di che, tenendo in considerazione le finestre mobili, è bene sapere che la pensione, per le dipendenti, arriverà dopo 12 mesi mentre per le autonome dopo 18 | |
OTTAVA SALVAGUARDIA ESODATI | Gli esodati inclusi nell’ottava manovra di salvaguardia aumenta e passa dai precedenti 27mila 700 agli attuali 30mila 700 | Passano da 8mila a 11mila i lavoratori in mobilità entro il 31 dicembre 2011, per via dello slittamento della data del termine dell’attività lavorativa al dicembre 2014, anziché, come era prima, al dicembre 2012 | |
CUMULO CONTRIBUTI
PER I PROFESSIONISTI |
Tra gli aventi diritto al nuovo cumulo gratuito dei contributi, sono stati ammessi anche i professionisti iscritti agli ordini | Il cumulo dei contributi consente di poter raggiungere sì la pensione di vecchiaia, ma anche quella di anzianità, grazie alla somma dei periodi di versamenti presso differenti gestioni previdenziali, con un computo pro quota sulla base delle disposizioni di ogni singola gestione | |
APE (anticipo pensionistico) | Rivolto ai lavoratori che hanno almeno 63 anni, questo anticipo pensionistico viene erogato dall’INPS e viene finanziato dalle banche; occorre però poi restituire la somma, con rate mensili, nell’arco di 20 anni, dal momento in cui si maturano i requisiti per l’assegno previdenziale vero e proprio | In caso di ristrutturazioni aziendali, viene direttamente finanziato dall’impresa. Per quanto riguarda i disoccupati di lunga durata, i lavoratori che prestano assistenza a un parente disabile, i lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno il 74% o ancora per chi svolge mansioni usuranti, tale trattamento (il cosiddetto Ape social) rimane invece a carico dello Stato |
Ecco come si calcola la pensione allo stato attuale
Il sistema di calcolo della pensione che si applica alle vecchie generazioni è diverso da quello applicato alle nuove. I lavoratori privati, pubblici e autonomi sono divisi in tre gruppi in base all’anzianità maturata alla data del 31/12/1995:
almeno 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/2011 e contributivo per il periodo successivo;
meno di 18 anni di contributi, l’assegno pensionistico sarà calcolato con un sistema misto, cioè retributivo per l’anzianità maturata sino al 31/12/1995 e contributivo per il periodo successivo;
zero contributi al 31/12/1995, l’assegno pensionistico sarà calcolato con il sistema contributivo, che si basa su quanto versato nel corso della vita lavorativa.
Come si richiede la pensione
La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile.
La domanda di richiesta della pensione si presenta esclusivamente attraverso uno dei seguenti canali:
web – la richiesta telematica dei servizi è accessibile direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto;
telefono – chiamando il Contact Center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, abilitati ad acquisire le domande di prestazioni ed altri servizi per venire incontro alle esigenze di coloro che non dispongono delle necessarie capacità o possibilità di interazione con l’Inps per via telematica;
enti di Patronato e intermediari autorizzati dall’Istituto, che mettono a disposizione dei cittadini i necessari servizi telematici.
Pensione 2017: termini e modalità di presentazione della domanda
Il personale docente, educativo e ATA a tempo indeterminato può presentare, entro il 20 gennaio 2017, la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie. Lo stesso personale, entro tale data, può presentare domanda di trattenimento in servizio per il raggiungimento del limite contributivo o per quanto previsto dall’articolo 1 – comma 257 della legge n. 208/2015.
Il citato art. 1 comma 257 così dispone: “al fine di assicurare continuità alle attività previste negli accordi sottoscritti con scuole o università dei Paesi stranieri, il personale della scuola impegnato in innovativi e riconosciuti progetti didattici internazionali svolti in lingua straniera, al raggiungimento dei requisiti per la quiescenza, può chiedere di essere autorizzato al trattenimento in servizio retribuito per non più di due anni. Il trattenimento in servizio è autorizzato, con provvedimento motivato, dal dirigente scolastico e dal direttore generale dell’ufficio scolastico regionale. Dall’attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Sempre entro il termine del 20 gennaio 2017, il personale che abbia presentato la domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite massimo di servizio o di dimissioni volontarie o domanda di trattenimento in servizio per il raggiungimento del limite contributivo o per quanto previsto dall’articolo 1 – comma 257 della legge n. 208/2015, può revocare la domanda presentata.
Il personale docente, educativo e ATA, inoltre, che non ha raggiunto il limite d’età, con contestuale riconoscimento di diritto alla pensionale, può presentare domanda di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
L’Amministrazione, entro 30 giorni dalla scadenza delle suddette domande, comunica agli interessati l’eventuale rifiuto o ritardo nell’accoglimento della domanda di dimissioni nel caso in cui sia in corso un procedimento disciplinare.
Informazioni tecniche
Attualmente le segreterie di ogni istituzione scolastica stanno richiedendo le dichiarazioni di servizio (che consta del servizio di ruolo, tutti i periodi computati, riscattati e ricongiunti, il servizio militare, le supervalutazioni e le eventuali assenze da porre a scomputo dal totale dell’anzianità utile ai fini pensionistici) ai fini dell’accertamento del diritto.
Le recenti riforme pensionistiche hanno modificato le modalità di accesso alla pensione e di calcolo dell’assegno, Anief spiega in maniera sintetica i punti cruciali di tale tematica dividendo il presente comunicato in tre punti: “Quando posso andare in pensione?” “Quanto prenderò di pensione?” “Come richiedere l’accesso al trattamento pensionistico?”