Chiude il cantiere del passante ferroviario, con 110 milioni di opere ancora da eseguire. Saranno licenziati tutti i lavoratori. Lo ha comunicato oggi la società Sis ai sindacati. Duecentocinquanta operai erano stati mandati a casa a luglio: adesso perderanno il lavoro altri 250 lavoratori. “Si prospetta un’altra grande incompiuta per la Palermo”, dicono i segretari provinciali di Feneal, Filca, Fillea, convocati dal direttore della Sis, l’ingegnere Massimiliano Colucci, che ha di fatto annunciato che il cantiere verrà chiuso in quanto l’azienda non è nelle condizioni di andare avanti, perché in “gravi condizioni economiche”.
“Rischia di restare monca – spiegano i sindacati – un’opera pubblica da 700 milioni di euro, tre volte il valore del tram da poco in attività, che avrebbe dovuto modificare con i suoi 37 chilometri il volto della mobilità, aggiungendo i vantaggi della metropolitana leggera, in stretta correlazione con i lavori dell’anello ferroviario”.
Passante Fs Palermo, la Sis chiude il cantiere, 250 lavorati in attesa di licenziamento
Il Sindaco Leoluca Orlando ha dichiarato che “questa vicenda è estremamente grave per le ripercussioni che può avere sulla vita della città. Si tratta, infatti,di un cantiere importantissimo per la mobilità futura e per la vivibilità odierna, con attuali gravi disagi alla cittadinanza e possibili gravi ripercussioni occupazionali. Anche se, formalmente, la vicenda attiene esclusivamente al rapporto fra RFI, ente appaltante, e SIS, impresa esecutrice dei lavori, l’attenzione del Comune è massima e per questo crediamo sia necessario un intervento ai massimi livelli, con un interessamento del Governo nazionale ed in particolare del Ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio.
In prima istanza, anche per dare subito un segnale di attenzione forte da parte delle Istituzioni, non possiamo che concordare con le Organizzazioni sindacali nel chiedere un tavolo di confronto, sotto l’egida della Prefettura, al quale siamo ovviamente interessati e disponibili a partecipare. Il passante ferroviario costituisce, per la città di Palermo, un’opera di importanza strategica e non più differibile”.
Per Filippo Occhipinti, capogruppo dei Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo: “Un cataclisma: questo è l’effetto che la chiusura dei lavori del passante ferroviario ha per Palermo. Un colpo all’economia e all’occupazione locali, già messe a dura prova dalle vicende Almaviva, formazione e in genere dalla profonda crisi della piccola e media impresa e degli artigiani. Non so se questo è un fulmine a ciel sereno per i vertici di Rfi e per il governo nazionale, lo è certamente per Palermo e i suoi mille problemi”.
“Non si può perdere un attimo – continua Occhipinti – la città e i suoi trasporti sono sventrati dai cantieri di questa opera e già un ritardo sul crono programma è un dramma perchè allunga di settimane o mesi la consegna di un’opera strategica, figuriamoci un completo blocco dei lavori cosa comporterà. Vedremo cosa il governo nazionale e quello regionale sapranno fare, specie alla luce della visita di Renzi di domani. Non servono palliativi, ma soluzioni concrete”.