lunedì, 25 Novembre 2024
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Passante ferroviario, riapertura entro l’anno. Il punto sulla situazione

Martedì 28, si è svolto a Palermo al “Mercato San Lorenzo” un incontro, organizzato da Tommaso Dragotto, presidente di Sicily by Car, tra i cittadini, il vicesindaco, l’assessore alla riqualificazione urbana Emilio Arcuri, il direttore di RFI Filippo Palazzo e uno dei fondatori dell’associazione Mobilita Palermo Anthony Passalacqua.

Era il 26 maggio 1990 quando, in occasione dei Mondiali di calcio, venne inaugurata la metropolitana di Palermo su un tratto della linea ferrata per Trapani e per Palermo Marittima. La linea contava le fermate: Vespro, Palermo Notarbartolo, Stadio, Fiera e Giachery. Fu da lì che nacque l’idea di proseguire questo progetto e così nel 94 furono realizzate due nuove fermate “Francia” e “Cardillo Zen” in prosecuzione della medesima linea. Nel ’96 cominciarono i lavori di costruzione della stazione Orleans e la diramazione per Punta Raisi. Nel 2001 venne inaugurato il servizio ferroviario aeroportuale e la stazione Orleans. Sin da subito dovevano partire i lavori di raddoppio dell’intera linea ma, a causa di un problema per il reperimento dei fondi necessari, bisognerà aspettare il 2008 per assistere all’inizio dei lavori del passante ferroviario.

A che punto siamo con i lavori del passante ferroviario (impropriamente chiamato metropolitana)?

Questa è stata la principale domanda posta dagli intervenuti alle istituzioni presenti. L’ingegnere Palazzo (di RFI) ha dichiarato che i lavori si concluderanno ed è l’obiettivo principale di RFI in Sicilia. “Con la sola tratta attualmente attiva (la prima tratta storica Palermo centrale-piazza Giachery), abbiamo oltre 3.000 viaggiatori al giorno, immaginate ad opera completata”. Il trasporto su ferro è attualmente diffuso a Palermo, questa prima tratta attualmente conta due nuove fermate sotterranee (Lolli e Guadagna) che permettono un facile arrivo in centro città e al Policlinico, all’Università e ai principali uffici della Regione,  “Entro l’anno riapriremo la tratta per l’aeroporto con le relative nuove fermate La Malfa, Sferracavallo e Kennedy. Avremo un doppio binario da Centrale a Orleans e da San Lorenzo a Punta Raisi. La frequenza potrà essere ridotta a un treno ogni quarto d’ora. Purtroppo non possiamo ridurla ulteriormente a causa del tratto Orleans e Notarbartolo.”

Tommaso Dragotto

Ed è proprio sulla parte di percorso tra Orleans e Notarbartolo che vogliamo soffermarci. A causa del ritrovamento di una falda, su 3,5 km di galleria realizzata non si riescono a scavare gli ultimi 58 metri per la continua fuoriuscita di detriti. Questo intoppo è stato localizzato in vicolo Bernava a circa 60 metri sotto al livello stradale ed ha portato non pochi disagi ai residenti. Verranno abbattute più di una palazzina per fare spazio alla galleria, c’è stato un vero e proprio abbassamento del suolo.

“La talpa (nome con cui viene chiamata la macchina scavatrice – ndr) ha già cominciato a scavare ed entro 6-8 mesi verrà realizzato il tunnel che collegherà la stazione Notarbartolo con la zona di via Belgio”. In questa tratta sono previste due nuove fermate “Lazio” e “Belgio-De Gasperi”. In viale Lazio la situazione sarà molto più delicata dato che si dovrà costruire una fermata a 30 metri sotto al livello stradale (immaginate l’altezza di un palazzo di dieci piani in sotterraneo), la fermata sorgerà ad angolo con via delle Alpi. A lavori conclusi, saranno in tutto 25 tra fermate e stazioni, 18 del passante ferroviario e 7 dell’anello.

Anthony Passalacqua

Nei giorni scorsi sono circolate voci secondo le quali: “Nè Trenitalia, nè Amat vogliono gestire l’anello ferroviario”, voci che sono state smentite da Palazzo che ha dichiarato: “Il tratto sino a piazza Giachery sarà di competenza di Trenitalia e quello sino a Politeama del Comune. Dal momento in cui la Regione decide che da lì devono passare i treni i binari per Trenitalia sono tutti uguali”.

Infine ai nostri microfoni Palazzo ha dichiarato che in Sicilia la spesa investita in opere di velocizzazione, raddoppio e rimodernamento ammonta a circa 2 miliardi e 200 milioni. L’opera più attesa è la faraonica “Palermo-Catania” che rientra nei fondi del Patto per il Sud e che una volta completata sarà in grado di ospitare treni veloci anche a due piani. L’infrastruttura prevista per la Palermo-Catania è del tipo Alta Capacità, che a differenza dell’Alta Velocità, permette anche il passaggio di treni Regionali e merci.

Emilio Arcuri

“Abbiamo deciso di investire in nuove linee tranviarie perché sono facili da realizzare e in poco tempo, ma non abbiamo assolutamente deciso di abbandonare l’idea della metropolitana leggera”. Questo quanto riferito dal vicesindaco di Palermo Emilio Arcuri. Realizzare la prima tratta della metropolitana leggera automatica, da via Oreto alla stazione Notarbartolo, costa quasi un miliardo di euro, con 180 milioni si possono realizzare 6 linee di tram che non avranno barriere (quindi un tram classico), fatta eccezione per i tratti periferici. Oggi è stato pubblicato il bando di gara per la progettazione definitiva delle nuove linee che oltre a posare dei binari metteranno in atto una serie di interventi di riqualificazione urbana (sistemazione del verde, degli impianti di smaltimento delle acque ecc.) proprio come avvenuto con l’attuale tranvia. Ci sarà un sistema di trazione misto, quindi senza catenaria nel centro storico e con la catenaria nelle periferie. I tram viaggeranno a batteria e si ricaricheranno con un sistema di ricarica dal basso o dal binario. Questo sarà deciso a seconda della miglior proposta in fase di progettazione finale. Per quanto riguarda la metropolitana leggera automatica, entro circa dieci giorni la giunta approverà gli atti per la realizzazione dell’opera che in un primo momento andrà da via Oreto alla stazione Notarbartolo passando sotto via Maqueda e via Libertà. In un secondo tempo andrà da Notarbartolo a Mondello.

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