E con un ramo di mandorlo in fiore, a le finestre batto e dico: ”aprite! Cristo è risorto e germinan le vite nuove e ritorna con l’april l’amore. Amatevi tra voi pei dolci e belli sogni ch’oggi fioriscon sulla terra, uomini della penna e della guerra, uomini della vanga e dei martelli. Aprite i cuori. In essi irrompa intera di questo dì l’eterna giovinezza”. Io passo e canto che la vita è bellezza. Passa e canta con me la primavera.
Ada Negri
Il termine Pasqua deriva dalla parola latina Pascha e dall’ebraico Pesah, che significa “passaggio”. La pasqua ha due significati, che convivono tutt’oggi, a seconda se si parla di tradizione ebraica o della tradizione cristiana.
Nella tradizione originaria ebraica, Pasqua celebra la liberazione del popolo di Mosè, dalla schiavitù in Egitto e veniva festeggiata, in occasione del primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Solo dalla nascita del cristianesimo, per i credenti, nel giorno di pasqua, viene celebrata la resurrezione di cristo e viene festeggiata la domenica successiva al primo plenilunio, dopo l’equinozio primaverile.
La festa, oltre alla radicale motivazione religiosa, è legata al risveglio della natura, al passaggio della stagione fredda a quella calda. In effetti tale evento ha dato all’uomo una buona notizia, una novità, una promessa , una sicura speranza, proprio come dice San Paolo, ha dato la buona notizia, di una vita eterna concreta, una vita vera , una vita nuova che, inizia proprio quando tutto sembra perduto.
La resurrezione di Cristo non è un privilegio che riguarda lui solo, ma un evento che riguarda tutta l’umanità. La morte rivela la sua potenza in tutti gli uomini, destando paura e angoscia. Essa è attiva e presente, non solo, nel momento dello spegnimento della vita fisica, del corpo umano, ma anche prima, in tutte quelle forme che, attentano alla pianezza delle relazioni umane e della vita, come la solitudine , la mancanza di affetto, l’incertezza del posto di lavoro, la povertà materiale.
Nel cuore dell’uomo, è presente non solo la paura della morte, ma anche la spinta al bene. Quale sarà il suo destino? Prevarrà la paura o la speranza? E tutto il bene costruito che fine farà? Gli uomini attendono, cercano a fatica e a volte attraverso strade tortuose, la buona notizia della vita, più forte della morte, dell’amore più forte dell’odio e della violenza. Cristo, risorto e vivente per sempre, è la risposta vera, al senso della vita.
Oggi come in passato, si ritrovano sulla tavola le spighe di grano trasformate in pane, le erbe, le uova, l’agnello, irrinunciabili alimenti di pasqua. La pasqua, sinonimo di rinascita possa essere per tutti noi l’inizio di un rinnovamento come la primavera. Auspichiamo che la festività pasquale, possa portare pace e serenità a chi soffre ed avvolgere con un abbraccio di gioia tutti voi che ci state leggendo.