Per le donne a basso rischio di tumore al seno potrebbe essere sufficiente una mammografia di screening ogni tre anni, mentre per quelle con un tessuto mammario più denso e a rischio maggiore ne servirebbe una annuale. Lo afferma uno studio della University of Wisconsin-Madison pubblicato dalla rivista Annals of Internal Medicine. I ricercatori hanno usato i dati disponibili sugli screening negli Usa insieme a quelli di sopravvivenza e sui falsi positivi per stimare la diversa efficacia negli intervalli tra gli esami.
Per le donne tra 50 e 74 anni che non hanno particolari fattori di rischio è emerso che fare l’esame ogni tre anni non aumenta la mortalità e riduce i falsi positivi. Al contrario quelle con un seno più denso e a più alto rischio che hanno fatto lo screening annuale hanno visto ridursi il rischio di morte. “I tumori al seno sono più difficili da trovare se il tessuto è denso -spiega in un editoriale di accompagnamento Christine Berg della Johns Hopkins University School of Medicine -, uno screening annuale è utile per valutare piccole variazioni”.
Al momento le raccomandazioni italiane prevedono per le donne tra 50 e 69 anni uno screening biennale.