lunedì, 25 Novembre 2024
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“Panormvs Street Food Festival” – Due giornate alla scoperta del cibo di strada e delle opinioni dei palermitani

Sfincionelli, pane cà meusa, arancine, porchetta, pani e panelle, capuliata, cazzilli, stigghiola, tavola calda, viecchi, quarume, purpu, ricci, babbaluci, cozze e muccuni, sarde a Beccafico, pastella, cacoccioli, pollanca, u scacciu, sfincia, cartoccio e tanto altro: questo è stato il “Panormvs Street Food Festival”.streetfood3
Inserita nella programmazione della Settimana dell’Ospitalità, organizzata dal Comune di Palermo e patrocinata da Expo Milano 2015, l’iniziativa, alla sua prima edizione, è stata articolata in due giornate (18 e 19 Aprile) e ha animato il weekend palermitano, coinvolgendo cittadini e turisti. Luogo dell’evento, la storica Piazza San Domenico, che per l’occasione, si è riempita di innumerevoli stand alimentari e artigianali, trasformandosi in un vero e proprio villaggio gastronomico con palco annesso per spettacoli, gare, musica dal vivo e talk show.
“Una bellissima manifestazione. Ben vengono queste cose per la nostra Sicilia e così facendo, portiamo avanti il valore della nostra bella terra. Si tratta, giustamente, di un monopolio siciliano ed era ora: finalmente stiamo cominciando a credere in quel cibo da strada, che, un tempo chiamato ‘cibo Streetfood1ninuuballerinopovero’, oggi, invece, piace a tutti” – ha dichiarato a noi Ninu ù Ballerino, il famoso focaccere palermitano, che ha sposato l’iniziativa presentando il suo saporito “pane cà meusa” ed esibendosi con la sua nota “arte dell’annacatura” (il movimento effettuato durante la preparazione del panino).
Noi di Giornale Cittadino Press abbiamo seguito l’evento, che è stato salutato favorevolmente dai cittadini, dai siciliani e dagli stranieri, ma non sono mancate anche critiche, puntualizzazioni e consigli da parte dei tanti presenti.
“Devo dire che il festival mi sembra organizzato abbastanza bene – ha detto a noi Carlotta, una giovane palermitana – Mi piace tantissimo il pane con la milza, soprattutto quello di Nino ù Ballerino, e le stigghiola. Ho aspettato in fila un bel po’ prima di potere assaggiare i vari prodotti, ma devo dire che ne è valsa la pena e se ci sarà prossimante un’iniziativa di questo genere, sarò di nuovo presente”.
“Siamo appena arrivati e siamo venuti direttamente da Cagliari perché sapevamo di questo Festival. Non vediamo l’ora di assaggiare il cibo di Palermo” – hanno dichiarato con entusiasmo e curiosità due turisti.streetfood2
Diversa e alquanto negativa è stata, invece, l’opinione di un abitante di via Roma “Sono contento che ci siano queste tipologie di manifestazioni che dovrebbero valorizzare la nostra terra. Peccato che si organizzano senza tenere conto dell’inadeguatezza del luogo scelto, con il poco rispetto dell’ambiente circostante e affollando senza ordine e inciviltà la piazza. Alla fine del primo giorno, la piazza è stata abbandonata in una massa di rifiuti”.
Alla critiche sull’inadeguatezza della zona, così ha risposto per noi Nicola Ferruggio Presidente di Federalberghi Sicilia: “Come primo anno, il risultato è certamente interessante se lo guardiamo in prospettiva. Certamente Palermo doveva avere un festival sul tema dello street food. L’ubicazione e la scelta delle strade del centro storico sono, secondo me, appropriate, anzi penso che la Vucciria possa essere restituita e valorizzata in funzione turistica proprio attraverso questo tipo di eventi, perché dal punto di vista morfologico e strutturale forse è il luogo migliore dove si può sviluppare un Festival”.streetfood8
Stessa linea di pensiero e valutazione analoghe quelle esposte da “Mario Attinasi di Confesercenti “Siamo adiacenti alla Vucciria, il luogo caratteristico del cibo da strada, e dunque non condivido l’opinione di quanti pensano che, per questo festival, la zona non sia pertinente. In questa piazza, infatti, fino all’anno scorso, c’erano costantemente macchine posteggiate e posteggiatori abusivi. Quindi, intanto, la piazza è stata restituita alla città e il fatto che la manifestazione poteva essere organizzata meglio quello è un altro discorso: la folla che c’è, infatti, dimostra che, attraverso gli eventi, si può rivitalizzare il turismo e l’economia”.streetfood5
“La manifestazione è simpatica. In realtà il palermitano non ha bisogno di questo per provare il cibo da strada e quindi la vedo come un’occasione soprattutto per i turisti più che per noi. Sarebbe bello che queste iniziative venissero organizzate con maggiore attenzione, pulizia e cura, ma è pur sempre una prima prova e, nonostante lo spazio sia un po’ angusto, il tutto è migliorabile” ha detto uno dei tanti palermitani, il cui figlioletto in braccio, nonostante la piccola età, non ha esitato a dirci gridando “ammé piace l’arancino”.strretfood11
Sorpresi nel sapere che forse ancora alcuni dubbi sussistono sull’ “arancina fimmina”, Giornale Cittadino Press, dopo questo viaggio all’insegna del cibo da strada e delle opinioni dei numerosi partecipanti, con allegria conferma e approva senza incertezza “Palermo, capitale dello street food”.

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