L’iniziativa “Panormus. La scuola adotta la città” , voluta anche se con altro nome dalla compianta Alessandra Siragusa, è giunta alla XXI edizione. “È ormai una realtà consolidata” – dice Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo – che ha già permesso a migliaia di turisti e cittadini di scoprire la storia del nostro patrimonio artistico e monumentale, attraverso le voci degli alunni delle scuole del nostro capoluogo. Questo è il modo migliore per far conoscere Palermo all’estero e per incrementare l’amore dei palermitani per la nostra città”.
L’iniziativa sta già registrando molti giudizi favorevoli in tutta la città. Tuttavia a Tommaso Natale nulla sembra andare per il verso giusto. Infatti Villa Rossi, che è stata adottata dalla Scuola Elementare D’Angelo e che già Sabato 11 Aprile avrebbe dovuto ricevere i piccoli “Ciceroni” e quindi essere aperta al pubblico, è rimasta chiusa. Non chiusa perché qualcuno ha scordato le chiavi, ma perché l’immobile, che veniva utilizzato come centro sociale, è stato sequestrato mesi fa dalla Magistratura e quindi, nessuno può entrare. Approfittando della “giornata”, si leva il coro di protesta di chi il Centro Sociale lo frequentava e ancora lo vede chiuso e speravano in cuor loro che “Panormus” provvedesse a ripristinarne i luoghi ammalorati, così da poterlo riconsegnare alla fruizione della cittadinanza. “Ci viene negata la possibilità di socializzare tra noi” – dicono alcuni anziani che giornalmente frequentavano i locali – “e invece di stare in un luogo “protetto” siamo costretti a stare per strada. Ci sentiamo abbandonati dall’amministrazione centrale”. Questo il tema delle lamentele portate alla nostra attenzione da un gruppo di cittadini.
Tra queste persone c’è Salvatore Messana, custode della villa per conto della Parrocchia alla quale è stato affidato il bene che ci dice: “Ho dedicato molti anni alla cura della villa e sono profondamente amareggiato per la sua chiusura, in quanto trascorrevo parte della giornata in compagnia dei miei coetanei. Inoltre per me era un impegno giornaliero non trascurarla e, nel mio piccolo, cercavo di renderla più vivibile e accogliente per l’intera cittadinanza. Chiedo all’amministrazione di ridarci ciò che da tempo era il centro di aggregazione per la borgata.”
Dello stesso tenore la dichiarazione di Rosario Feli: “Abito a Tommaso Natale ed ero un frequentatore del centro. Ogni pomeriggio mi recavo in villa e con gli amici trascorrevo molto tempo in armonia. Adesso mi sento solo e triste”.
Anche Salvatore Graziano è tra coloro che richiedono la riapertura di Villa Rossi. “Aprite subito Villa Rossi!” – ci dice – “Sono rammaricato e tanto arrabbiato, pronto per manifestare davanti l’abitazione del Sindaco. Siamo anziani e soli, adesso anche abbandonati e costretti a giocare in strada. Non è giusto”.
Antonella Messana, una volontaria del Centro Sociale, ci dice: “Io e altre donne ci siamo “inventate” di fare attività fisica e tre volte a settimana ci organizzavamo dentro Villa Rossi. Era così diventato una specie di valvola di sfogo per le donne della borgata e non. Adesso ci viene meno tutto ciò che da anni facevamo. La mia voce è la voce di tutte le donne. Riaprite Villa Rossi per il bene dell’intera collettività”!
Infine, nella vicenda, interviene Fabio Costantino, Consigliere della Circoscrizione nella quale ricade la villa, cioè la Settima: “Tutto questo è triste. Villa Rossi da tempo viene gestita dalla parrocchia di Tommaso Natale ed è divenuta così un centro sociale pronto ad accogliere bambini,anziani e donne della borgata che in armonia trascorrevano le giornate in attività ludiche. Ricordo a tutti che la villa era lasciata all’abbandono e all’incuria e l’unica cosa che si poteva apprezzare era la spazzatura e i cumuli di detriti vari.
Non capisco poi come mai la scuola D’angelo adotti Villa Rossi con i cancelli chiusi, in quanto la villa risulta sotto sequestro. Ritengo sia tutto ciò inverosimile e spero che il Sindaco Leoluca Orlando attivi nell’immediato gli assessorati competenti per dare seguito alla voce dei cittadini, che chiedono la riconsegna della villa che per molto tempo era divenuto un bell’esempio di centro di aggregazione sociale”.