La Sicilia celebra la sua ricca eredità letteraria con il Premio “Gattopardo d’Oro“, prendendo ispirazione dal romanzo “capolavoro” di Tomasi di Lampedusa che, con la potente evocazione di un’epoca di transizione, è oggi simbolo di resilienza e dell’evoluzione della nostra terra.
«Un’edizione 2024 all’insegna delle novità. Doppio appuntamento quest’anno il 3 maggio con il convegno per la presentazione del libro “I Tomasi di Lampedusa e i luoghi del Gattopardo”, sabato 4 maggio (nella piazza antistante il Monastero delle Benedettine, a partire dalle ore 19:00) la serata di Gala con ospiti di fama internazionale.
La manifestazione, inoltre, è stata anticipata a maggio, proprio nella data in cui – nel lontano 1637 – fu posta la prima pietra di Palma di Montechiaro da parte dei Tomasi. Un tributo alla memoria, tra cinema e letteratura, per omaggiare luoghi rievocativi di storia e cultura siciliana».
A parlare è Letizia Pace, presidente dell’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che da 4 anni organizza, con la collaborazione del Comune, una delle manifestazioni “simbolo” della nostra terra, che nasce dalla passione per un romanzo divenuto oramai immortale, patrimonio durevole dell’Isola e dell’Italia tutta.
«Un ringraziamento va all’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato, alla Regione Siciliana, al sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino e al mio Cda, per aver creduto nella crescita di questo progetto –continua la presidente Letizia Pace – che dopo il successo dello scorso anno (sul palco anche il Premio Oscar Nicola Piovani), continua ad ospitare talenti eccezionali, con l’obiettivo di attrarre turismo colto e consapevole in un luogo dal grande fascino, che resiste nel tempo. Con il “Gattopardo d’Oro” riconosciamo non solo il valore letterario di un’opera eterna, ma anche il suo impatto culturale e sociale sulla Sicilia: la bellezza di questo romanzo non si esaurisce nella cifra stilistica, perché sfogliando quelle pagine entriamo nella profondità della nostra esistenza».
Un palcoscenico unico, che grazie al direttore artistico Nino Graziano Luca (da quest’anno anche direttore scientifico dell’Istituzione), vedrà tra i premiati: l’attore e regista Michele Placido, il soprano Katia Ricciarelli, l’attore e regista Luca Barbareschi, la cantautrice e compositrice Simona Molinari, la scrittrice Stefania Auci, la direttrice di Rai Isoradio Alessandra Ferraro, il soprano Eriko Sumiyoshi e il tenore Vittorio Terranova.
«La serata di gala, che vedrà la partecipazione di figure di spicco nel mondo dell’arte e della cultura – sottolinea il direttore Nino Graziano Luca – sarà un tributo all’influenza perdurante del romanzo. A partire dalla location – con l’ambientazione storica della Piazza del Monastero delle Benedettine – la manifestazione promette di essere un’esperienza immersiva che trascenderà la semplice lettura contemporanea delle pagine oramai celebri, grazie anche alla Compagnia Nazionale di Danza Storica da me diretta, che riporterà in vita i fasti e le sfide di un’era che ha definito il carattere dell’Isola. Ogni passo di danza, ogni nota musicale, ogni parola pronunciata durante la serata sarà un riconoscimento del nostro patrimonio culturale e della profonda narrazione delle atmosfere aristocratiche. Ho cercato di ideare un progetto artistico che possa costituire un ponte verso il futuro, uno slancio al rinnovamento. Una regia impostata su un’idea precisa: il Gattopardo può essere un tramite per portare avanti quell’idea di “rivoluzione gentile”, che può portare al cambiamento in ognuno di noi. Desidero ringraziare Elena Marazzita per la collaborazione nel coordinamento degli artisti presenti».
L’evento quest’anno avrà come media partner Rai Isoradio: «Attraverso performance artistiche e momenti di riflessione – conclude Letizia Pace – il “Gattopardo d’Oro” intende far risplendere la luce sull’importanza di preservare e promuovere la cultura siciliana, ricordando la storia e stimolando il dialogo interculturale. La serata celebrerà anche il legame indissolubile tra la letteratura e i luoghi, enfatizzando come “Il Gattopardo” sia radicato nei paesaggi e nelle storie della Sicilia, continuando ad affascinare lettori e studiosi di tutto il mondo».
Il programma di sabato 4 maggio 2024 | ore 19.00 | Piazza del Monastero delle Benedettine
La serata – condotta da NINO GRAZIANO LUCA – vedrà alternarsi sul palco gli ospiti, che leggeranno i brani celebri del Gattopardo. Le dame e i cavalieri della COMPAGNIA NAZIONALE DI DANZA STORICA si esibirà con costumi dell’epoca a ritmo di Valzer, Mazurka, Contraddanza, consentendo al pubblico d’immergersi nelle atmosfere gattopardiane.
I Premiati:
MICHELE PLACIDO | attore e regista
KATIA RICCIARELLI | soprano e attrice
LUCA BARBARESCHI | attore e regista
SIMONA MOLINARI | cantautrice compositrice
STEFANIA AUCI | scrittrice
ALESSANDRA FERRARO | direttrice di RAI Isoradio
ERIKO SUMIYOSHI | soprano
VITTORIO TERRANOVA | tenore
I Premi sono realizzati da MICHELE AFFIDATO (Maestro orafo del Festival di Sanremo)
—
IL RACCONTO DELL’EVENTO
Michele Placido, in una piazza gremita e con lo sfondo del Monastero delle Benedettine – primo Palazzo Ducale e residenza dei Tomasi già nel Seicento – ha recitato l’arrivo a Donnafugata del principe di Salina con accompagnamento musicale di “Noi siamo zingarelle” de La Traviata. Katia Ricciarelli ha cantato tre aree: da “Casta Diva” a “Signore, Ascolta!” della Turandot di Puccini, chiudendo con “Pace, pace mio Dio” da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi. Momenti unici, che hanno fatto vibrare il cuore dei presenti, trasmettendo la profondità della disperazione e la sincerità della preghiera.
Luca Barbareschi ha recitato, con applausi a scena aperta, l’incontro tra don Fabrizio e Chevalley. “In Sicilia non importa far male o far bene; il peccato che noi Siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di fare”: echi di memoria, attraverso una riflessione profonda sui temi del cambiamento e della decadenza, che dal periodo tumultuoso del Risorgimento arrivano fino ai giorni nostri. Quel cambiamento è una costante della vita umana: il modo in cui rispondiamo a esso determina il nostro futuro, e proprio dalla necessità di auto-consapevolezza nelle fasi di transizione deriva lo slancio a modificare lo stato delle cose. Simona Molinari con il suo “Nu fil’ e voce” ha raccontato in musica come “ci sono esistenze che si fanno spazio senza prevaricazione, senza troppe parole, perché arrivano al cuore”. Suggestioni, immagini, sensazioni impalpabili che hanno raccontato sentimenti, umanità e valori, al di fuori dei loro cliché. Il tutto, arricchito con le esibizioni della Compagnia Nazionale di Danza Storica, con costumi dell’epoca e danze come Valzer, Mazurka e Contraddanza, che hanno consentito agli ospiti d’immergersi nelle atmosfere nobiliari del romanzo.
E poi sul palco si sono alternati Stefania Auci, Alessandra Ferraro, Eriko Sumiyoshi e Vittorio Terranova, hanno ricevuto riconoscimenti non solo per il talento, ma anche per il loro ruolo che ha avuto la loro Arte nell’arricchire il tessuto culturale italiano.