Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato stamani a Palermo per inaugurare la riapertura di Villa Zito, la pinacoteca della Fondazione Sicilia per inaugurare la nuova esposizione delle opere delle collezioni della casa-museo della Fondazione Sicilia. L’allestimento comprende dipinti recuperati soprattutto nelle filiali italiane ed estere del Banco di Sicilia, ora Unicredit.
Nelle sale di villa Zito, che già conosceva e frequentava, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si ferma per ammirare la nuova esposizione delle collezioni pittoriche. Un “tesoro ritrovato” lo definisce nella cerimonia di inaugurazione Gianni Puglisi, presidente della Fondazione Sicilia che ha restaurato la villa e riaperto la pinacoteca. Alle opere già possedute, che coprono quattro secoli di storia dell’arte, si sono aggiunte quelle recuperate nelle filiali italiane e straniere del Banco di Sicilia poi assorbito da Unicredit. In tutto 1600 dipinti. Ma solo 300 hanno trovato posto nel nuovo allestimento e altre 50 sono state collocate nelle vetrine lungo il percorso espositivo. Il prezioso patrimonio comprende anche donazioni private e opere di grandi artisti come Luca Giordano, Bernardo Strozzi e Salvator Rosa, paesaggisti come Francesco Lojacono e autori d’arte moderna e contemporanea come Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Mario Sironi, Ugo Attardi, Carlo Carrà, Mario Sironi, Pippo Rizzo e altri. La riapertura di villa Zito fa parte di un progetto di rilancio di un sito storico fra i più importanti di Palermo, collegato a un incremento dell’offerta culturale della Sicilia. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ne traggono spunto per richiamare l’importanza del patrimonio artistico della Sicilia e la sua storia influenzata dal passaggio di tante civiltà. Arte e storia vengono citati come argine all’intolleranza e come testimonianza di un’antica vocazione all’apertura e all’accoglienza. Negli interventi risuonano così i moniti e i messaggi dello stesso Mattarella che non prende la parola ma in sala arriva l’eco del suo ultimo messaggio sul “dovere di solidarietà” verso chi arriva qui con la “speranza verso una vita più sicura”. Un invito all’accoglienza nei confronti dei migranti che a migliaia continuano a sbarcare anche sulle coste siciliane.
Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel discorso di saluto al Presidente Mattarella ha detto:
“Signor Presidente,
a me è dato il privilegio di rivolgerLe il saluto, a nome della Città di Palermo, che vive l’orgoglio e sente forte il richiamo alle proprie responsabilità per essere la sua città, la città del Presidente della Repubblica Italiana.
La città di Palermo, grata per l’impegno della Fondazione Sicilia e del suo Presidente Giovanni Puglisi, vive oggi la riapertura di Villa Zito e la sua trasformazione in una grande Pinacoteca, splendido mosaico di splendide tessere dal seicento a Renato Guttuso e Pippo Rizzo.
La città di Palermo ha conosciuto e conosce il significato di una riapertura, che è sempre ritorno al passato, conferma del presente, premessa per il futuro.
Ogni riapertura è, infatti, rispetto della vita e rispetto del tempo di una comunità.
E’ stato così, a Palermo, con il nostro centro storico, così con il Teatro Massimo, così con le piazze, le ville e i palazzi. È stato così con lo storico Palazzo Branciforte della stessa Fondazione Sicilia.
Vi è, oggi, un ulteriore aspetto che merita di essere sottolineato: si completa, sotto il profilo culturale e artistico, l’unione di due grandi istituti bancari siciliani, l’unione delle tradizioni e delle collezioni del Banco di Sicilia e della Cassa di Risparmio delle Province Siciliane, con la nuova missione e denominazione della Fondazione Lauro Chiazzese per l’Arte e la Cultura, richiamo forte del solido rapporto della città con la sua università.
Dall’odierna cerimonia giunge, inoltre, più di un monito a tutti noi.
Giunge il monito che, i talora pur necessari, processi di razionalizzazione e accorpamento di realtà e, in questo caso, di Istituti bancari, non devono mortificare radici e identità, ma devono, al contrario, essere occasione per valorizzare specialità e tradizioni culturali e artistiche, per coniugare appunto radici e ali e porre in armonia locale e globale.
Se, infine, mi è consentito, da questa cerimonia giunge un ulteriore monito: che le pur necessarie regole finanziarie non siano e non appaiano in contrasto con la vita, con i diritti e le speranze delle persone, dagli ultimi ai migranti, ai quali tutti noi dobbiamo fornire risposte coerenti ai loro diritti alla vita, al benessere, al futuro, e ai quali tutti Lei, Signor Presidente, ha sempre dedicato grande e autorevolissima attenzione.
E’ con queste parole di gratitudine, ammirazione, affetto, Signor Presidente, che Le rinnovo il saluto della Città di Palermo, di quella che è stata la sua città”.
Il Capo dello Stato, dopo l’inaugurazione, prima di andar via in auto dal palazzo in via Libertà, che dista poche decine di metri dalla sua abitazione palermitana, ha scoperto una targa commemorativa che recita: “Costruita intorno alla prima metà del settecento nell’antica contrada delle ‘terre rosse’, rimaneggiata in stile neoclassico ai primi del novecento dall’ultimo proprietario, da cui prende il nome, villa Zito diviene nel 1926 sede del Banco di Sicilia. Nel 2005 viene acquistata dalla FondazioneSicilia, presieduta da Giovanni Puglisi, che ne dispone, nel 2013, la destinazione a spazio espositivo di opere d’arte. Restituita alla fruizione il 20 giugno 2015 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.