Si è svolta stamani nell’atrio di Palazzo delle Aquile la cerimonia della firma del “Patto educativo per la città di Palermo”, che coinvolge, oltre all’Amministrazione comunale di Palermo, ben 90
realtà sociali, tra cui l’Università degli Studi, l’Ufficio scolastico regionale, l’Appi e il CeSVoP.
Con questo atto prende ufficialmente il via un percorso che sfocerà nell’elaborazione di un progetto sulla città a partire dai diritti dei bambini e dei ragazzi. In pratica, si tratta del Festival iniziato lo scorso novembre che arriverà al culmine nel prossimo febbraio. Esso si articola in 3 fasi (sapere, saper fare e saper essere) contrassegnate da incontri, seminari di approfondimento e confronti in tantissime realtà sociali, istituzionali, scolastiche e professionali della città. Il momento culminante si celebrerà dal 23 al 28 febbraio 2015 ai Cantieri Culturali della Zisa.
“Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – da oggi è città educativa e vuole da un parte vuole riconoscere che finalmente la scuola comincia ad essere scuola e sistema e non solo un fortino di
problemi interni ed esterni che vivono in solitudine, ma anche al tempo stesso chiamare a raccolta tutte le Istituzioni a porsi il problema dell’educazione che non può essere delegato solo alla scuola, come non possono essere delegati solo all’amministrazione comunale i problemi della città. Insieme è possibile superare la crisi perché abbiamo il dovere dell’ottimismo e il dovere di non restare isolati. Fondamentalmente – conclude il sindaco Orlando – dobbiamo partire dalla convinzione che le bambini e i bambini non sono cittadini di domani ma cittadini di oggi e per questo manderò questo Patto a tutti i 390 sindaci siciliani”.
Al progetto, hanno aderito anche la Prefettura, il Tribunale dei Minorenni, la Questura e le forze di polizia, la Caritas diocesana, il Forum del Terzo settore, gli istituti penali, ordini professionali, centri formativi e istituzioni culturali, enti regionali, istituti scolastici, associazioni imprenditoriali, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, istituzioni e realtà territoriali, organizzazioni no-profit, ecc. Una rete destinata ad ampliarsi sempre di più e che vede il coordinamento di Assessorato comunale alla Scuola
e Assessorato comunale per la Cittadinanza sociale con la segreteria tecnica del CeSVoP.
“Il processo di attenzione all’infanzia e all’adolescenza avviato dall’Amministrazione comunale – ha commentato l’assessore alla Scuola, Barbara Evola – ha avuto un grande passo in avanti con la nomina del
Garante per l’infanzia e l’adolescenza, primo in Sicilia, e fra i primi in Italia. Con questo evento siamo ad un altro importantissimo passo: un’iniziativa che coinvolge tutta la città nella sua complessità, per condividere obiettivi e percorsi che possano ricostruire il tessuto lacero della nostra comunità e ripensare
Palermo come città educativa a tutti i livelli”.
Mentre Agnese Ciulla, assessora per la cittadinanza sociale, evidenzia gli aspetti più amministrativo-politici: “Questa manifestazione pone e al centro della programmazione politica i diritti di bambine e
bambini, quindi il futuro della nostra comunità. In un momento di grandi emergenze sociali è importante programmare anche attraverso l’ascolto e la partecipazione di istituzioni pubbliche e private. La sfida importante consisterà nell’armonizzazione e integrazione della pianificazione nell’interesse esclusivo di cittadini e cittadine grandi e piccoli”.
“Obiettivo del Festival, del Patto e del 2015 anno di Palermo Città Educativa è definire insieme un comune progetto di città a partire dai diritti dei più piccoli – ha spiegato Pasquale D’Andrea, garante
comunale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, presente insieme al Rettore Roberto La Galla – ed il mio ruolo è quello di facilitare il dialogo fra istituzioni e cittadini, il mio ruolo è quello di ascoltare i ragazzi e renderli soggetti, di pensare a un progetto per la città che metta al centro la questione dell’educazione. E credo che il fatto stesso che le istituzioni tutte, il terzo settore, la società civile si mettano insieme per fare un laboratorio sia un f atto significativo per la città. Non abbiamo identificato azioni – aggiunge il garante – vogliamo trovare insieme le cose da fare e la cosa interessante è che questo laboratorio non prevede che si identifichino le cose da fare e si demandi poi al Comune per farle. Ogni cittadino dall’indomani si deve mettere in movimento”.
Tutti gli eventi del festival e le iniziative legate a “Palermo 2015 Città Educativa>> si possono conoscere attraverso il sito istituzionale del Comune e, a breve, sul sito www.palermoeducativa.it su cui saranno disponibili inoltre, filmati, streaming video, ricerche, dati, documenti che saranno anche divulgati tramite i social network (gruppo facebook palermoeducativa; twitter #palermoeducativa; youtube palermoeducativa…).