Perfettamente mimetizzato tra la folta vegetazione, l’impianto era composto da una rete da pesca depositata sulla ghiaia, della vegetazione appena tagliata e posta sul letto del fiume per frenare la corrente e alcuni sacchetti di plastica appesi nei dintorni per allontanare i cardellini ed indirizzarli nel sito di cattura. Inoltre, nei pressi della rete vi erano due cardellini usati come richiamo, uno situato all’interno di una gabbietta e l’altro legato tristemente ad un palo, il cui spago era stato messo presumibilmente a zainetto alla base delle ali in modo che l’uccello potesse svolazzare e aprire le ali mostrando tutto il vistoso pannello giallo delle remiganti usato per attirare i suoi simili.
E’ successo più precisamente sotto il ponte di Corso dei Mille, domenica scorsa, da dove scorre il tratto cittadino del fiume Oreto.
I volontari della Lipu, durante i consueti sopralluoghi e monitoraggi nelle aree sensibili della città come il fiume Oreto, hanno subito individuato l’impianto di cattura e a quel punto si sono messi in contatto con la sala operativa del Corpo Forestale che ha allertato una pattuglia venuta sul posto, di domenica, in pochissimo tempo. Purtroppo, all’arrivo dei Militari, gli uccellatori si sono dileguati, complice la fitta ed alta vegetazione che ha permesso loro la fuga. “E’ probabile che i bracconieri provenissero dai vicini palazzi che costeggiano il fiume e avessero un accesso facile e nascosto, sicuramente su proprietà private” spiegano dalla Lipu.
In ogni caso, l’intervento dei Forestali ha evitato che gli uccellatori potessero catturare i cardellini che sarebbero altrimenti finiti nel mercato illegale di Ballarò o peggio nelle ormai sempre più usate vendite online su noti siti web. La segnalazione è stata inviata anche ai Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura, Nucleo Cites, che stanno effettuando dei sopralluoghi.
E’ almeno la terza volta in poco più di tre anni che gli uccellatori allestiscono un impianto di cattura in pieno tratto urbano del fiume Oreto. In quest’area gli ornitologi della Lipu ogni anno monitorano l’avifauna presente, importante luogo di sosta e svernamento per molte specie acquatiche e non come il beccaccino (Gallinago gallinago), l’aquila minore (Hieraaetus pennatus) e l’airone cenerino (Ardea cinerea). Un’area, ricordiamolo, ricadente in una ZSC (Zona Speciale di Conservazione) e oggetto di progetti di riqualificazione, ma che purtroppo è ancora sede di varie attività illecite.
“Episodi come questi, in pieno centro abitato, non dovrebbero accadere. Continueremo le ispezioni in tutti i possibili siti di cattura del palermitano. I bracconieri dovranno guardarsi le spalle e non avranno pace finchè ci saremo noi” spiega la Lipu. “Ringraziamo tutte Forze di Polizia che intervengono ogni qualvolta effettuiamo una segnalazione e rinnoviamo la nostra piena collaborazione” conclude la Lipu.