Intitolata domenica 10 marzo, un’altra delle vie dei diritti del quartiere Bonagia, a Palermo, a Placido Rizzotto, segretario della Camera del Lavoro di Corleone, rapito e ucciso dalla mafia il 10 marzo del 1948.
Aveva 34 anni. Partigiano siciliano, rientrato a Corleone dopo aver combattuto con l’esercito sulle Carnie, fu alla testa del movimento contadino che in quegli anni, con le bandiere rosse, marciava per rivendicare la concessione delle terre.
Alla cerimonia, nell’ex via del Levriere di Bonagia, hanno partecipato l’amministrazione comunale di Palermo e quella di Corleone, la Cgil Palermo con tante sue categorie rappresentate, la Cgil di Corleone, rappresentanti della Cgil nazionale e siciliana, numerosi familiari, l’Anpi, Libera, e diversi esponenti della società civile.
“Palermo e Corleone insieme nella memoria – ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando – che non è freddo ricordo ma impegno per il presente e per il futuro. Quello fra Palermo e Corleone, che è stato un collegamento criminale fatto di politica, affari e perversione anche istituzionale, oggi segue una via che ormai da anni caratterizza la vita di questa nostra realtà, uscita dal tunnel della palude mafiosa in un tempo nel quale la mafia aveva il volto dello Stato.
Bonagia – ha aggiunto il Sindaco – è un quartiere nuovo, dove l’intitolazione di strade non è una specie di espediente giusto per intitolare una via, ma è un modo per qualificare in termini di diritti un’intera parte della città“.
“Rizzotto è stato uno dei dirigenti sindacali uccisi nel pieno della lotta per la conquista delle terre, della lotta contro la mafia e della lotta contro il nuovo blocco sociale che vedeva gli agrari allo scontro con il movimento sindacale e con la Cgil in particolare – ha dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – Corleone in quei giorni, con i nostri dirigenti sindacali tra cui Pio La Torre, che sostituì Rizzotto, e con un’altra grande personalità come Carlo Alberto Dalla Chiesa, che condusse le indagini sul suo omicidio, entrambi poi uccisi, fu la capitale dell’antimafia e, per tutto quello che è accaduto dopo, ha rappresentato uno snodo di democrazia nel nostro Paese. Lo era allora e lo è oggi”.
“Placido Rizzotto -ha aggiunto Campo – è stato uno dei segretari della Camera del Lavoro più illustri, che ha pagato con il prezzo della vita la propria passione politica. E’ stato un partigiano e un dirigente costruttore di democrazia e di libertà nel nostro Paese. Racchiude in sé queste due figure: la resistenza all’antifascismo e alla mafia. Solo nel 2012 ha avuto il riconoscimento dovuto, dopo il ritrovamento del suo corpo, con i funerali di Stato. L’unico ad aver avuto questo tributo mentre tutti gli altri nostri sindacalisti uccisi, eroi non solo della Sicilia ma nazionali, non hanno avuto giustizia.
L’intitolazione di queste strade, per cui ringraziamo l’amministrazione comunale, è importante non solo per il ricordo e la memoria, fondamentali per l’identità di una comunità, ma per proseguire nella battaglia per l’affermazione dei diritti”.
Ha aggiunto il nipote Placido Rizzotto, anche lui sindacalista Cgil, presente alla cerimonia con i fratelli Angelo e Giovanna: “A mio zio Placido Rizzotto in diverse città e paesi non solo siciliani sono state intitolate vie e piazzali, in quanto Placido Rizzotto è riconosciuto come patrimonio non solo di Corleone o della Sicilia ma dell’intera nazione.
Oggi, grazie alle sollecitazioni della famiglia e della Cgil Palermo, questa amministrazione comunale mette giustamente riparo a una mancanza intitolando un’importante strada del quartiere Bonagia a Placido Rizzotto, realizzando un progetto che va al di là di un semplice riconoscimento a Placido, ma che insieme alle altre intitolazioni ai tanti sindacalisti caduti per la conquista dei diritti per le classi deboli, crea un vero e proprio villaggio in memoria dei martiri della libertà e della democrazia dell’allora nascente Repubblica italiana”.
“Io avevo tre anni quando hanno rapito mio zio. Ne ho un ricordo di uno zio affettuoso, che giocava spesso con me, ero la sua prima nipote – ha raccontato la nipote Giovanna –. A Corleone c’era un’atmosfera pesante, mia nonna e mio nonno non hanno mai superato quel dolore, e hanno continuato a parlarci sempre di lui, nominando loro figlio Placido in qualsiasi momento della giornata”.
E’ l’ottava delle “vie dei diritti” che il Comune di Palermo e la Cgil Palermo hanno intitolato ai rappresentanti sindacali uccisi.