lunedì, 23 Dicembre 2024
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Palermo, i graffiti digitali di Franz Cerami illuminano i quartieri Danisinni e Zen

Dopo San Pietroburgo, San Paolo, Napoli, Yerevan in Armenia, il progetto “Lighting Flowers” è arrivato nei quartieri palermitani di Danisinni e Zen, per poi spostarsi a Lisbona e Madrid. Un’opera d’arte globale che crea una nuova mappatura dei luoghi periferici in giro per il mondo, in un’azione sia artistica che sociale.

Calato il buio, i palazzi diventano tele urbane su cui l’artista internazionale Franz Cerami (Napoli, 1963) fa sbocciare i suoi fiori luminosi, graffiti digitali proiettati sulle grandi facciate di quartieri periferici, come Danisinni e Zen.

Le opere di Cerami, tra pittura classica, video mapping e digital painting, contribuiscono a ridefinire il tradizionale concetto di street art; una decorazione evoluta che lavora con la luce e l’architettura umana tipica delle periferie, in cui gli spazi diventano feritoie su cui scivolano figure geometriche, mosaici optical, accesi tagli di colore che si costruiscono in un paesaggio visivo in continuo movimento.

L’obiettivo dell’artista napoletano è quello di illuminare le periferie del mondo che condividono una storia comune fatta di deprivazione, stereotipi e assenze. Un’opera d’arte globale che Cerami fa nascere a Scampia, affiancato da Flavio Urbinati, suo assistente.

«Sto lavorando sul tema della rigenerazione urbana, ma su un piano poetico – spiega l’artista napoletano -, cioè piantare i fiori luminosi nelle periferie del mondo. Le periferie di Palermo sono famose nel mondo, come quelle di Napoli, di San Paolo, di Rio De Janeiro. Le periferie sono sempre o poco illuminate per mancanza di risorse o troppo illuminate perché le persone delle periferie fanno paura. Se vogliamo una città giusta e solidale dobbiamo ripartire dalla luce, dobbiamo costruire luci armoniche, luci creative, luci artistiche; creare un movimento dove davvero la bellezza entri nelle periferie. “Lighting Flowers” è nato a Napoli, nella periferia nord di Napoli, a Scampia, poi è andata a San Paolo in Brasile, a Yerevan in Armenia, San Pietroburgo, a Roma, e adesso dopo Palermo passerà a Lisbona e a Madrid».

Franz Cerami, che nelle sue vene ha sangue siciliano (il nonno catanese) ha piantato i “suoi fiori luminosi” per la prima volta a Palermo, grazie alla collaborazione di realtà che lavorano da anni sul territorio, come il Museo Sociale Danisinni, polo per la promozione dell’arte contemporanea che opera nell’omonimo rione con azioni di rigenerazione in chiave artistica dal 2017. In linea con lo spirito che unisce Danisinni e lo Zen, periferie nelle periferie, l’operazione di Franz Cerami ha costruito ponti tra due quartieri residuali, che occupano spazi diametralmente opposti, con un’intera città in mezzo, ma un destino a lungo simile così come un futuro in cui attraverso l’arte e interventi di rigenerazione si sta cercando di riscrivere una nuova storia.

«L’arte crea ponti tra le persone, tra i quartieri, tra le città, ed è importante se vogliamo creare città armoniche e solidali. A Danisinni come allo Zen c’è stata grande partecipazione. È stato molto bello e appassionante vedere così tanto entusiasmo da parte dei bambini e di persone di ogni età – racconta Franz Cerami -. C’è una cosa che accomuna le periferie di tutto il mondo: la voglia di essere città, di essere una comunità alla pari, di poter costruire insieme dei percorsi. Ricordo la primissima volta che ho fatto questi interventi di digital painting a Napoli, ho avuto una reazione negativa perché c’era una persona che era preoccupatissima, quando poi ha capito cosa stavo facendo era così felice che poi è stato lui stesso a spiegare agli altri cosa facevo: “vedi, questa è arte”.

La mediazione con il territorio e la sua comunità è stata favorita proprio grazie alla collaborazione con realtà che vi lavorano da anni come il Museo Sociale Danisinni, le associazioni Handala e ZENgradoZero, partner del progetto Lighting Flowers a Palermo insieme all’Accademia di Belle Arti di Palermo.

«Questa volta a decorare le pareti di Danisinni sono stati degli interventi luminosi, fiori virtuali che hanno illuminato il quartiere – racconta Valentina Console, presidente del Museo Sociale Danisinni e docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo –. Dopo le operazioni di street art promosse in questi anni con cui abbiamo costruito una galleria a cielo aperto di arte urbana con opere di artisti internazionali, il Museo Sociale Danisinni ha invitato l’artista Franz Cerami a portare nel quartiere i suoi graffiti digitali. L’entusiasmo con cui la comunità e soprattutto i più piccoli hanno accolto “Lighting Flowers” ci ha riempiti di gioia. Un’operazione che presto riprenderemo, con l’idea di proiettare i disegni dei bambini sulle pareti del quartiere, un laboratorio artistico collettivo che stimoli la loro immaginazione, come tentiamo di fare da molti anni a questa parte, per costruire un immaginario di possibilità e riscatto. Abbiamo iniziato con questa bellissima operazione la stagione estiva, stiamo già lavorando a un grande evento in programma a settembre, tra musica, teatro, mostre come quella di Nicola Console e passeggiate alla scoperta di Danisinni e delle sue opere urbane con “Buongiorno Notte”, altra realtà che quest’anno è entrata a far parte del Mu.S.Da.. Insieme a DanisinniLab, teatro di relazione e di comunità diretto da Gigi Borruso, costituisocno due costole importanti di un progetto di rigenerazione in chiave artistica che è in continuo dialogo con le altre realtà che operano sul territorio da anni».

FRANZ CERAMI | LIGHTING FLOWERS

L’ideazione dell’intero progetto è di Franz Cerami, affiancato da Flavio Urbinati, assistente dell’artista. Promosso da Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, Fondazione Terzo Pilastro, Fondazione Arte e Cultura. 

Lighting Flowers Palermo è stato realizzato in collaborazione con: Museo Sociale Danisinni, Accademia di Belle Arti di Palermo (Corso di Scenografia), ZengradoZero, Associazione Handala; con il coordinamento di Chiara Calcavecchia.

BIOGRAFIA |  FRANZ CERAMI

Nato a Napoli dove vive. Dal 2011 insegna Retorica e Digital Storytelling dei Beni Culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Dal 1997 al 2000 è stato direttore artistico del Festival Monumedia – Multimedia e Beni Culturali di Napoli. Nel 1994 è stato nominato direttore di Corto Circuito, festival di comunicazione audiovisiva breve. L’unione tra percorso artistico e tecnologia è il punto focale delle sue opere; utilizza una tecnica mista che intreccia pittura classica, pittura digitale e videomapping. Negli ultimi anni ha realizzato grandi pitture murali digitali in musei come il Madre di Napoli, il Teatro dell’Opera di Yerevan, il Castel dell’Ovo di Napoli e negli spazi urbani e nelle periferie di città come Napoli, Yerevan, San Paolo, dove nel 2020 è stato autore dell’installazione Remix Portraits per Idalia Brasil e dove ha esposto 20 opere su carta. Nel 2021 è insignito del prestigioso riconoscimento come Testimonial del Design Italiano nel Mondo dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

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