L’assessore alle Politiche abitative, Fabrizio Ferrandelli, questa mattina, nel corso di un incontro con la stampa, che si è tenuto nella sede dell’assessorato in via dello Spirito Santo, ha presentato i dettagli del progetto sperimentale “Facciamo Casa”. L’iniziativa, partita alla fine dello scorso anno e promossa dall’Assessorato Emergenza Abitativa, insieme all’Associazione “Idea e Azione” e Uepe (Uffici locali per l’Esecuzione Penale Esterna), con la collaborazione di Rap e Reset, è rivolta a persone fragili, in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio, che sono impossibilitate a sostenere le spese dei lavori di ristrutturazione di cui spesso necessitano le abitazioni affidate loro dal Comune. Proprio oggi l’assessore consegnerà le chiavi del primo alloggio, inserito nel progetto, che è stato ristrutturato con il contributo di alcune persone in esecuzione penale esterna, grazie all’Associazione “Idea e Azione”. All’incontro con la stampa questa mattina erano presenti, tra gli altri, anche Liboria Di Baudo, responsabile dell’associazione “Idea e Azione”, Giuseppe Todaro presidente di Rap e don Sergio Ciresi della Caritas diocesana.
«Il progetto Facciamo casa – ha spiegato l’assessore Ferrandelli – è una delle tante azioni concrete che il Comune vuole mettere in campo per la soluzione dell’emergenza abitativa: lo scopo è sia quello di migliorare le condizioni degli edifici popolari, sia di accompagnare l’inserimento sociale delle persone destinatarie dell’intervento, che trovandosi in situazioni di fragilità economica, non hanno i mezzi per effettuare quelle opere di prima manutenzione necessarie a rendere l’alloggio ospitale».
Gli interventi di cui necessitano questi alloggi, di solito, riguardano piccoli interventi di imbiancatura delle pareti, controllo e implementazione dell’impiantistica elettrica e idraulica e, talvolta il reperimento di piccole donazioni, come avvenuto da parte della Caritas, per la dotazione dei primi arredi. Quello che contribuisce a rendere le abitazioni accoglienti e sicure, insomma.
«Tutti questi interventi – ha continuato Ferrandelli – richiedono risorse e maestranze che affiancano quelle del Comune e delle aziende partecipate.
Quella che proponiamo oggi è una politica della casa che promuove l’inclusione sociale, la dignità e il benessere delle persone fragili, attraverso la collaborazione tra il pubblico e il privato sociale. Con “Idea e Azione”, infatti, grazie all’esecuzione penale, riusciamo a sfruttare il contributo dei ragazzi inseriti in un percorso di giustizia riparativa e di comunità che, con la supervisione di un tecnico dei lavori, possono aiutare chi è più fragile. Il mio grazie va a loro, per le opere svolte nell’abitazione che consegneremo oggi e agli operatori di Rap e Reset, che si sono occupati di portare via i vecchi mobili dismessi, oltre a ripulire l’alloggio e disserbare la parte esterna all’ingresso».