Bandiere a mezz’asta in tutti gli uffici comunali e tantissime iniziative per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La Rete antiviolenza della città metropolitana di Palermo ha rinnovato il proprio impegno e il protocollo d’intesa a difesa, da ieri, anche “delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi” per allargare lo sguardo sulle vittime indirette di soprusi e maltrattamenti: i figli.
Tra le tante iniziative, nella giornata di ieri, a Villa Niscemi la Consulta della Pace ha organizzato un reading con Arianna D’Arpa che ha letto brani di Nadia Murad, Nobel per la Pace 2018: storie di prigionia, stupri e violenze vissute dalla scrittrice in prima persona in Iraq nel 2014 quando aveva appena 21 anni e il suo villaggio fu attaccato da miliziani dell’Isis.
Donne, violenza e diritti negati sono stati al centro di spettacoli e incontri. Con un appello: #25novembre sia ogni giorno.
Due donne, due storie, due luoghi e due culture lontane tra loro. E’ Figlie di Sherazade, lo spettacolo andato in scena all’ex chiesa di San Mattia ai Crociferi dove è stato anche rinnovato il protocollo di intesa della Rete antiviolenza. Lo spettacolo fa parte del progetto Libere di Essere che intende costruire momenti di riflessione e confronto sul tema delle discriminazioni e della violenza di genere, valorizzando le esperienze delle donne nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza e di costruzione della propria autonomia e indipendenza. Figlie di Sherazade racconta la storia vera di due giovani, Aisha e Zoia, la prima di nazionalità tedesca e la seconda afgana e le loro esperienze di violenza affinché altre donne possano un giorno vivere in condizioni migliori. Di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca, lo spettacolo ha vinto il Premio RadioRAI Microfono di Cristallo ed è arrivato finalista al Premio Ustica per il Teatro 2007 e al Festival Internazionale di Lugano. Ha inoltre ricevuto una lettera di Encomio da parte del Presidente della Repubblica. Le musiche originali sono di Rosie Wiederkehr (Agricantus) e Ruth Bieri; le scene di Franca D’Angelo e Nato Frascà. Dopo Palermo, Figlie di Sherazade andrà in scena a Riesi, nel Nisseno, e a Catania. La tournée si concluderà il 4 dicembre al Teatro Nazionale di Genova.
Anna, Sara, Francesca, Claudia, Lella, Fulvia, Maria Clara, Elisa, Donatella, Paola, Chen. Sono solo alcuni dei nomi delle donne vittime di violenza che nel corso del 2018 hanno perso la vita, e alle quali sono stati dedicati i fiori sistemati sulle note di “Inception time” di Hans Zimmer, sulle scalinate del Teatro Massimo in piazza Verdi a Palermo, dalle donne e dagli uomini di Cgil Cisl Uil Palermo. Su ogni papavero rosso, un cartoncino legato sullo stelo con i nomi delle vittime e sulle magliette indossate da chi ha posato i fiori, il disegno del fiocco rosso realizzate per l’occasione con su scritto l’hashtag dei sindacati lanciato per la giornata lo scorso anno, #ognigiorno25 e la frase “Cgil Cisl Uil contro ogni forma di violenza”.
“Un fiore per ogni nome, un fiore per ogni vita che è andata via segnata dalla violenza” è stato il leit motiv della manifestazione presentata dall’attrice Consuelo Lupo e che ha visto anche la testimonianza di due donne che hanno subìto aggressione e si sono ribellate denunciando, la palermitana Lidia Vivoli ferita a coltellate dal compagno nel 2012, e Karidja Diabate ragazza di origine ivoriana, che ha narrato la sua esperienza di violenza subita durante la traversata dalla Costa d’Avorio all’isola di Lampedusa.
Altro momento di riflessione e di grande emozione è stato la lettura dei brani tratti dal romanzo “L’amore rubato” di Dacia Maraini su storie di donne che hanno reagito a soprusi e violenze, per voce dell’attrice palermitana Elena Pistillo, mentre la presentatrice ha recitato un brano tratto dal romanzo di Serena Dandini “Ferite a morte”. La parte musicale della manifestazione ha visto l’esibizione di “Antonella Schirò Trio”.
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