La grandezza delle donne, la forza, la tenacia e la capacità di lottare contro tutto e tutti. Alla ricerca ancora di sacrosanti diritti, portatrici di stabilità, dolcezza e vita. Palermo è fimmina, e per prime lo pensano convinte proprio le donne palermitane. Il capoluogo siciliano è una città che ha recuperato il suo rapporto con il mare, con il suo centro storico e restituito vitalità alle periferie. Una città che ha bisogno di sentirsi profondamente bella e rigenerata.
Così la nostra città diventa la vetrina, o meglio un’occasione, per ospitare “Palermo delle Donne”, un evento rivolto a tutti e che mostra come le donne, negli ultimi 50 anni, siano state il vero termometro sociale. Da oggi prende quindi il via un mese di eventi, pronto a mettere in risalto le sfaccettature dell’universo femminile e il contributo che esse danno costantemente, giorno dopo giorno.
Più che un programma di eventi, è un format, quello di Palermo delle Donne, ideato da Stefania Morici, che vedrà in scena le protagoniste che hanno avuto un ruolo attivo e positivo nella società, nonchè nel campo della cultura, arte, moda, architettura, design, ma anche politica, economia, imprenditoria, sociale, volontariato, sport, medicina. Insomma, un inesauribile elenco di attività che non sono solo delle donne, ma soprattutto, delle donne. La partecipazione femminile in vari ambiti della vita di tutti i giorni, offrono un input, un rilancio in più per l’intera popolazione.
Un mese intero, dal 4 maggio al 9 giugno, per scandagliare tutti i segreti della donna di ieri, ma soprattutto della donna di oggi, che ha saputo reinventarsi e spingere le redini del proprio destino. Una battaglia forse ancora lunga quella della parità di genere per quanto concerne i diritti e i doveri, per questo motivo forse occorre ancora ricordare quanto sono importanti le donne e perché.
Tra eventi, mostre, itinerari, performance, visite guidate, incontri, convegni e tavole rotonde, musica, spettacoli, reading, progetti speciali, laboratori e iniziative per bambini, lezioni di Yoga in luoghi non convenzionali (GAM, Spasimo, Palazzo Riso) per promuovere un corretto stile di vita ed evidenziare il ruolo attivo della donna nella società. Questi alcuni tratti di ciò che sarà “Palermo delle donne”.
Grande il sostegno e il supporto di vari organi amministrativi e non, tra cui: l’Ars, la Fondazione Federico II, ConfCommercio Palermo, Comune di Palermo, Città Metropolitana, Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Polo Museale di Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Sant’Elia, Fondazione Sicilia, Rettorato, Università di Palermo-Facoltà di Architettura, Settimana delle Culture, Ordine degli Architetti, Ordine dei Medici, Confartigianato Turismo e Spettacolo, Confartigianato Donne Impresa, Fondazione Maimeri. Media Partner ELLE e DDN tv.
«Palermo delle Donne è un evento culturale e artistico tutto al femminile– ha dichiarato il presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè -. Ma non bisogna crederle deboli. Le donne eccellono in tutto: anche in politica e nelle istituzioni, spesso facendo scelte coraggiose, cambiano non solo la loro vita ma un intero territorio. Come quelle che ho preferito chiamare nei ruoli chiave della vita dell’Assemblea: preparate, capaci e tenaci, tutte espressioni forti della vita parlamentare e culturale di Palazzo dei Normanni. Simbolo di attualità anche le donne della nave Diciotti, con negli occhi la sofferenza per le violenze subite e i diritti basilari negati. Sono le nostre madri, le nostri mogli, le nostre sorelle e vanno amate, non uccise come avviene con cadenza ormai quotidiana. Dobbiamo essere noi uomini i primi a rispettarle».
Il direttore generale della Fondazione Federico II ha fortemente voluto la manifestazione. «Oggi le donne di Palermo vivono il presente da protagoniste, a volte vincenti a volte no – ha commentato Patrizia Monterosso – ma sempre battagliere, indipendenti, tenaci ma sensibili, nonostante il perdurare di pregiudizi atavici, perché le libertà, purtroppo, non sono acquisite per sempre. Per questo abbiamo fortemente sostenuto Palermo delle Donne, che non è solo un titolo ma una realtà e al contempo una sfida».
Anche per Patrizia Di Dio, presidente Confcommercio Palermo e del Gruppo Nazionale Terziario Donna Confcommercio questo evento rappresenta «una sfida per una città che, non va dimenticato, è maglia nera d’Europa per il più alto tasso di disoccupazione femminile. Eppure ci sono le condizioni per risollevarsi e risorgere puntando su quanto le donne hanno da offrire in tutti gli ambiti sociali».
La cerimonia d’apertura si è svolta sabato 4 maggio nei Giardini di Palazzo Reale con la mostra “A Nudo” di Olimpia Soheve, fotografa milanese, ora di stanza a New York dove lavora per Ralph Laurent, MaxMara, Nike. Olimpia presenta una serie di scatti inediti “che hanno come soggetto le donne nella loro tranquilla e straordinaria normalità. Non sono fotomodelle né iconic woman, ma donne semplici, imperfette, che rivendicano il loro diritto ad esistere” – ha spiegato la fotografa, al di là delle copertine patinate o di una società che le vuole irrimediabilmente affini ai canoni di una bellezza stereotipata. La bellezza recuperata nella semplicità e nelle attività di tutti i giorni, stupende anche nella loro imperfezione.
Tre immagini wall paper saranno esposte nei Giardini di Palazzo Reale, altre – alcune “incappucciate” dal digital artist Max Papeschi – “vestiranno” le venti ragazze sandwich della Guerrilla ART guidata dalla performer e attrice di origini croate Xena Zupanic, amata da Salvatores, Risi e Ferreri, e musa di Helmut Newton.
La Guerrilla irromperà per le strade di Palermo per dodici volte (quattro gruppi di tre giorni ciascuno), durante l’intera manifestazione: al seguito delle artiste, il pubblico potrà partecipare alle performance estemporanee, con le musiche di Giuseppe Milici. Il calendario della manifestazione sarà investito dagli appuntamenti di Guerrila Art anche domenica 5 maggio, alle 17, dalla chiesa del Santissimo Salvatore al Teatro Massimo; mentre, lunedì 6, alle 11, da piazza della Vittoria a Ballarò.
Il coordinamento di Guerrilla ART sarà curato da Officine del Costume, team palermitano di giovani creativi che durante il mese, allestirà anche dei set a porte aperte, ospitati all’interno di negozi di arredo e design. Attraverso lo styling curato da Officine, fotografi professionisti e modelli/e, prenderanno parte ad una performance bizzarra e surreale, svelando i retroscena di uno shooting di moda.
Anche il mondo del design e dell’architettura avrà un ruolo non indifferente nella due giorni del 17-19 maggio con P di Design, un vero e proprio cartellone nel cartellone curato da Agostino Danilo Reale.
Spazio alla filosofia con Stefano Zecchi per un incontro sul tema “Il mondo salverà la bellezza?” all’Oratorio dei Santi Elena e Costantino il 20 maggio.
Nel mondo delle arti anche l’inchiesta giornalistica avrà il suo perché, con la collaborazione del magazine ELLE, che il 21 maggio farà partire da Palermo al Teatro Politeama, un percorso che toccherà tante altre città italiane: otto mesi di ricerche, sondaggi, osservatori on line, inchieste, interviste, incontri sul territorio, networking con l’obiettivo di restituire l’immagine del prossimo futuro secondo le donne italiane.
Ironia ed irriverenza nelle opere che verranno esposte Il 22 maggio ai Giardini di Palazzo Reale all’interno della mostra “Animal Farm”, nuovo progetto dell’artista Max Papeschi: i corpi nudi e torniti di bellissime modelle sono sormontati da teste di animali da fattoria che guardano con occhi vuoti lo spettatore, in posizioni sensuali e ammiccanti. La mercificazione del corpo di donna è affine allo sfruttamento degli animali negli allevamenti intensivi: se poi la critica colpisce l’uso del corpo femminile da parte dei brand dell’Haute Couture, la denuncia si fa ancora più dirompente.
Donne ai fornelli, contro lo spreco alimentare: questo lo spot che inaugurerà la giornata al San Lorenzo Mercato il 7 giugno. Protagonista Ecofood Prime, la piattaforma digitale della startup siciliana Olivia srl, che mette in comunicazione supermercati, ristoratori, consumatori e onlus cittadine per una più equa distribuzione del cibo in eccesso e un consumo più consapevole e sostenibile. Da loro parte l’idea di coinvolgere le “lady chef” dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri di Palermo: quattro cuoche esperte proporranno altrettante ricette originali e gustose pensate proprio per smaltire nel migliore dei modi ingredienti di ogni giorno nel nostro frigorifero. Per ogni piatto un consiglio su come reinventare le materie prime e dar loro nuova vita in pietanze sempre fresche e saporite e non sprecare nulla.
Il ciclo di eventi e appuntamenti si chiuderà il 9 giugno appunto con “L’acchianata è donna”, lungo la strada antica che parte dalle falde di Montepellegrino. Nel giorno della commemorazione della fine della peste a Palermo nel 1625 e in occasione della prima processione con le ossa della Santa, Palermo salirà dalla sua Santuzza. All’insegna della devozione, della tradizione e della natura un abbraccio corale da parte delle donne della città alla loro patrona. Ad attenderle i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Mattarella-Bonagia che per il Progetto “Panormus: la scuola adotta la città” hanno “adottato” il Santuario. Quest’anno all’insegna del tema: “Palermo, comunità delle donne e del vivere insieme” che intende raccogliere e riconoscere la voce delle tantissime donne che hanno contribuito a migliorare la nostra città colma di valori e colori.
Le donne sono il principio e la fine. In un’epoca che le vede costrette a chinare il capo, a subire violenze su violenze, a dover lottare contro i pregiudizi estetici, a mostrare il loro cervello spesso messo in secondo piano rispetto all’esteriorità. Palermo delle Donne vuole essere il giusto plauso per il valore di tante donne che molto spesso non vengono considerate come meriterebbero.
Donne che sfornano successi, declassate in favore dei risultati maschili come avviene ancora in molti settori quali la scienza e lo sport. Richiamare a gran voce l’equità in tutti gli ambiti sociali, non la superiorità.
La vita da donna è dura ma al tempo stesso la società non può fare a meno proprio di loro come disse Rita Levi Montalcini: “Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società“.