C’era una volta una squadra di calcio di una città del sud Italia fondata agli inizi del ‘900, che purtroppo non ha mai conquistato uno scudetto, solo qualche coppa o coppetta per meglio dire.
Ebbene sì, sto parlando del Palermo, cari lettori, certo non si può definire questa squadra blasonata tanto meno gloriosa, perché in questi 120 anni circa della sua esistenza non ha mai conquistato un titolo di rilievo. Ma questo non significa nulla perché per noi tifosi, tra di essi ci sono pure io, a questi colori – rosa nero – ci teniamo. Colori unici, colori che abbiamo stampigliato nel cuore, colori indelebili.
Oggi una mia collega, alla luce degli ultimi accadimenti, mi ha detto, “ma dai, non te la prendere più di tanto, non ne vale la pena”, non ho voluto replicare anche perché, diciamola tutta sono molto incaz…, sinceramente “Un ci capisciu chiù nenti” – non ci capisco più niente , ndr -. Lei non può capire l’attaccamento a questi colori, nonostante tutto e tutti.
La squadra della mia città, ce l’ho nel dna. Un grande esempio di attaccamento a questa squadra: mio padre. La domenica lui lavorava, tornava dal lavoro si faceva una doccia veloce, non pranzava e con gli amici si recava allo stadio, rigorosamente curva nord. Mi ricordo come se fosse oggi la mia prima volta allo stadio con lui. Ero molto piccolo, lui tenendomi per mano mi condusse sugli spalti, ed io alla vista di quel rettangolo di gioco enorme – in tv non si percepisce la grandezza – mi emozionai enormemente. Una sensazione indimenticabile, quei cori, quelle corografie e quello sventolio di bandiere: troppo bello, bellissimo.
Mi chiedo e vi chiedo, alla luce degli ultimi accadimenti, ma davvero una squadra, che rappresenta la città più grande ed importante del sud, deve sparire dal panorama calcistico?
Questi ultimi, sono stati giorni di angoscia, non sono bastate tutte le traversie che si sono dovute superare affinché questa squadra non venisse “bastonata” abbondantemente sia a destra che a manca. Risolto un problema subito dopo se ne presentava un altro, e che cavolo ma tutte al Palermo devono capitare? Però mi dicevo: “calma Peppino aspettiamo l’evolversi della cosa vedrai che si risolverà tutto per il meglio”.
Ma quannu mai!
Si passava di male in peggio, sempre ostacoli da superare sempre più difficili.
E adesso?
Ma davvero il Palermo calcio deve sparire dal mondo del calcio?
Ma davvero la nuova proprietà è così sprovveduta?
Ma davvero ….
Quante domande a cui non so darmi una risposta certa. La certezza non sta più qua? Ha cambiato città?
Non ci posso, e non ci voglio credere, non può finire in questo modo. Sento parlare di ricominciare da zero o nella migliore delle ipotesi di ricominciare dalla serie D. Ma porcaccia della miseriaccia, possibile che non ci siano soluzioni migliori?
Gli esperti consigliano di aspettare ancora. Ma aspettare cosa e quanto? Il tempo passa e più passa e peggio sarà.
Che dire, non ci resta che aspettare sperando che nel frattempo qualche Santo o per meglio dire Santa ci aiuti, questa città e questi cittadini meritano il meglio.
Ai posteri l’ardua sentenza.