l Consiglio comunale ha approvato stanotte a larga maggioranza (21 favorevoli, 7 contrari) il bilancio di previsione 2016, nella proposta originaria che la Giunta comunale aveva presentato il 24 giugno.
Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato, hanno partecipato alla seduta dello stesso Consiglio.
Commentando il voto, Orlando ha detto che “nonostante alcuni avessero programmato uno sterile rinvio di fatto contro gli interessi della città, alla fine ha prevalso la politica e il senso di responsabilità di una ampia maggioranza di consiglieri che, nel rispetto delle proprie identità e prerogative, hanno agito con serietà e hanno mostrato che anche a Ferragosto è bene che le istituzioni lavorino per superare le difficoltà e dare risposte ai cittadini”.
“Non può non risaltare sul piano politico – ha concluso il sindaco – quanto avvenuto nel gruppo consiliare del PD, dove – in contrasto con lo stesso capogruppo che si è visto costretto alle dimissioni e a lasciare l’aula con altri colleghi di gruppo – è emersa in tutta la sua gravità la ‘verdinizzazione’ di una sparuta minoranza di transfughi di recente accolti dal PD, che tentando inutili rinvii prima, e votando contro il bilancio poi, sembra aver da tempo rinunciato ad avere un ruolo costruttivo nella politica cittadina”.
L’assessore Luciano Abbonato ha sottolineato come “in un quadro generale di tagli e limitazioni alla agibilità degli Enti Locali, il Comune di Palermo conferma la sua tenuta finanziaria e soprattutto la sua capacità di ridurre la spesa e, allo stesso tempo, rilanciare sul fronte dei servizi e degli investimenti. Un risultato confermato dal quadro complessivo non solo dell’Amministrazione, ma anche delle partecipate.”
Dall’assessore e dal sindaco, infine, un plauso al lavoro svolto dagli Uffici e dal Consiglio comunale “che ha permesso di approvare il bilancio con largo anticipo rispetto a quanto avvenuto negli anni scorsi pur nel permanere di difficoltà di contesto legate alla mancanza di dati certi sui trasferimenti regionali”.
“Il Pd in consiglio comunale ha fatto sempre un’opposizione costruttiva, come si addice a un partito di governo, e a volte dura come nel caso degli aumenti delle tasse o dell’introduzione della Ztl. Ma il Pd è comunque una comunità politica che non può venir meno ai suoi principi che impongono di controllare e pretendere risposte quando si trattano atti importanti, specie il bilancio. Abbiamo lottato, insieme ad altre forze di sinistra, cercando di dare ancora più risorse alla Cultura e ai lavoratori del Teatro Biondo, invece di accettare che il Comune desse meno dell’anno scorso. Per questo alla fine il Pd ha votato contro questa la manovra”. Lo afferma il vice capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Sandro Leonardi, in relazione alla seduta sul bilancio di previsione.
“Come è possibile – aggiunge Leonardi – approvare in un minuto un bilancio di migliaia di pagine senza uffici, senza presidenti e cda delle partecipate, nonostante i pesanti rilievi dei Revisori fra i quali la mancata presentazione dei bilanci di alcune aziende? In un bilancio da oltre un miliardo di euro non si comprende come non si riescano a trovare i soldi per evitare l’ennesimo balzello Ztl, appena 3 milioni per lo sviluppo economico e il turismo e sono sotto gli occhi di tutti le condizioni della città e delle aziende e i pochi e malandati servizi offerti alla città”.
Il capogruppo dei Comitati Civici al Consiglio Comunale di Palermo, Filippo Occhipinti, commenta così l’approvazione del bilancio di previsione 2016 da parte di Sala delle Lapidi:
“Il bilancio 2016 è in continuità con l’incapacità di gestire questa città. Una fotografia della mancata programmazione e del mancato rispetto del programma elettorale e delle promesse fatte ai palermitani nel 2012. Questo bilancio certifica come il Comune sia sempre più vicino al default per la situazione delle partecipate, inoltre il parere favorevole dei Revisori sembra fin “troppo buono” visti i rilievi mossi. I circa 86 milioni richiesti nelle due diverse cause intentate dalla curatela dell’Amia, in seguito a un fallimento che pesa ancora sulle tasche dei palermitani, sono un macigno. Abbiamo fatto di tutto per dare 500 mila euro e permettere al Biondo di affrontare la crisi finanziaria e salvare questo storico ente, dando serenità ai 48 lavoratori e alle loro famiglie che oggi pagano le colpe degli amministratori del tempo e delle spese allegre avallate dai soci, ma la maggioranza ha bocciato l’emendamento. Pochissime risorse per quello che è il futuro, ovvero il turismo. Meno male che i cittadini potranno liberarsi di questa incapacità alle prossime elezioni. Palermo merita molto di più”.