Due pazienti, un uomo e una donna, sono stati i primi in Italia a ricevere il pacemaker più piccolo del mondo, grazie a una tecnologia innovativa adottata dal Policlinico di Palermo.
Si tratta di dispositivi che si inseriscono direttamente nel cuore, senza bisogno di elettrocateteri o tasche sottocutanee, e che garantiscono una maggiore durata della batteria e un monitoraggio da remoto.
Il pacemaker è uno strumento che aiuta il cuore a battere regolarmente, inviando impulsi elettrici quando il ritmo cardiaco è troppo lento o irregolare. Questa condizione, chiamata bradicardia o blocco atrioventricolare, può causare stanchezza, vertigini, svenimenti o arresto cardiaco.
I pacemaker tradizionali sono costituiti da un generatore di impulsi, che viene impiantato sotto la pelle del petto, e da uno o più elettrocateteri, che vengono fatti passare attraverso le vene fino al cuore. Questo sistema presenta alcuni svantaggi, come il rischio di infezioni, sanguinamenti, perforazioni o dislocazioni degli elettrocateteri, e la necessità di sostituire il generatore di impulsi quando la batteria si esaurisce.
Per ovviare a questi problemi, sono stati sviluppati dei pacemaker miniaturizzati, che hanno le dimensioni di una compressa di vitamine e che vengono impiantati direttamente nella cavità cardiaca, senza elettrocateteri o tasche sottocutanee. Questi dispositivi, chiamati Micra, sono prodotti dalla Medtronic, una multinazionale leader nel settore dei dispositivi medici.
Il Policlinico di Palermo è stato il primo ospedale in Italia a utilizzare la nuova generazione di pacemaker miniaturizzati, i Micra Av2 e Micr Vr2, che presentano alcune novità rispetto ai modelli precedenti. Innanzitutto, hanno una batteria che dura il 40% in più, permettendo alla maggior parte dei pazienti di aver bisogno di un solo pacemaker per tutta la vita. Inoltre, hanno la capacità di monitorare da remoto il funzionamento del dispositivo e le condizioni del paziente, tramite una app o un portale web.
L’intervento di impianto dei pacemaker miniaturizzati è stato eseguito dal dottor Giuseppe Coppola, con la collaborazione di tutta l’équipe di Aritmologia e Cardiologia intensiva dell’Azienda ospedaliera universitaria. Il dottor Coppola ha dichiarato di essere orgoglioso di aver portato questa tecnologia al Policlinico di Palermo, confermando l’elevato standard qualitativo dell’ospedale e il valore del lavoro di squadra del personale della Cardiologia.
Anche i due pazienti che hanno ricevuto il pacemaker miniaturizzato si sono detti soddisfatti e rassicurati dalla nuova tecnologia, che migliora la qualità della loro vita e riduce i rischi di complicanze. Il pacemaker miniaturizzato rappresenta una rivoluzione per il trattamento dei disturbi del ritmo cardiaco, offrendo una soluzione sicura, efficace e confortevole.