Sacche di inefficienze, sovraccosti ingiustificati e sprechi di risorse negli ospedali pubblici italiani sono un mix che costa quasi 8 miliardi di euro l’anno.
A dirlo è il 13/esimo Rapporto sull’attività ospedaliera in Italia ‘Ospedali&Salute’, promosso da Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop), illustrato al Senato.
Scandagliando i conti economici di tutte le 86 Aziende Ospedaliere italiane attraverso 11 categoria di spesa (come farmaci, lavanderia, utenze telefoniche o elettriche), il rapporto evidenzia un ammontare di sovraccosti generati dall’attività assistenziale, considerati in base alla quota di eccedenza sulla spesa di ciascun ricovero, pari a 2,3 miliardi di euro. Stima inoltre, per la stessa voce, altri 2 miliardi a carico dei 362 ospedali a gestione diretta da parte delle ASL.
Ci sono poi da mettere in conto 1,8 miliardi di costi ‘impliciti’, ovvero indicati sotto altre voci di spesa, per gli ammortamenti dovuti a investimenti in macchinari e tecnologia.
E, infine, 1,7 miliardi di costi impliciti per il personale, ad esempio per le cooperative che gestiscono i servizi esternalizzati.
“Venti miliardi di tagli alla sanità in 4 anni, con un emorragia di 5 miliardi l’anno dal 2012 ad oggi – denuncia e Gabriele Pelissero, presidente nazionale dell’associazione che rappresenta quasi 500 strutture sanitarie private di ricovero e cura con 52.900 posti letto – non sono ancora serviti a mettere in atto un percorso concreto di ristrutturazione e riconversione organizzativa del sistema ospedaliero pubblico”.