lunedì, 23 Dicembre 2024
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Orlando “Rischio Tsunami per sindaci siciliani”

“L’AnciSicilia non si occupa delle dinamiche interne dei partiti. Se il Governo regionale cambia o meno assessore o maggioranza è un dettaglio rispetto alla nostra richiesta forte di porre in maniera seria il tema della calamità istituzionale in cui versa laRegione. Come risolverla spetta alla politica regionale”. Lo ha detto il presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando, a margine di un incontro, a Palermo, con i sindaci siciliani.

“Avevamo suggerito a suo tempo, essendo presi per pazzi e insultati, il commissariamento della Regione – ha ricordato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando -. Siamo fuori dalla crisi politica, siamo fuori dalla crisi finanziaria, siamo fuori dalla crisi sociale, siamo in un vero e proprio stato di calamità istituzionale”.

Per Leoluca Orlando “lo stato di calamità istituzionale in cui versa la Regione sta diventando stato di calamità istituzionale anche per i Comuni. Quando questo tsunami dovesse verificarsi, i sindaci verranno travolti: a quel punto non rimarrebbe più nè democrazia, nè dignità istituzionale in Sicilia”.

“Il combinato disposto dei tagli di trasferimenti nazionali e regionali con l’armonizzazione dei bilanci manderà in dissesto centinaia di Comuni – ha sottolineato il sindaco di Palermo e presidente AnciSicilia -. Dall’1 gennaio 2016 non ci sarà un solo Comune che non andrà in dissesto, rendendo inutili anche gli sforzi di quelli che sono stati virtuosi”.

“Vogliamo ricordare alla Regione che i Comuni sono delle istituzioni e che i tagli e le mortificazioni dei Comuni diventano tagli e mortificazioni per i cittadini – ha aggiunto Leoluca Orlando -. Vogliamo esprimere il nostro disagio con molta forza e dignità. Abbiamo presentato a maggio una proposta organica per affrontare i problemi dell’acqua, dei rifiuti, delle finanze, dei tagli alle risorse sociali e il tema drammatico dei fondi europei. Siamo quasi alla fine del 2015, quindi al secondo anno del settennato 2014-2020, e ancora la Regione non ha ritenuto di dover sentire i Comuni per i fondi del Por, fondi che bisogna programmare, investire e spendere in termini rigorosi”.

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