Il Teatro Ditirammu di via Torremuzza 6 a Palermo presenta la stagione teatrale “Opra Nova” che completa la ricca attività del 2022 inserita nel progetto del triennio 2022/24 dal titolo Le Stagioni dei Miti, programma che ha ricevuto dal Ministero della Cultura (MiC) il prestigioso riconoscimento del FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo.
Un calendario ricchissimo di appuntamenti con 26 spettacoli, per grandi e piccini, tra cui 11 prime assolute, nuovi allestimenti, collaborazioni con Catania e coproduzioni con Torino, spettacoli cult della tradizione propria del Ditirammu – come Ninnarò e il presepe raccontato – il progetto speciale pensato per la ricorrenza per la Giornata mondiale contro il femminicidio, oltre ai 2 appuntamenti del format #Oravicunto.
«Per ricucire la relazione con noi stessi e con il controverso momento storico – dichiara Elisa Parrinello, direttore artistico del Teatro Ditirammu – abbiamo pensato fosse necessario guardare indietro, alle eredità culturali e sociali più recenti. Ci siamo chiesti cosa fosse questa forza che ci porta ogni volta a rinascere, a ricominciare, a tracciare nuove strade, nuove possibilità. Ed è allora che siamo ritornati ai racconti del mito, crogiolo universale in cui gli eroi lottano le avversità, imparando di fatto a vivere, non tralasciando anche gli autori contemporanei come Čechov, Bertolt Brecht e Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, per citarne alcuni. Per questa nuova stagione alcuni spettacoli di nostra produzione saranno messi in scena, in conseguenza dei lavori di ristrutturazione dello storico Palazzo Petrulla, alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali della Zisa, uno spazio scelto ad hoc per preservare l’atmosfera propria del teatrino della Kalsa. L’auspicio è quello di preservare la tradizione del Natale riproponendo nella storica sede del Ditirammu il nostro presepe raccontato».
IL PROGRAMMA
Si comincia con una festa, ad ingresso libero, venerdì 21 ottobre, alle ore 21.30, alla Bottega 5 dei Cantieri Culturali della Zisa (via Paolo Gili, 4) dove gli artisti della Compagnia Ditirammu – Elisa e Giovanni Parrinello, Yara Baruffato, Noa Blasini, Carlo Di Vita, Noa Flandina, Virginia Maiorana, Nico Podix, Alessandra Ponente, Piero Tutone – allieteranno il pubblico con canti della tradizione e danze folk, un momento per celebrare, tutti insieme, l’inizio della stagione.
Primo spettacolo in calendario sabato 22 ottobre (ore 21.30), con replica il 23 (ore 18.30; biglietto € 10), sempre alla Bottega 5, è Giorni Felici, prima assoluta, regiadi Mimmo Stroppiana, liberamente ispirato all’omonima opera di Samuel Beckett, con Marta Alioto e Gabriele Guida. L’opera è un atto unico, a differenza dell’originale che era divisa in due atti, e le scene si svolgeranno interamente in un unico luogo, dove, in realtà, per i personaggi tempo e spazio sono un’effimera illusione.
Ritorna protagonista il mito classico il 29 e 30 ottobre con Meter regia di Aurora Miriam Scala anche in scena con Maria Chiara Pellitteri. Le autrici cercheranno di approfondire il rapporto tra Clitennestra ed Elettra, la loro intimità, il loro legame affettivo, i loro giochi, non solo il conflitto che ne verrà dopo. E’ proprio nel gioco che inizierà questa storia. Nel gioco del mare, dell’acqua, della libertà.
Primo appuntamento per i più piccoli e per le famiglie il 30 ottobre con replica il 2 novembre (ore 17.30, biglietto 8 euro, gratuito per i bambini sotto i 3 anni)con Talè chi mi misiru i morti con: Arbarìa Nuova compagnia Folk, scrittura scenica e regia Piero Tutone, e con Virginia Maiorana alla fisarmonica, Gaetano Mirabella alla chitarra, e con le voci di Noa Flandina, Noa Blasini, Alessandra Ponente, Bruno Carlo Di Vita. Un giorno nostalgico e malinconico come quello dedicato ai defunti diventa un momento di gioia per i più piccoli. Canti, racconti e danze faranno da cornice al baule delle meraviglie, dai quali usciranno fuori aneddoti e storie che spiegheranno ai più piccini da dove nasce e come è cambiata nel tempo “la festa dei morti”.
Per la ricorrenza tanto amata dai più piccoli torna in scena, l’1 e 2 novembre (ore 21.30, biglietto € 10), Noci, nucidde e pupaccena, di Daniele Billitteri e Elisa Parrinello, con lo stesso Billitteri, Stefania Blandeburgo, Marco Manera, Noa Flandina, Carlo Di Vita, Virginia Maiorana, Nino Nobile. Da un lato il vecchio signo’ Billi, dall’altro gli Arcobaleno: la signora Palermo e Tasci One, si scambieranno ricordi, paradossi, scenette comiche. Racconteranno di musica, feste, immigrati, spiagge e fiume Oreto. L’amore per la città senza dimenticare di essere severi con chi le vuole male. Con un finale a sorpresa, con un pizzico di dietrologia complottista…
Il diletto del giovane Cechov, altra prima assoluta, debutterà il 5 novembre (ore 21,30; replica il6, ore 18.30; biglietto € 10); scritto e interpretato da Alessio Barone, Marzia Coniglio e Nicolò Prestigiacomo. Saranno loro a ricercare attraverso i personaggi l’essenza tragicomica della scrittura portando in scena quel dramma della vita che poi, in fondo, ne fa una commedia.
Sabato 5 novembre, ore 21.30 (biglietto € 10, € 8,00 ridotto per studenti), andrà in scena a Catania in collaborazione con il Teatro L’istrione, che lo ospita, Malaùni, scritto e diretto da Elisa Parrinello, con Tony Colapinto e le musiche dal vivo di Giovanni Parrinello. Una fiaba nera, una di quelle che non vorremmo mai ascoltare, una di quelle senza “C’era una volta…”. Una lotta strenua per conquistare la propria libertà di amare…
L’11 e il 12 novembre alle ore 21.30 (con replica il 13 alle ore 18.30; biglietto € 12), sempre alla Bottega 5 è in programma in prima assoluta M i n c h i a, prodotto in collaborazione con il Teatro Tedacà di Torino che lo ospita il25, 26 e 27 novembre (ore 21.30; biglietto € 12). Scritto e diretto da Salvatore Cannova, vede in scena Antonio D’Angelo. Minchia è un percorso che porta all’esplorazione del sentimento di frammentazione provato da chi, oggi più che mai, si ritrova a vivere tra diverse città, regioni, nazioni. Parla di tutte quelle persone che, a causa dell’emigrazione contemporanea, mettono radici un po’ ovunque fino a sentirsi figli del mondo. Un sentimento di inadeguatezza che rende perennemente fuori posto e incompleti.
Il 19 novembre (ore 21,30; replica il 20 alle ore 18.30 – biglietto € 10), in prima assoluta, Tre soldi, un’operina jazz, nuova scrittura della celebre Opera da tre soldi di Brecht a cura di Salvatore Ventura che la dirige anche; in scena la Compagnia LATERAL, composta da Roberto Mulia, Isabella Luna Sciortino, Gabriella Zito. Questa Opera da tre soldi è ambientata nel 2021 che è una data terribile della nostra storia contemporanea. È in questo contesto che si suonano e si ballano i motivi di Weil come fosse l’ultimo grido di tenerezza e di paura anche dell’Europa, di un mondo che muore. La musica è essenziale nell’economia dell’opera. Sarà una messa in scena che riprenderà l’avanspettacolo da cabaret, un tipo di spettacolo che è piacevole e disturbante allo stesso tempo: se, da una parte è un’opera “gastronomica, per citare lo stesso Brecht, dall’altra inquieta e allarma.
In occasione della Giornata mondiale contro il femminicidio il 25 e 26 novembre (ore 21.30), in prima assoluta (repliche il 27 ore 18.30; il 2 e 3 dicembre ore 21.30 e il 4 alle ore 18.30; biglietto € 12) sarà in scena Occhi Belli, con Annandrea Vitrano e Umberto Porcaro, che cura le musiche con Serena Ganci. Occhi belli è un modo di dire palermitano, un complimento rivolto a una giovane donna, a volte molto vicino alla molestia, che si udiva spesso in strada, frequentemente proveniente da ragazzi o uomini in gruppo. Un richiamo apparentemente innocente ma che poteva nascondere o essere propedeutico a una minaccia o a un atto di prepotenza. Un aggancio per le donne, un approccio “delicato” per attirare le attenzioni delle passanti…
Il 10 dicembre (ore 21.30 con replica e l’11 alle ore 18.30 – biglietto € 10) sempre ai Cantieri della Zisa, in prima assoluta, Arlecchino, la fame e l’amore, liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, adattamento drammaturgico e regia Chiara Chiavetta, con Chiara Chiavetta, Carlo Di Vita e gli allievi del Ditirammu Lab. Il progetto ha uno scopo duplice: da un lato parlare di tematiche attuali attraverso uno spettacolo con le tecniche di una tradizione antica, in linea con la missione del Teatro Ditirammu; dall’altro sviluppare un percorso pedagogico di studio delle maschere di Commedia dell’Arte attraverso un workshop con gli allievi del Ditirammu Lab. Due progetti, dunque, complementari che hanno come obiettivo quello di valorizzare la memoria artistica, culturale e teatrale trasformandola in strumento di lettura contemporanea.
Menestrello senza corte, un’altra prima assoluta, di e con Andrea Cusumano e Giuseppe Lomeo (chitarra ed effetti), andrà in scena il 16 e 17 dicembre (ore 21.30) con replica il 18 (ore 18.30 – biglietto € 12). Lo spettacolo racconta del viaggio artistico fatto tra il 2004 ed il 2014 da Andrea Cusumano e Giuseppe Lomeo attraverso gli spettacoli L’Amaro Credo del Mago Cotrone, A Funeral for Don Qujote, Cunto, Il Principe, Petit Cheval Blanc e Terre…Forme..Terre e Leggerezza. Ognuna di queste performances è nata da una canzone scritta da Cusumano e musicata da Lomeo, che ha poi dato vita ed ispirato l’intera drammaturgia.
A ridosso del Natale ci si sposterà al Teatro Jolly (via Domenico Costantino, 54/56): il 21 dicembre, ore 20.30 (biglietto € 5), Dintra lu mari a spiranza…, vincitore del Premio Piccirè 2022, prima assoluta, liberamente ispirato a Lighea La Sirena di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, con Tiziana Martilotti, Daniele Restivo e la Compagnia di Archè Lab. Esiste un incanto in certe notti estive dentro una Sicilia eterna a cui è possibile fare mille domande… Pochi sono coloro che sanno e pochissimi hanno visto, ma in riva al mare qualcuno parla di una sirena. I vecchi sembrano pazzi e i giovani increduli tuttavia qualcuno che tutti additano come diverso è ancora lì convinto del contrario…
Il 23 dicembre, sempre al Jolly alle ore 17.30 (biglietto € 8, ingresso libero per i bambini sotto i 3 anni), in scena il nuovo allestimento de Si Skalsi chi può. La leggenda storta di Babbo Natale, di Sabrina Petyx, con Piero Tutone, Carlo Di Vita, Rita Tolomeo e Alessia Quattrocchi e gli allievi del Ditiramamu Lab. Un teatro immaginario in un paese strampalato, il paese di Babbo Natale, dove nasce la leggenda di un San Nicola speciale, con la barba bianca e un abito rosso magenta che, come tutti sanno, la notte tra il 24 e il 25 dicembre porta i regali ai bambini di tutto il mondo, viaggiando su una slitta trainata da renne….
Il 25, 26 e 27 dicembre, si aprono le porte del teatrino del Ditirammu per il tradizionale appuntamento con Ninnarò, il presepe raccontato, di Vito Parrinello, Rosa Mistretta e Elisa Parrinello in scena con Gigi Borruso, Giovanni Parrinello, Rosalia Raffa, Massimo Vella, Giacco Pojero, Nico Podix, Francesca Picone, Aldo Vesco, Noa Blasini (25 e 27 ore 21.00; il 26 alle ore 18.30; biglietto € 12, under 12 € 8). Ninnarò, il Presepe raccontato è un rito in forma teatrale scritto da Vito Parrinello dopo studi tratti da alcune ricerche “sul campo” effettuate dagli antropologi Antonino Buttitta e Elsa Guggino. La rappresentazione illustra con racconti, canti e musiche, la storia di Gesù, ripercorrendo i nove giorni che precedono la nascita, chiamati Novena.
A chiudere la programmazione, alla Bottega 5, il 29 e 30 dicembre (ore 21.30: biglietto € 10), in prima assoluta, lo spettacolo Orfeo ed Euridice, un limbo oltre il tempo, testo e regia di Oriana Billeci, in scena anche con Andrea Buffa, Matilde Spinnato, Cosimo Maria Urso.
Torna anche in questa stagione la rassegna #ORAVICUNTO, un format tanto gradito al pubblico che mette al centro del palcoscenico uno i più artisti che si raccontano sollecitati da Elisa Parrinello e accompagnati dalle musiche di Giovanni Parrinello. Protagonisti saranno I Soldi Spicci, Annandrea Vitrano e Claudio Casisa, e Olivia Sellerio (date da definire; biglietto € 12).
All’interno di Opra Nova si inseriscono anche due rassegne avviate nei mesi scorsi e che hanno riscosso grande successo: Opra d’Autore e Tutùì, dedicata ai più piccoli.
Per Opra d’Autore gli spettacoli si svolgeranno al Planetario di Villa Filippina (piazza S. Francesco di Paola, 18) tutti in programma alle ore 21.30 (biglietto € 10), in queste date: il 27 ottobre sarà di scena Nel Nome di Maria di Chiara Gambino, con Chiara Gambino e Alba Sofia Vella; musiche originali di Domenico Gargano. Lo spettacolo trae spunto e rielabora un fatto di cronaca mafiosa avvenuto a Palermo il 14 novembre del 1982. Ciò che ha preceduto la stesura della drammaturgia è un tarlo che segna l’intera messa in scena: “Sarebbe potuto andare diversamente?”. Maria Lo Bello, fidanzata nonché parte attiva chiamata in causa nel racconto, risponde inconsapevole a questa domanda per tutta la durata dello spettacolo con un flusso di coscienza verace e ironico, fragile e disincantato…
Il 3 novembre appuntamento con Rosaspina, di e con Serena Ganci e Gabriele Cicirello. Rosaspina vuole dare voce a tutte quelle donne che, al contrario della bella addormentata, non si sono mai svegliate da quell’incubo, trovando il loro carnefice dietro il principe azzurro…
Il 10 novembre sarà la volta di Album, prima assoluta di e con Concetto Venti, regia di Valerio Santi, una coproduzione del Dititammu con il Teatro L’istrione. Il delicato racconto di piccoli e grandi avvenimenti della vita quotidiana di un bambino che cresce durante l’ascesa e poi l’affermazione del fascismo. Siamo a Enna e il giovane protagonista racconta della povertà estrema nella quale vivono i suoi concittadini, la stessa che spingerà molti a partire per la guerra– e tanti anche a morirne
Il 17 novembre in programma Russu Malupilu, di e con Paride Cicirello, per un testo liberamente ispirato alla novella “Rosso Malpelo” di Giovanni Verga. Russu Malupilu, il protagonista, si troverà a combattere contro i demoni della sua condizione e dell’avidità umana, trionfando infine sulle ingiustizie sociali e sui soprusi che allora, come oggi, funestano la società e che nell’attualità si declinano in bullismo, razzismo, indifferenza.
Il 24 novembre chiude, in prima assoluta, Ricordi di una sconosciuta, con Martina Cassenti e Silvia Trigona, che firma la regia anche. Il testo si sviluppa come un racconto per quadri, ognuno frutto della fantasia e del sogno di Crisotemi, che vede il mondo attraverso un punto di vista molto personale, con gli occhi di chi osserva anche le più piccole cose… quelle invisibili a tutti gli altri.
Sei, invece, sono gli spettacoli che rientrano nella rassegna Tutùi rivolta alle famiglie e ai piccoli spettatori e che si alterneranno nelle domeniche pomeriggio (ore 17.30 – biglietto € 7, ingresso libero per i bambini sotto i 3 anni) di novembre e dicembre al Planetario di Villa Filippina (piazza San Francesco di Paola, 18).
Primo appuntamento il 6 novembre con C’era una volta Scecspir, scritto da Daniele Billitteri con Elisa Parrinello, Carlo Di Vita, Piero Tutone, Gaia Fecarotta.
A seguire: il 13 novembre Pietrino e Nenè e la pietra filosofale,da un’idea di Elisa Parrinello, con Massimo Civilleri, Daria Civilleri, Carlo di Vita, Giuseppe Calandra, Noa Flandina, Piero Tutone, che firma anche la regia.
Il 20 novembre Mamma Draga, scritto e diretto da Piero Tutone con Marzia Coniglio, Alessandra Ponente e Vanessa Carollo; il 27 novembre Pietrino e Nenè e la missione impossibile, da un’idea di Elisa Parrinello; con Gabriele Sinagra, Carlo Di Vita, Yara Baruffato, Noa Flandina, Piero Tutone, che firma anche la regia.
Infine l’11 dicembre sarà la volta di La pupa di pezza, di Aurora Miriam Scala, in scena con Maria Chiara Pellitteri; lo spettacolo ha vinto il “Premio Piccirè 2019”.
I biglietti degli spettacoli si possono acquistareonline sul sito www.teatroditirammu.it oppure al botteghino sul posto.
La Stagione Opra Nova è realizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura (MiC) Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, dell’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.