Fincantieri licenzia un operaio addetto al magazzino, reduce da un infarto. E scoppia la protesta: proclamato per oggi per tutti i turni di lavoro, uno sciopero di 8 ore, per manifestare solidarietà a Giuseppe Muzio, 41 anni, che ieri ha ricevuto la lettera di licenziamento. La Fiom chiede il suo immediato reintegro e denuncia un clima poco sereno dentro il cantiere, con quotidiane contestazioni da parte della sorveglianza nei confronti dei lavoratori del Cantiere e dell’indotto. Francesco Foti, Serafino Biondo e Giuseppe Pirrotta, Rsu Fiom Cgil ddi Fincantieri chiedono all’azienda di rivedere la scelta, ”immotivata e ingiusta, e di reintegrare Muzio”. Fincantieri risponde: ”Il dipendente è stato licenziato perché trovato a dormire sul posto di lavoro. La risoluzione del rapporto è scattata in quanto tale comportamento precedentemente era già stato contestato al lavoratore altre due volte”.
“Il licenziamento di Giuseppe Muzio, l’operai dei Cantieri navali con gravi problemi di salute licenziato ieri da Fincantieri, è un fatto riprovevole che testimonia il clima di tensione che i lavoratori denunciano da tempo”. Interviene così Simone Di Trapani, coordinatore provinciale di Sinistra ecologia e libertà Palermo, sul licenziamento da parte di Fincantieri dell’operaio con gravi patologie mediche avvenuto ieri. “E’ inammissibile che una persona affetta da patologie mediche come Muzio venga prima trasferita al reparto saldatura, contro il parere dell’Asp, poi relegata al turno notturno e infine licenziata con un pretesto. Siamo di fronte a un atto gravissimo da parte di Fincantieri, siamo vicini a Giuseppe Muzio e ci auguriamo che l’azienda torni sui suoi passi e lo reintegri al suo posto di lavoro”.