domenica, 24 Novembre 2024
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Odyssey. Ruber.contemporanea e Amnesty International promuovono due incontri

Giovedì 11 e venerdì 12 maggio Ruber.contemporanea e Amnesty International promuovono due incontri aperti al pubblico nell’ambito di Odyssey, l’installazione nata dal progetto di ricerca sui rifugiati e sui campi profughi nel mondo avviato nel 2015 da Ai Weiwei, in mostra a Palermo presso ZAC/ Zisa Arti Contemporanee, promossa dall‘Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e da Amnesty International.

# talk 1 giovedì 11 maggio ore 16,30

Introduzione a cura di Amnesty International sul tema della libertà di espressione, al centro delle azioni svolte dall’organizzazione a tutela dei diritti umani.

L’artista e il potere

Conferenza di Alessandro Dal Lago e Serena Giordano

Se il potere è attratto irresistibilmente dall’estetica, l’arte sembra esprimere a sua volta una vera e propria volontà di potenza. Una relazione caratterizzata, oggi più che mai, da una profonda ambiguità, da cui sembra impossibile prescindere: sullo sfondo il mercato, un autentico tritacarne che fagocita apparentemente ogni cosa, anche le forme espressive più antagonistiche, come nel caso della street art e di Banksy.

Ai Weiwei sembra proprio muoversi con intelligenza e ironia in questo scenario ambiguo. Conosce le regole del gioco e le usa e, alla fine, tutto fa pensare che sia questo gioco la sua vera opera d’arte. Ma proprio il disincanto con cui si muove sulla scena dell’arte gli consente di abbracciare con forza alcune cause dell’umanità.

Alessandro Dal Lago, docente Sociologia della cultura in varie Università, e Serena Giordano docente all’Accademia di Belle Arti di Palermo, hanno pubblicato insieme diversi libri tra i quali uno proprio dal titolo L’artista e il potere. Episodi di una relazione equivoca.

#Talk 2 Venerdì 12 maggio ore 10:00

Introduzione a cura di Amnesty International sulle azioni di tutela dell’organizzazione nei confronti degli artisti dissidenti in Cina. La libertà di espressione è sancita come diritto inviolabile dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani e dagli standard conseguenti. In Cina e nei paesi a dominio cinese sono tanti gli artisti che per esprimersi, informarsi ed informare sono andati incontro a gravi violazioni dei diritti.

Ai Weiwei e gli artisti della dissidenza in Cina

Conferenza di Andrea Curella e Andrea Feliciello, allieve dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, a cura di Emilia Valenza.

Ai Weiwei è artista della dissidenza e questo incontro ripercorre la sua storia personale e artistica.

Gli artisti, nel bene o nel male, sono condizionati dalla politica. Moltissime opere d’arte realizzate nel XX e nel XXI secolo, ma a ben guardare anche nei secoli precedenti, esprimono una posizione nei confronti della storia, assumendosi la responsabilità della dissidenza e della denuncia.

L’arte dissidente è la reazione a un regime totalitario, che vede l’arte solo come strumento di propaganda politica. In Cina, soprattutto durante la rivoluzione culturale di Mao Tse Dong, la produzione delle opere d’arte subiva il controllo esclusivo delle autorità. L’adozione di un linguaggio artistico diverso da quello ufficiale veniva tradotto come un segno di opposizione al regime e comportava l’applicazione delle sanzioni previste dalla censura, quali la prigionia e l’esilio. Alla fine degli anni ’70 del Novecento, quando la rivoluzione viene dichiarata conclusa e le autorità si mostrano più flessibili nei confronti della cultura, gli artisti cinesi decidono di raccontare, con le loro opere, cosa ha significato per loro essere privati della libertà e a volte, come nel caso di Ai Weiwei, costretti all’esilio o alla prigione.

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