lunedì, 23 Dicembre 2024
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HomesocialeOccupazione, cresce l’ottimismo tra i giovani diplomati e laureati

Occupazione, cresce l’ottimismo tra i giovani diplomati e laureati

Il 67,62% dei giovani italiani è ottimista riguardo alla propria capacità di trovare un lavoro entro un anno dal termine degli studi e 6 giovani su 10 (60,34%) sono convinti di essere in possesso delle giuste competenze per affrontare il futuro.
Una fotografia dei giovani italiani scattata dalla ricerca “Young People and work: dreams and readiness” che iAdecco ha condotto in 13 Paesi.
A fronte di una media internazionale del 56,68%, il 66,67% dei giovani italiani intervistati ha identificato nella conoscenza delle lingue straniere uno degli strumenti per essere preparati ad affrontare al meglio il futuro lavorativo. A seguire, l’esperienza pratica (64,75 contro una media del 53,7%) e le competenze informatiche e digitali (58,24 contro il 41,48% della media).
I giovani italiani risultano ai primi posti della classifica di coloro che hanno individuato il lavoro dei sogni (dietro solamente al Messico e davanti agli Stati Uniti): 8 giovani italiani su 10 (82,57%) hanno infatti dichiarato di avere un proprio lavoro ideale, ma la mancanza di esperienza professionale è la principale barriera che può precluderne il raggiungimento per quasi sette giovani italiani su 10 (67,43%), ben oltre la media internazionale del 60,92%. Se, in generale, circa la metà degli intervistati vede nella work experience l’elemento imprescindibile per la ricerca di un’occupazione, questa convinzione risulta ancor più radicata tra i giovani italiani, che con il 57,9% va ben oltre la media del 50,62%.
Per quanto riguarda le aspirazioni nei prossimi dieci anni, in ambito professionale, gli italiani sono in testa per quanto riguarda l’aspirazione a svolgere il lavoro dei sogni (7,74 su una scala da 1 a 10) ma anche per la volontà di ottenere un’alta retribuzione (7,05 su 10). Proprio la stabilità finanziaria, con un valore di 7,56, è una delle principali aspirazioni dei giovani intervistati. E ben quattro giovani italiani su 10 escludono di intraprendere strade imprenditoriali autonome.

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